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La comunità professionale sull'Ordine e altre cose...

27/04/2004

interessanti risultati di una ricerca di Lisa Da Re, neolaureata di Udine/Gorizia

Alcuni lettori ricordano come qualche settimane fa questo sito avesse pubblicato un questionario di Lisa Da Re, laureanda (oggi felicemente laureata! complimenti!) dell'Università di Udine sul tema: relazioni pubbliche a supporto della professione.Hanno risposto in trentasei. Pochi, molti? Sicuramente un campione rappresentativo della comunità professionale più consapevole e impegnata. Vale certamente la pena leggere tutti i risultati insieme ai commenti dell'autrice della ricerca (CLICCATE QUI).L'aspetto che mi ha confortato è che per 'fare relazioni pubbliche alle relazioni pubbliche' gli intervistati affermano che bisogna prima fare e poi farlo sapere. Banale? Mica tanto... Mi ha anche stupito apprendere che, sempre considerando che parliamo di un campione particolarmente attento, l'ipotesi di un ordine professionale riscuote favore perchè meglio dell'associazione 'garantisce la professionalità'.Eppure emerge anche che l'associazione professionale non dovrebbe proporsi di rappresentare tutta la professione... Quasi che l'ordine desiderato dovesse rappresentare tutti, mentre l'associazione soltanto i suoi associati. Non so se questa interpretazione sia corretta. Dal mio punto di vista, invece, l'istituzione di un ordine sarebbe un errore per la professione e comunque rappresenterebbe un traguardo impossibile, mentre sempre a mio parere l'associazione professionale dovrebbe proporsi di rappresentare tutta la comunità professionale. Riconosco che si tratta di una scelta non facile e ricca di trabocchetti, ma è quella che si è tentato di attuare in questi ultimi anni con, oso credere, un discreto successo.Infine, è assai sintomatico apprendere che i professionisti preferiscono affermare quel che le relazioni pubbliche fanno e non sono, anziché quello che sono, ancorando in tal modo il nucleo forte della professione nella pratica quotidiana... Con la inevitabile conseguenza, peraltro confermata dalla ricerca, che i docenti rimproverano ai professionisti un eccessivo disinteresse verso la ricerca.Toni Muzi Falconi
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