La fine del potere
15/11/2013
Il potere per come lo conosciamo si sta spostando e sta innegabilmente mutando. _Moisés Naím,_ giornalista pluripremiato ed ex direttore di _Foreign Policy,_ nel suo nuovo libro offre una prospettiva rivoluzionaria sull'inevitabile fine del potere e sul modo in cui essa cambierà il nostro mondo.
Il potere si sta spostando: da Ovest a Est e da Nord a Sud, dai palazzi presidenziali alle piazze e al cyberspazio, dai formidabili colossi industriali alle agili start-up e, in modo lento ma inesorabile, dagli uomini alle donne. Chi oggi si trova in posizioni di potere è più vincolato, ha meno margini operativi e rischia di perdere il posto come mai prima d’ora.
Il potere sta diventando più debole ed effimero: è divenuto più facile da conquistare, ma più difficile da esercitare e più semplice da perdere. Ne La fine del potere, Moisés Naím, giornalista pluripremiato ed ex direttore di Foreign Policy, illustra la lotta tra i grandi protagonisti un tempo dominanti e i nuovi micropoteri che li sfidano in ogni ambito dell’azione umana.
Una contrapposizione, quella tra micropoteri ed establishment, che può sfociare nel rovesciamento dei tiranni o nell’eliminazione dei monopoli, ma anche condurre al caos e alla paralisi. Gli esempi sono sotto gli occhi di tutti, nell’ambito degli affari come in quello della religione, dell’istruzione o della famiglia, in pace come in guerra: nel 1977, ottantanove paesi erano governati da autocrati, mentre oggi oltre la metà della popolazione mondiale vive in regimi democratici; nella seconda metà del 2010, i primi dieci fondi speculativi del mondo hanno registrato profitti superiori a quelli complessivi delle sei banche più importanti; gli amministratori delegati sono sottoposti a maggiori vincoli e rimangono in carica per un periodo più breve rispetto ai loro predecessori; i moderni strumenti di guerra sono più economici e accessibili, tanto che gruppi come Hezbollah possono permettersi di acquistare droni.
Chi detiene il potere lo conserva erigendo imponenti barriere, ma oggi le forze rivali smantellano quelle barriere più rapidamente e facilmente che mai. Per poi scoprire, una volta conquistato il comando, la loro stessa vulnerabilità. Appassionante e provocatorio, il libro di Naím offre una prospettiva rivoluzionaria sull’inevitabile fine del potere e sul modo in cui essa cambierà il nostro mondo.
La fine del potere
Dai consigli di amministrazione ai campi di battaglia, dalle chiese agli stati, perché il potere non è più quello di un tempo
M. Naím
Mondadori, 2013
pp.394, € 20,00