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Vino, cibo e arte, la filiera della bellezza

30/06/2016

Cosa lega vino, cibo e arte? Lo raccontano il premio "La buona Italia", promosso dal Consorzio Tutela del Gavi,  e il Rapporto Wine, Food & Arts in Italia 2016, realizzato dal Laboratorio Gavi con il Centro Studi per il Turismo dell'Università di Bergamo, che illustra come i progetti nati dal mecenatismo delle aziende del wine & food si trasformino in iniziative di marketing territoriale in grado di valorizzare il patrimonio culturale italiano.

“Prendi” l’Arte e valorizzala, perché con l’Arte si guadagna anche nel mondo dell’agroalimentare di eccellenza.

Anche queste indicazioni vengono dal Premio Gavi LA BUONA ITALIA 2016, dedicato alla valorizzazione delle eccellenze agroalimentari italiane, partendo dalle Sette Regole per la Buona Italia individuate dal Laboratorio Gavi del 2014.

Il riconoscimento quest’anno è stato assegnato alle Aziende Vinicole Ceretto, scelte tra una short list di 20 realtà selezionate tra oltre 200 progetti. La Giuria era composta da: Claudio Bocci – Direttore Generale di Federculture; Mina Clemente, Responsabile Marketing Territoriale e Cultura della Camera di Commercio di Milano; Roberta Garibaldi, Direttore del CeSTIT, Centro Studi per il Turismo dell’Università di Bergamo; Luigi Gia, Caporedattore Repubblica Affari & Finanza; Giovanna Maggioni, Direttore Generale UPA Utenti Pubblicità Associati; Giuseppe Minoia, Presidente Onorario GFK; Francesco Moneta, Laboratorio Gavi e fondatore di The Round Table progetti di comunicazione; Maurizio Montobbio, Presidente Consorzio Tutela del Gavi; Fabio Piccoli, Direttore Responsabile Wine Meridian; Giuseppe Roma, Consigliere del Touring Club Italiano, già Direttore Generale del Censis; Roberta Schira, Giornalista del Corriere della Sera, scrittrice; Catterina Seia, Direttore del Giornale dell’Arte/Arte e Imprese e del Giornale delle Fondazioni; Massimiliano Tonelli, Direttore editoriale Artribune e responsabile contenuti Gambero Rosso; Fabio Zanchi, giornalista e comunicatore, Responsabile comunicazione del Padiglione Italia – Expo 2015.

L’azienda piemontese vitivinicola di San Cassiano in provincia di Alba ha ottenuto il riconoscimento per la realizzazione del progetto che annovera anche la realizzazione della Cappella di Sol LeWitt e David Tremlett, progetto artistico e architettonico che rappresenta al meglio "La Filiera della Bellezza”, la prima delle “Sette Regole per La Buona Italia”. Quest’anno infatti venivano premiate le realtà del Vino e del Cibo – Aziende, Consorzi, Associazioni, Persone - hanno realizzato concretizzato il miglior progetto artistico e culturale associato all’identità e alla qualità della propria produzione agricola e vinicola.

Maurizio Montobbio, presidente del Consorzio Tutela Del Gavi, ha sottolineato: “Il Consorzio ha sviluppato una rete in grado di unire soggetti istituzionali e valorizza volentieri anche realtà diverse da quelle del proprio territorio.Siamo tutti impegnati nella qualificazione del patrimonio agroalimentare e culturale italiano”.

Due Menzioni Speciali

Oltre all’azienda Ceretto, sono state premiate altre due importanti realtà italiane per il loro impegno, realizzazione, promozione, divulgazione e valorizzazione di progetti artistici con respiro internazionale. È stata consegnata a Marina Mojana, direttrice artistica della Galleria Campari di Milano, la Menzione Speciale per “I Musei del Vino e del Cibo”.

Mina Clemente, Responsabile Territoriale e Cultura della Camera di Commercio di Milano, ha consegnato all’AIS – Associazione Italiana Sommelier – la Menzione Speciale per l’Innovazione, grazie al progetto “Biancorossogreen” per raccogliere, riciclare e riutilizzare il sughero dei tappi delle bottiglie. Il binomio e il rapporto tra eccellenze enogastronomiche italiane e il loro impegno concreto nell’Arte è stato oggetto del primo Rapporto "Wine, Food & Arts in Italiapromosso dal Laboratorio Gavi del Consorzio Tutela del Gavi e dal CeSTIT Centro Studi per il Turismo dell’Università di Bergamo e presentato durante le premiazioni.

Da questa indagine, una mappatura che ha preso in considerazione 219 progetti (96 Aziende vinicole Wine, 5 Consorzi vinicoli Wine, 43 Aziende alimentari non vinicole, 5 Consorzi alimentari non vinicoli, 70 altre realtà oltre che 48 Musei del Cibo e del Vino pubblici e istituzionali) è emerso per esempio che le aziende vitivinicole che investono in un nuovo packaging o in etichetta d’autore percepiscono un aumento del prodotto venduto (fino al 40% in più) e una maggiore visibilità aziendale (fino al 60%) che raggiunge il 92% se si investe in Produzioni culturali/Arti performative ed eventi multidisciplinari.

Chi si è impegnato nel restauro e nella valorizzazione di beni culturali raggiunge fino al 100% in più di visibilità aziendale e di relazioni con la comunità locale. Secondo lo studio, dunque, investire in arte paga, come sottolinea Roberta Ceretto: “Questo premio simboleggia la grande passione che io e la mia famiglia proviamo nei confronti dell’arte e dell’architettura. È da 20 anni che l’azienda Ceretto è impegnata nella realizzazione, divulgazione ed esposizione di opere e progetti artistici. L’arte rappresentata, per esempio, dalla Cappella di Sol LeWitt e David Tremlett regala ai nostri visitatori un’esperienza unica e alternativa rispetto alla semplice degustazione di un bicchiere di vino: lascia un ricordo prezioso nella mente e negli occhi di chi viene a trovarci. Nel 2015 abbiamo registrato oltre 30 mila visite alla Cappella e 15 mila nelle nostre cantine. L’arte fa condividere esperienze emozionali e diventa un volano per la nostra attività commerciale”.

 
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