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La proprietà intellettuale dei bloggers

13/12/2005

Gli animatori dei celebri diari online, stufi di essere saccheggiati dai media tradizionali, decidono di eleggere il plagiatore dell'anno

Il dibattito tra vecchi e nuovi media sulle regole circa l'utilizzo di testi tratti da siti web sta diventando accanito. Il Daily Mail è stato colto in flagrante nel 2002 con un pezzo intitolato Blue Peter Saints & Sinners. Ne è conseguito un processo editoriale da cui è risultato che l'uso del taglia e incolla sia pratica comune, così come il nascondersi quando si è scoperti. Con le regole sulla proprietà intellettuale e con il nuovo esercito di bloggers, agguerriti nei confronti dei media tradizionali, si potrebbe pensare che i giornalisti facciano più attenzione a maneggiare il web. Non è così: ogni giorno ci sono da riempire colonne intere di contenuti e Google è lì, con tutti quei blog. E fare taglia e incolla è semplice come sempre. L'altra è una questione di potere: se un blogger ruba a un giornale un'azione legale probabilmente lo fermerà, dato che i grandi editori hanno disponibilità economiche maggiori rispetto ai commentatori non pagati. Allora, cosa può fare un blogger plagiato? Per fortuna il senso dell'umorismo costa molto meno di una squadra di avvocati predatori. E così, con un perfido sorriso, i blogger Guido Fawkes, Recess Monkey e Tim Worstall hanno annunciato la nascita del Press plagiarist of The Year, premio lontano dall'essere ambito. Il Sun, il Sunday Times e il Guardian sono tra gli imputati. I furti sono incessanti, e l'approccio name-and-shamed può essere appena un piccolo pedaggio. Il sito che ha lanciato l'award è largamente letto in Westminster e in Fleet Street. Nessun giornalista vuole vedere i suoi colleghi ridacchiare inoltrando e-mail circa quelli che hanno colto in flagrante, e nessuno vuole rimanere indietro nel segnalare le novità. L'award è assegnato attraverso nomination di eliminazione (come per il Grande Fratello) e i contendenti sono ora scesi a tre. Il campo è dominato dal Daily Mail e dal Mail on Sunday che ha sorpreso i più cinici scribacchini un paio di mesi fa. Molti dei nominati hanno prodotto una gag o una frase spiritosa sull'argomento, il Mail on Sunday, invece, ha avuto la sfacciataggine di dedicare due pagine a un'intera serie di articoli presi dal Blog del Poliziotto, che si descrive come: "un viaggio nel pazzo, pazzo mondo degli underclass britannici e del settore pubblico, dove niente è troppo pazzo da essere annotato e copiato in triplice copia". L'anonimo che lo scrive si è improvvisamente accorto che le sue parole erano state stampate e lette da milioni di persone e che la Associated Newspapers Ltd non gli aveva chiesto il permesso, né gli aveva dato alcun compenso. La reale umiliazione per il giornale è arrivata quando il blogger ha evitato di essere grato per l'esposizione: "dopo le 5 di venerdì e prima delle 9 di domenica solo i migliori sono in servizio e sono tutti più divertenti e diligenti di me: questo blog è su di loro e io non voglio passare come uno che pensa di saper scrivere". Questa è la forza della blogosfera: giocare un gioco diverso da quello degli scrittori di professione, con un diverso insieme di aspirazioni. Il Press Plagiarist Of The Year Award non serve a farsi degli amici e, dati in numerosi frequentatori della blogosfera critici verso i media tradizionali, diventerà facilmente un premio importante.
Infine, nello spirito di una corruzione trasparente, i nominati possono rimuovere la loro nomination pagando in bottiglie di vino Chateau Margaux; un modo di divertirsi necessario nella ormai fastidiosa guerra fra vecchi e nuovi mezzi. E se desiderate scegliere fra le storia rubate le nomine sono ancora aperte. Votate subito!
N.C.
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