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La scelta di un sito: questione di 50 millisecondi

24/01/2006

Secondo una ricerca effettuata da Gitte Lindgaard della Carleton University di Ottawa, Canada, sono i primi 50 millisecondi di visione a essere determinanti nel giudizio e nella scelta di un sito web.

Sebbene la notizia sembrasse improbabile persino ai colleghi del ricercatore, lo studio, pubblicato sul Behavior and Information Technology, rivela che un batter d'occhio è sufficiente per farsi un'idea, e anzi un giudizio durevole, di quello che vediamo. In particolare, ai volontari su cui la ricerca è stata svolta, in una prima fase sono stati somministrati per soli 50 millisecondi alcuni siti, e successivamente è stato chiesto loro di riconsiderare gli stessi con maggiore calma e attenzione. Ne è emerso che il giudizio della seconda fase era pressoché lo stesso di quello della prima.
Questo accade verosimilmente nelle modalità individuate dallo studio dei bias cognitivi: la mente umana tende a percepirsi tendenzialmente nel giusto, e a continuare a fidarsi della sua prima impressione. Ma quello che appare a prima vista come un difetto delle funzioni mentali, rientra invece nella sfera di alcuni processi comunemente riconosciuti e studiati, ed è riconducibile a un fenomeno noto agli psicologi come "halo effect", effetto che permette alla positività della percezione di una qualsiasi caratteristica di ampliarsi e coinvolgere tutto quello che sia riconosciuto come strettamente collegato ad essa.
Le conclusioni da trarre propongono di riconsiderare l'ampiezza e l'importanza del ruolo della grafica, e impongono una maggiore attenzione alla navigabilità e a tutti quei fattori che influiscono sulla gradevolezza e la semplicità delle visite: dichiara Lindgaard, infatti, che se la prima impressione non è buona, il fruitore sarà altrove prima ancora di voler comprendere la corrispondenza fra quello che cercava e quello che gli si offriva rispetto alla concorrenza.
Tuttavia, se lo studio ci ha avvisato, e se tutti i webmaster dovrebbero prendere in considerazione i suggerimenti che ne derivano, non è anche vero che chi naviga nel web è spesso alla ricerca di notizie specifiche e per lo più non può lasciarsi scoraggiare dal primo sguardo se non vuole tornare a mani vuote? Sarebbe interessante chiedersi se questo effetto influisce, e in che misura, sulle scelte di navigazione della maggior parte di noi.
Serena Patierno - Totem
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