Federica Zar
Per l’inaugurazione di Nuova Gorica-Gorizia Capitale della Cultura Europea la Sfera di giornali, simbolo di pace e di un mondo senza confini, dove le differenze rappresentano una ricchezza.
“La Sfera di giornali rappresenta il flusso continuo della comunicazione, quasi un cervello artificiale che mette insieme la società”. Lo ha affermato l’artista Michelangelo Pistoletto durante la presentazione della sua ‘scultura da passeggio’, che animerà l’evento inaugurale di Nuova Gorica-Gorizia Capitale della Cultura Europea, in programma il prossimo 8 febbraio lungo la linea di quel che fu il confine tra Italia e Slovenia. “Il fatto che due città possano diventare un emblema di cultura condivisa” - ha aggiunto il Maestro - “è un passo concreto verso quel parlamento culturale internazionale che immaginavo già nel 2002. La Sfera di giornali, rotolando per le strade, unisce le persone”.
Tra le installazioni più celebri del Pistoletto, già protagonista di performance artistiche in varie parti del mondo (tra cui Cold Spring, sulle rive dell’Hudson, nello stato di New York), l’opera per l’occasione sarà rivestita di pagine storiche dei quotidiani locali Il Piccolo e Primorski Dnevnik, che raccontano eventi significativi del territorio.
La Sfera, ribattezzata Go!2025, sarà lanciata dal palco di piazza Vittoria a Gorizia e passerà di mano in mano di centinaia di atleti, lungo un percorso che attraverserà vie e piazze, fino al valico confinario di San Gabriele. Qui, altre mani, questa volta slovene, la raccoglieranno e la accompagneranno fino a piazza Kardelja, di fronte al municipio di Nova Gorica, dove verrà illuminata, come simbolo del Tripode della Pace. Dopo l’evento, la sfera Go!2025 tornerà a Gorizia e sarà collocata in un luogo visibile al pubblico, come testimonianza artistica dell’inaugurazione della Capitale Europea della Cultura 2025.
Le fasi finali della realizzazione della ‘scultura da passeggio’ si stanno svolgendo a Gorizia, al Liceo Artistico Max Fabiani, coinvolgendo studenti e docenti. Le pagine storiche tratte dagli archivi de Il Piccolo e Primorski Dnevnik saranno applicate alla sfera, trasformandola in un’opera che racconta la memoria del territorio e delle sue genti.
Il progetto nel suo complesso si chiama Love Difference: attraverso la Sfera di giornali, l’arte diventa un simbolo di incontro tra le persone. Facendola rotolare, si compie un gesto che è allo stesso tempo ludico e politico, uno scambio di significati e immagini veicolati dalle pagine dei giornali. “Un inno alla pace e a un mondo senza confini” - secondo il Sindaco di Gorizia, Rodolfo Ziberna, dove le differenze rappresentano una ricchezza”.
Il concetto di confine è complesso e assume diverse sfaccettature, dalle divisioni geografiche a quelle culturali e politiche. Nel caso del confine italo-sloveno di Gorizia, la sua storia dimostra come i confini possano trasformarsi nel tempo.
La storia di Gorizia come città divisa inizia nel 1947. In questa sede, si stabilì che il confine tra l’Italia e la neonata di Jugoslavia doveva correre proprio lungo la città, separando il centro storico, che rimaneva all’Italia, dalla stazione ferroviaria Transalpina e alle zone di periferia, che passavano invece sotto il controllo della Jugoslavia. Per dividere i due paesi, venne eretto quello che poi divenne celebre come “il muro di Gorizia“, una sorta di predecessore di quello ben più famoso di Berlino. Per volere di Tito, poi, è stata costruita una città in Jugoslavia, che doveva fungere da contraltare di Gorizia: Nova Gorica.
Con gli Accordi di Udine (1962) e i Trattati di Osimo (1975), iniziò un processo di collaborazione tra le due città, che si intensificò con la creazione di istituzioni transfrontaliere. La svolta avvenne nel 2004, con l’ingresso della Slovenia nell’Unione Europea, e nel 2007, con l’adesione all’area Schengen: il confine venne finalmente aperto, segnando una nuova fase di cooperazione. Oggi, progetti europei come Interreg V-A Italia-Slovenia e il GECT GO promuovono l’integrazione tra i territori. Tuttavia, la chiusura del confine nel 2020, durante la pandemia, ha evidenziato quanto la barriera fisica sia ormai anacronistica per le nuove generazioni, ma ha anche fatto emergere le differenze culturali ancora presenti.
Gorizia e Nova Gorica, nominate Capitale Europea della Cultura 2025, hanno ora l’opportunità di rafforzare l’integrazione con nuovi progetti comuni. Sebbene il confine fisico sia stato abbattuto, quello culturale persiste. Solo attraverso una spinta dal basso si potrà arrivare alla sua definitiva scomparsa, trasformandolo da simbolo di divisione a emblema di unione nella diversità.
FOTO:
- Ansa
- Grande sfera di giornali, 1966 - 2023 (Polistirene, giornali pressati) © Cittadellarte - Fondazione Pistoletto