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La sostenibilità nella comunicazione delle imprese italiane: il punto sul reporting integrato

27/11/2014

La scelta del report integrato come nuovo approccio al reporting aziendale, in grado di mostrare il legame tra strategia, governance, performance finanziaria e contesto sociale, ambientale ed economico nel quale l’azienda opera è stato al centro dell’intervento del Presidente Ferpi, Patrizia Rutigliano, durante l’incontro sul tema, promosso da Oscar di Bilancio, Banca Fideuram, Kpmg e Mercurio, lo scorso 17 novembre a Milano.

“L’integrazione della sostenibilità nelle strategie di business è un elemento fondante per la visione e la strategia di lungo periodo. Di fronte alle richieste del mercato, delle autorità e dell’opinione pubblica di ricevere un’informativa aziendale più ampia, trasparente e responsabile è necessario attivare un presidio organico basato sull’integrazione dei processi di reporting, fondato sul presupposto per cui integrated reporting means integrated thinking. Il Reporting Integrato rappresenta infatti un nuovo approccio al reporting aziendale che mostra il legame tra strategia, governance, performance finanziaria e contesto sociale, ambientale ed economico nel quale l’azienda opera, proponendo quindi nuove chiavi di lettura e rappresentazione verso l’esterno delle modalità e del grado di efficacia con cui l’azienda persegue gli obiettivi di creazione e condivisione del valore, e fornendo, inoltre, a tutti gli stakeholder, una visione più completa dei rischi delle opportunità e delle sfide che oggi affrontano le aziende”.
Lo ha dichiarato il Presidente Ferpi, Patrizia Rutigliano, in apertura del convegno Valori e obiettivi di sostenibilità nella comunicazione delle imprese italiane: il punto sul reporting integrato che si è tenuto lo scorso 17 novembre a Milano nella sede di Borsa Italiana.
L’incontro, promosso da Oscar di Bilancio, Banca Fideuram, Kpmg e Mercurio, è stato aperto da Marina Forquet Famiglietti, Board Member di Borsa Italiana e Segretario Generale London Stock Exchange Foundation e da Patrizia Rutigliano ed è stato un’occasione di discussione e confronto sul reporting integrato come strumento di comunicazione avanzato, trasparente e sintetico per rappresentare la capacità dell’impresa di creare valore nel breve, medio e lungo periodo.
Moderato da Mauro Meazza del Sole 24 Ore ha visto, tra gli altri, gli interventi di relatori di grande rilievo internazionale tra i maggiori esperti del tema, da Lisa French dell’IIRC che ha delineato le linee guida dell’integrated reporting, Karin Ireton (Standard Bank) che ha realizzato uno dei migliori esempi internazionali di bilancio integrato, e Chiara Mio (Banca Popolare FriulAdria e Università Ca’ Foscari) che da studiosa ha parlato delle prospettive di implementazione nel nostro mercato.
“Il Reporting Integrato ha l’obiettivo migliorare la qualità delle informazioni messe a disposizione degli investitori, dando indicazioni su tutti quei fattori che condizionano la possibilità di un’organizzazione di creare valore nel tempo”, ha dichiarato Lisa French, Technical Director International Integrated Reporting Council (IIRC). “Grazie alla pubblicazione dell’International Framework nel dicembre 2013, il trend dell’IR – Integrated Reporting ha attirato l’attenzione di tutto il mondo, incluso il mercato italiano. L’IIRC individua in questo Paese diversi casi apripista per l’IR e il workshop di Borsa Italiana continuerà senza dubbio a guidare questo slancio”.
“Il reporting integrato sfida le società a pensare diversamente. Un buon bilancio integrato ha bisogno di una prospettiva globale – riconosce che la crescita e le prospettive future possono essere limitate da questioni al di fuori del controllo della società, e che queste questioni, fondamentali per gli stakeholder, spesso non coincidono con quelle in cui il management è maggiormente coinvolto”, ha sottolineato Karin Ireton, Head CSR Standard Bank South Africa. “Il processo verso un reporting integrato necessita di una buona pianificazione e una certa tolleranza nei confronti di ritardi, distrazioni, e difficoltà. Molte società iniziano questo percorso cercando di rispettare le norme, ma l’obiettivo finale dovrebbe essere il valore. Il valore creato, il valore protetto, il valore condiviso”.
“In un momento storico in cui il rischio di credito rappresenta il principale problema del sistema bancario, l’adozione del bilancio integrato da parte delle imprese rappresenta un passo importante nella giusta direzione”, ha aggiunto Chiara Mio, Responsabile coordinamento scientifico Gruppo di Lavoro “Reporting” del Global Compact Network Italia e Presidente di Banca Popolare FriulAdria, Gruppo Cariparma Crédit Agricole. “Da un lato facilita il rapporto banca-impresa perché permette alla banca di avere maggiori informazioni, e quindi garanzie, sulla solidità e sulla solvibilità del creditore. Dall’altro lato, la rendicontazione dei valori “intangibili” e della capacità di generare valore sostenibile nel medio-lungo periodo rende più attrattiva l’azienda agli occhi degli investitori e degli analisti finanziari, aprendo interessanti opportunità di sviluppo”.
Una ricerca di Kpmg ha fatto poi il punto sul reporting integrato in Italia e nel mondo: a livello internazionale, su 45 nazioni esaminate, sono presenti almeno 134 politiche di rendicontazione obbligatorie che integrano aspetti della sostenibilità e il 10% delle società ha integrato non financial information nei propri bilanci; in Italia solo 4 società del FTSE MIB 40 hanno predisposto il Bilancio Integrato.
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