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Le donne, un imprevisto simbolico

08/03/2023

Daniela Poggio

Se il nostro lavoro significa essere capaci di “mettere in comune”, cosa c’è di più importante se non mettere in comune condizioni di crescita e di progresso per tutte? In occasione della Giornata internazionale dei diritti delle donne, la riflessione della Vicepresidente FERPI, Daniela Poggio.

All’approssimarsi della Giornata internazionale dei diritti delle donne, è stato quasi scontato che fossi io a prendere virtualmente carta e penna per scrivere qualcosa, dopo tante iniziative che hanno messo al centro la richiesta di rappresentanza e il contrasto alla violenza contro le donne. E ho accettato con gioia di scrivere per la nostra comunità FERPI, che annovera 625 soci, di cui oltre la metà donne. Ho accettato con gioia anche perché oggi è importante celebrare il fatto che, anche in Italia, si sia rotto, simbolicamente, il tetto di cristallo e che ci siano ben due donne che guidano rispettivamente il Governo e il più grande partito di opposizione. Non è poco, se pensiamo che in piena pandemia la task force per la ricostruzione era composta all’inizio prevalentemente da uomini, nonostante fosse proprio sulle donne che in quel momento gravasse il più grande carico di lavoro e cura. Oggi possiamo dire di essere entrate nel XXI secolo, oggi se le bambine possono aspirare a essere leader politiche, lo dobbiamo anche a queste due donne. Certo, si dirà e si è detto infatti, che essere donna non equivale a essere femminista, cioè che non equivalga a riconoscere che viviamo in una società prevalentemente pensata da uomini per uomini, che necessita di cambiamenti profondi e radicali, di modelli e archetipi nuovi. Certo, si dirà ed è vero, che spesso quando le donne assurgono a ruoli di potere replicano modelli e archetipi conservativi, perché sono quelli comunemente accettati e perché romperli significherebbe rischiare. Si dirà ed è vero che oggi si stanno polarizzando modi diversi di vivere, talvolta anche di negare, il genere femminile, questa scomoda intrusa, la donna. Eppure, oggi, in questa giornata storica, noi dobbiamo celebrare tutte le donne che quel tetto di cristallo lo hanno rotto, anche se magari non ci rappresentano, anche se magari non ci piacciono nemmeno.

“La donna è l’imprevisto simbolico” ricorda Labodif recuperando un fotogramma de “L’amica geniale”, passaggio ispirato a Carla Lonzi, autrice del saggio “Sputiamo su Hegel”, che risveglia in Elena, una delle protagoniste del fortunato romanzo di Elena Ferrante, la consapevolezza che il suo modo di pensare è modellato su quello maschile. Per lei nulla sarà più come prima. È possibile, quindi, che non tutte le donne che rompono il tetto di cristallo siano pronte a emanciparsi dal ruolo che la storia ha loro assegnato, ma resta una possibilità che diversamente sarebbe preclusa. Nessun essere umano in fondo, uomo o donna che sia, può davvero prescindere dalla propria rivoluzione umana se vuole lasciare una impronta nel mondo, dal risolvere le contraddizioni che abitano il nostro spazio vitale, segnato anche dal tempo in cui viviamo. E dal tempo in cui sono vissute le donne prima di noi. Non dobbiamo dimenticare, infatti, che le donne che oggi sono arrivate a ricoprire ruoli importanti, devono essere consapevoli che questo imprevisto simbolico è avvenuto grazie a molte donne che le hanno precedute e che hanno spinto la storia un po’ più in là, talvolta senza esserne protagoniste. Carla Lonzi diceva: “A me piace essere lo strumento di liberazione di un'altra e mi commuove saperlo mentre lei ancora non lo sa”. Vorrei allora augurare alle donne che compongono questa bellissima e vitale associazione di rompere il loro tetto di cristallo e nel farlo di ricordarsi che arrivare lì è un privilegio che va sempre condiviso, con le altre donne e con il futuro ancora da scrivere. Perché il nostro lavoro, non dimentichiamolo mai, significa essere capaci di “mettere in comune”. E cosa c’è di più importante se non mettere in comune condizioni di crescita e di progresso per tutte?

Buon #8marzo a tutte e a tutti!

#IWD2023 #EmbraceEquity

 



 

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