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Le infografiche e il nuovo trend del web

06/06/2012

La rete sembra essere “invasa” da rappresentazioni grafiche che dovrebbero servire a sintetizzare una serie di contenuti. Ma davvero funzionano o è il sintomo di una rinuncia a una ricezione critica delle informazioni? L’analisi di _Biagio Carrano._

di Biagio Carrano
Una nuova banalizzazione si aggira per la rete. È la moda, la passione, il culto per le infografiche, che dovrebbero rendere un post e un contenuto più comprensibile e più denso. Peccato che il più delle volte la grafica viene utilizzata per mettere assieme con colori e font rutilanti informazioni banali, che starebbero in poche righe di testo scritto.
Altre volte un’intera ricerca sociale viene sintetizzata in una caterva di numeri, percentuali, grafici a torta, a barre, a piramide, a bolle, a radar e così via distribuiti su interminabili file jpeg, in cui si stenta a trovare un filo logico tra percentuali fisicamente vicine e concettualmente distanti o tra rappresentazioni grafiche che cambiano colore per rispettare i bilanciamenti anche se il tema è lo stesso.
L’infografica si sta sempre più risolvendo nell’esatto contrario dell’obiettivo per cui era nata: da sintesi grafica di pagine di analisi e argomentazioni scritte a documento fine a se stesso, facile da condividere e da distribuire tramite i media sociali ma spesso scarsamente utile se si intende capire davvero, oltre i numeri, i fenomeni che si vogliono rappresentare.
Cosa resta dell’informazione sintetizzata da un infografico? E i numeri forniti sono davvero quelli più pregnanti? Quanto la ricerca di forme e colori accattivanti finisce per avere la meglio sulle informazioni più complesse?
La moda delle infografiche è dopotutto un sintomo, tra i tanti, del progressivo slittamento verso i contenuti grafici che caratterizza il web in questa fase, in cui il presupposto di una immediata comprensione nasconde la rinuncia a una ricezione critica delle informazioni.
Ma di questo parlerò nel prossimo post.
Fonte: L’Immateriale
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