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Le nuove strategie del Pentagono

16/01/2006

Dopo l'ultimo scandalo un nuovo piano di comunicazione sulle vicende irachene per rimediare agli errori e migliorare le strategie

Il Pentagono, punto dalle critiche sui pagamenti segreti dell'esercito ai giornali irakeni per ottenere articoli favorevoli all'amministrazione americana, sta dando vita a un piano di comunicazione strategica, come dichiarato da un alto funzionario del Dipartimento della Difesa. La Casa Bianca e alcuni membri del Congresso avevano espresso preoccupazione circa l'accaduto, ma l'esercito sostiene che è importante diffondere la verità in Iraq per neutralizzare quelle che definisce "le menzogne degli insorti alla gente irakena". Il funzionario della Difesa ha detto che avere precisi consigli per comunicare con il pubblico in patria e fuori è una decisione chiave che deve essere presa quest'anno, come risultato di un dibattito di alto livello sul Rapporto Quadriennale sulla Difesa del Pentagono (QDR)."Sono state identificate alcune road map che devono essere sviluppate durante il prossimo anno. Una di queste è la comunicazione strategica" ha detto il funzionario, che non desidera essere identificato, ai giornalisti sul QDR, che sarà inviato alla Casa Bianca e al Congresso in febbraio. "Dà una direzione di base nella quale sviluppare politiche, direttive e istruzioni" ha continuato. Il Comando Centrale dell'esercito, responsabile delle azioni in Iraq, sta indagando sui pagamenti ai giornalisti irakeni e sull'organizzazione delle notizie da parte del Lincoln Group di Washington, ditta incaricata dalla Difesa delle "operazioni di informazione". Le indagini sono quasi complete, ma il Generale dell'Esercito John Abizaid, capo del Comando Centrale, finora non ha ordinato alcuno stop dei pagamenti ai media."Non so se c'è un legame specifico" ha detto il funzionario della Difesa ai giornalisti quando gli è stato chiesto se c'era correlazione tra la questione dei media irakeni e la decisione del QDR di orientarsi verso una nuova politica comunicativa. "Abbiamo riconosciuto di essere in un ambiente di comunicazione nuovo e molto stimolante e tendiamo a focalizzare i nostri sforzi per assicurare che il comandante in capo abbia tutto il potenziale di cui ha bisogno per compiere la sua missione" ha continuato. Il portavoce della Casa Bianca, Scott McClellan, e il senatore repubblicano della Virginia, John Warner, presidente del Comitato delle Forze Armate del Senato, hanno espresso il mese scorso preoccupazione circa i pagamenti ai media irakeni.
Un alto funzionario del Dipartimento di Stato, chiedendo di restare anonimo, ha dichiarato che i servizi giornalistici su storie non reali hanno insidiato gli sforzi dei diplomatici Usa nel promuovere la democrazia in Iraq. Al Generale Maggiore Rick Lynch, portavoce delle Forze Armate USA in Iraq, è stato chiesto, durante un briefing a Baghdad in dicembre, se pagare i giornali irakeni per ottenere storie favorevoli poteva minare la credibilità dell'esercito e dei nuovi media nazionali. Il generale ha risposto: "Noi non mentiamo. Non abbiamo bisogno di mentire. Autorizziamo i nostri comandanti operativi a informare l'opinione pubblica irakena, ma tutto quello che facciamo è basato sui fatti, non su storie di fantasia".
N.C.
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