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Le Rp hanno raggiunto la maturità ma devono lavorare sulla propria immagine

13/09/2005
Durante la conferenza che ha tenuto a San Pietroburgo giovedì scorso, Harold Burson, ottantaquattrenne co-fondatore della Burson-Marsteller, ha fatto il punto sullo stadio di evoluzione raggiunto dalle Rp in questi anni.
Egli ritiene che si sia giunti alla fase di maggiore crescita: ovvero, dopo essere passati attraverso le tappe "come si dice" e "cosa si dice", ora la domanda da porsi è "cosa si fa". Le amministrazioni delle aziende si sono rese conto che il ruolo delle Rp deve andare oltre la semplice comunicazione: è importante la loro diretta partecipazione anche nel determinare linee guida e nel prendere decisioni.
La rapida maturazione del settore è soprattutto legata all'aumento di consapevolezza degli stakeholder, mai potenti come al giorno d'oggi. E' incessantemente in aumento la richiesta di trasparenza nella gestione delle società ed è fondamentale la rapidità di risposta delle aziende. L'opinione pubblica infatti è sempre più reattiva agli eventi grazie alle nuove tecnologie comunicative ed è molto più sensibile dopo i recenti disastri societari a cui ha assistito e di cui è stata vittima.
Nell'identificazione del ruolo delle Rp però c'è ancora molta strada da fare: Burson bacchetta i suoi colleghi per il pessimo lavoro compiuto su questo piano. Da varie indagini infatti risulta che la popolazione considera le Relazioni Pubbliche una sorta di "magia nera" che serve a insabbiare, confondere e ostacolare l'accesso a informazioni riservate.
Anche il rapporto con la stampa tende a essere negativo, anche se si tratta in realtà di una dipendenza reciproca e bisognerebbe far risaltare di più il ruolo delle Rp come fonte di notizie piuttosto che come ostacolo al loro conseguimento. 
 Valentina Tubino - Totem
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