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Le sigarette abbandonano i giornali
05/12/2007
Storia del cambiamento dell'industria del tabacco. Dopo Philip Morris anche Reynolds American abbandona la pubblicità su quotidiani e magazine, concentrando le proprie strategie di marketing su canali alternativi.
R.J.Reynolds Tobacco Company ha annunciato questa settimana che per tutto il 2008 non intende pubblicizzare sulla carta stampata nessuno dei suoi brand, tra i quali vale la pena ricordare Camel, Winston e Pall Mall. Reynolds è la seconda azienda del tabacco degli Stati Uniti e con questa scelta si accoda alla prima, Philip Morris, che da ben tre anni ha optato per un'identica strategia. Le stime dicono che Reynolds spendeva in pubblicità cartacea il cinque per cento delle centinaia di milioni di dollari utilizzati ogni anno per il marketing. Ora la società intende concentrare i propri sforzi promozionali in aree ben definite: negozi, bar e night club, siti web ed e-mail inviate direttamente ai consumatori. I vertici dell'azienda smentiscono categoricamente che la decisione sia motivata da due recenti proteste promosse da attivisti anti fumo e politici, scagliatisi contro due pubblicità apparse su riviste a sostegno del marchio più venduto di Reynolds, vale a dire Camel.
La prima riguarda un elaborato foldout contenuto nel numero di novembre dell'edizione americana di Rolling Stone, nel quale il logo Camel Filters figurava come sponsor di una campagna per produzioni musicali indipendenti. La seconda è invece a proposito di Camel No.9, un nuovo marchio indirizzato alle donne. In realtà il cambiamento di rotta interpreta un cambiamento dei tempi e della cultura, spinto anche ovviamente da accese battaglie da parte degòli attivisti.
Insomma, passati gli anni nel corso dei quali il tabacco veniva pubblicizzato sui giornali con advertisement accattivanti (come non ricordare quello che recitava: "I medici fumano più le Camel che qualunque altra sigaretta"), ora le aziende del settore si trovano a fronteggiare un'opinione pubblica sempre più contraria e leggi maggiormente restrittive. Philip Morris nel 2000 annunciò di voler rinunciare alle pubblicità su Rolling Stone e Sports Illustrated, perché molti dei lettori erano al di sotto dell'età legale per comperare sigarette e al tempo stesso smise di acquistare ultime di copertina dei magazine per risultare meno visibile. Inoltre la prima azienda del tabacco a stelle e strisce ha avviato una campagna di sensibilizzazione per la prevenzione del fumo nei giovani. Che dopo la CSR stia nascendo la SSR (Smokers Social Responsibilty)?
Redazione Totem - Emanuela Di Pasqua