Ilaria Romanzin
Stefano De Alessandri, Amministratore Delegato e Direttore Generale dell’Agenzia ANSA, sarà tra i protagonisti dell’edizione 2025 di Inspiring PR, dove interverrà sul tema dell’etica nella stampa.
Un valore – quello etico – che oggi più che mai si conferma fondamentale, irrinunciabile soprattutto nei contesti che riguardano la comunicazione e l’informazione. Ne abbiamo parlato direttamente con lui.
Dr. De Alessandri, come si bilancia, in un’agenzia di stampa, la necessità di essere rapidi con il dovere di essere precisi e verificati?
Tradizionalmente, le agenzie di stampa rappresentano una fonte primaria del sistema mediatico: danno le notizie agli altri, prima degli altri. Ma negli ultimi quindici-vent’anni questo sistema si è evoluto radicalmente, anche a causa dell’impatto dei social media che hanno portato a un contatto diretto tra emittente e lettore. In questo nuovo contesto, il ruolo delle agenzie sta cambiando: oggi devono anteporre la veridicità alla velocità, per continuare a essere un punto di riferimento credibile e autorevole. Per questo ANSA, già dal 2020, ha scelto di adottare una tecnologia innovativa: la blockchain, utilizzata per certificare l’origine e l’autenticità delle notizie, migliorando trasparenza e sicurezza informativa. Siamo stati i primi al mondo a farlo.
Uno degli obiettivi dichiarati di ANSA è la tutela del lettore dalle fake news. Ma come si mantiene un comportamento etico nella comunicazione contemporanea?
La comunicazione è uno degli ambiti più influenti nella nostra società: può incidere su aspetti profondi come la dignità, il rispetto e la democrazia. Ecco perché, soprattutto in questo campo, l’etica deve essere intesa prima di tutto come senso di responsabilità. In ANSA questa consapevolezza è centrale: siamo perfettamente coscienti dell’impatto che abbiamo, e agiamo di conseguenza.
Cosa direbbe ai più giovani, che spesso si informano quasi esclusivamente attraverso i social media?
Innanzitutto, invito i ragazzi a verificare sempre le fonti. Le fake news hanno lo scopo di diffondersi rapidamente, raggiungendo il maggior numero di persone nel minor tempo possibile. Per questo è necessario affidarsi a fonti autorevoli, che abbiano una buona reputazione consolidata. Informarsi bene è un atto di responsabilità verso se stessi e verso gli altri.
Quanto è importante l’etica per chi lavora nel mondo della comunicazione?
È fondamentale. L’etica e il senso di responsabilitàsono un requisito imprescindibile per chi comunica. Le notizie hanno un impatto enorme sulla società: possono influenzare valori come il rispetto, la dignità, la libertà, e perfino la qualità della nostra democrazia. È per questo che in ANSA l’etica è uno dei valori fondanti.
L’etica resta centrale anche nel rapporto tra comunicazione e nuove tecnologie. Qual è il suo punto di vista sull’intelligenza artificiale?
Stiamo vivendo una fase di grandi trasformazioni tecnologiche, e l’intelligenza artificiale è senza dubbio uno strumento straordinario. Ma, come ogni tecnologia potente, porta con sé anche rischi, specialmente nel settore dell’informazione. Per questo è fondamentale che il senso di responsabilità continui a guidare l’uso di queste tecnologie. È altrettanto importante che il legislatore intervenga per regolamentare l’utilizzo dei contenuti protetti da copyright nell’addestramento dei modelli linguistici, così da prevenire fenomeni pericolosi come fake news e deep fake. L’innovazione deve sempre camminare insieme all’etica.