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Le tre sorelle del tabacco corteggiano gli ispanici

29/11/2005

Gli attivisti contro il fumo si sono accorti che i latino americani e le minoranze etniche stanno diventando il bacino di utenza per le multinazionali del tabacco.

Lo sostiene questo articolo che cita le stime del Center for Disease Control: il 15 per cento degli adulti ispanici fuma, contro il 20,9 per cento di neri e il 22,2 per cento dei bianchi. Ma per i primi è stato registrato un aumento del 20 per cento negli ultimi due anni. Insomma in America, dove il fumo uccide 440 mila persone all'anno, le multinazionali del tabacco hanno preso di mira le minoranze latino americane, certi che saranno loro i fumatori incalliti del 2010.
RJ Reynolds Tabacco, una delle cosiddette tre sorelle del settore, ha messo una pubblicità su Latina, magazine dedicato ai latino americani, dove viene proposta un'immagine accattivante delle sigarette.
Del resto il luogo comune secondo cui la sigaretta è in qualche modo un simbolo di emancipazione ha del vero, così come è vero che per l'occidente ricco e consapevole fumare è ormai out, rischioso, poco affascinante. E' vero che il boccone più appetitoso è, guarda caso, la Cina ed è vero che entro il 2030 i morti per fumo saranno 10 milioni e il 70 per cento sarà nei paesi poveri. Mentre il Nord del mondo inasprisce le regole dei criteri di nocività e bandisce i grandi marchi del fumo dalla lista degli sponsor di grandi eventi, i paesi in via di sviluppo cercano di emularlo nei comportamenti di qualche decennio fa. Non fa una piega, è la storia dell'evoluzione (o involuzione) del mondo.
E in questa corsa a scimmiottare pregi e difetti dell'occidente sviluppato sono proprio i popoli integrati, ma non ancora sufficientemente ricchi, il bacino di utenza prossimo all'esplosione.
Gli attivisti contro il tabacco puntano il dito sulla scorrettezza delle campagna di advertising che i brand delle sigarette rivolgono ai latini e ad altre minoranze. Pubblicità diffuse soprattutto sui magazine giovanili, di musica, di tendenze e culture, per colpire un target under diciotto, considerata l'età sempre più giovane in cui si accende la prima sigaretta.
E mentre i nemici giurati del fumo combattono soprattutto le sigarette precoci, i colossi del tabacco inseguono gli adolescenti, ancor meglio se non occidentali.
 
Emanuela Di Pasqua - Totem
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