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Legge 150: nuove prospettive all'orizzonte

27/06/2006

Se ne continua a parlare nel sito Comuicatori Pubblici

Dalla newsletter di Comunicatori Pubblici del 23 giugno, si evidenzia l'intenzione del governo incontrerà le organizzazioni sindacali per discutere sul riconoscimento del profilo giornalistico degli addetti agli uffici stampa nella Pubblica Amministrazione.

La 150 negli uffici stampa degli enti locali, nuove prospettive all'orizzonteIl governo tenterà in tempi brevi una mediazione in sede ministeriale, coinvolgendo tutte le organizzazioni sindacali al tavolo della trattativa sul tema dell'applicazione della legge 150/2000 negli uffici stampa degli enti locali: l'obiettivo è arrivare al riconoscimento del profilo giornalistico degli addetti agli uffici stampa nella Pubblica Amministrazione.
Questo l'impegno annunciato dal Sottosegretario al Dipartimento della Funzione pubblica Giampiero Scanu nel corso del convegno organizzato dalla Fnsi a Roma, nella sala Pietro da Cortona ai Musei capitolini in Campidoglio, dal titolo "L'applicazione della Legge 150/2000 negli uffici stampa degli enti locali dopo quattro anni, a quando il contratto con l'Aran?".
Dopo sei anni di attese e trattative bloccate sembra aprirsi uno spiraglio verso la soluzione per il contratto dei giornalisti pubblici: vi è infatti da un lato la disponibilità del Dipartimento della Funzione Pubblica a un tavolo informale di confronto con tutte le parti coinvolte nella trattativa, e dall'altro l'apertura dei Sindacati del pubblico impiego, Cgil Cisl Uil, alla Federazione nazionale della stampa, sindacato dei giornalisti.
"Quest'incontro ha consentito all'Associazione di ribadire il suo duplice impegno in questa fase in cui con una certa impudenza non poche Amministrazioni disattendono o stravolgono i criteri della legge 150", afferma Gerardo Mombelli, Presidente dell'Associazione Italiana della Comunicazione Pubblica e Istituzionale. "Il primo è la conferma dell'alleanza con la Fnsi, il cui fondamento è la volontà di garantire nuove professionalità dentro la P.A. nel segno della trasparenza e del dialogo con i cittadini. Il secondo impegno è relativo alla determinazione a proseguire l'azione che da oltre due anni svolgiamo insieme ai Sindacati confederali per ottenere a livello contrattuale la definizione dei profili professionali dei comunicatori istituzionali". 
L'Aran (Agenzia contrattazione pubblico impiego) si è da sempre opposta alla presenza della Fnsi alla trattativa, sostenendo che la legge 150 non risponderebbe al testo unico che definisce la rappresentanza delle organizzazioni sindacali del pubblico impiego. Oggi, l'attuale presidente dell'Aran, Raffele Perna, presente all'assemblea, ha sostenuto le ragioni della Fnsi, ma ha anche sottolineato che al tavolo della trattativa ci siano tutte le organizzazioni sindacali. All'incontro erano presenti il presidente e il segretario generale della Fnsi, Franco Siddi e Paolo Serventi Longhi ed esponenti delle confederazioni autonome e della Uil.
In occasione dell'evento sono state presentate la seconda edizione del libro "Delitto imperfetto", la storia 'in giallo' della 150/2000, a cura di Renzo Santelli e Vincenzo Perone, e una ricerca sugli uffici stampa dei Comuni capoluogo di Regione a cura di Alma Torretta, del Comitato di redazione Comune di Roma.
Nella ricerca emerge ancora una grande variabilità d'inquadramento e disparità di trattamento tra lavoratori che svolgono le stesse mansioni negli uffici stampa. Insieme alla non applicazione del contratto giornalistico, soprattutto tra gli addetti stampa a tempo indeterminato, quello della precarietà è il problema più sentito, in particolare, tra chi ha solo contratti di consulenza oppure a tempo determinato.Altri nodi da risolvere in molti comuni sono i contributi previdenziali versati ancora all'Inpdap invece che all'Inpgi, il mancato inquadramento economico in fascia D di alcuni colleghi e la mancanza della Casagit.In molti Comuni non c'è formalmente un Capo Ufficio stampa e il ruolo viene ricoperto a volte dal collega più anziano o con più esperienza, oppure da un dirigente del Gabinetto del Sindaco o dell'Ufficio Comunicazione.  Anche il Portavoce manca nella quasi metà dei casi: non c'è in nove comuni.La mancanza del Portavoce è ritenuto in alcuni casi un problema perché alcune delle sue funzioni, è stato segnalato, sono impropriamente trasferiti all'ufficio stampa.
 
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