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L'etica nella professione e la CSR analizzata nell'Executive Master in RP d'Impresa

29/10/2008

Di grande attualità il programma del XIII modulo del Master in RP d’Impresa organizzato da FERPI, Assorel e Scuola di Comunicazione IULM, che ha analizzato la gestione dell'etica nelle imprese e gli approcci in tema di CSR, con due interessanti testimonianze in aula.

Il docente responsabile del modulo, Emilio D’Orazio – Centro studi POLITEIA – ha specificato, in apertura del XIII Modulo dell’Executive Master in Relazioni Pubbliche d’Impresa 2008, che esistono molte definizioni di Corporate Social Responsibility. Si tratta infatti di un’area di studio ampia, in cui convivono diversi modelli, quali il modello degli shareholders e il modello degli stakeholders.


Lo stesso concetto di “responsabilità” ha molteplici significati; esistono inoltre diversi tipi di responsabilità morali, più o meno vincolanti, che implicano diverse interpretazioni della CSR. Sono state quindi presentate le teorie di alcuni studiosi sulla CSR: Friedman, Mitchell, Freeman e Phillips in particolare.


La CSR e la teoria dello stakeholder management, ha sottolineato il docente, implicano una ridefinizione dell’impresa che li adotta: influenzano infatti direttamente la cultura, la strategia e la struttura dell’organizzazione stessa, con lo scopo di creare regole condivise che generino fiducia.
E’ un risultato che può essere ottenuto attraverso l’implementazione del codice etico aziendale, strumento di cui sono state definite le caratteristiche. Il codice etico è infatti uno degli elementi tipici del business ethics management.


Cristina Clapiz, CSR specialist all’interno della direzione Internal Audit & Corporate Social Responsibility del Gruppo Autogrill, ha presentato nella sua testimonianza, il modello di CSR attivato dalla sua azienda.


Dopo una breve presentazione del gruppo, ha illustrato il percorso seguito negli ultimi sette anni per incrementare il livello di sostenibilità in Autogrill, presentando in particolare il progetto “A future”. La testimone ha quindi approfondito le modalità utilizzate per comunicare l’impegno verso la CSR: la diffusione del codice etico, la comunicazione pubblicitaria, il sito web e il rapporto di sostenibilità, giunto alla sua quarta edizione, di cui è stato spiegato in dettaglio il processo di rendicontazione.


Dopo aver commentato insieme all’aula la testimonianza ascoltata, Emilio D’Orazio ha spiegato nel dettaglio gli elementi tipici del business ethics management e il loro contributo nell’affrontare le questioni etiche in azienda: la mission e i valori; i codici etici; i canali di reporting; gli ethics manager e i comitati etici; la formazione in etica; la consultazione, il dialogo e i programmi di partnership con gli stakeholder; le attività di auditing, accounting e reporting.


Nel corso della prima parte della mattinata di sabato, Livia Piermattei, consulente di CSR di Methodos Consulting, ha presentato all’aula la sua testimonianza in merito al progetto Fiera di Milano.


Methodos Consulting ha supportato il Sistema Fiera Milano in un percorso di cambiamento responsabile, avviato nel 2000. Uno dei principali strumenti utilizzati per documentare, comunicare e dare forza propulsiva al cambiamento è stato il bilancio di sostenibilità. Particolare attenzione nella sua redazione è stata posta al grande numero stakeholder, esterni ed interni, coinvolti: in particolare, verso gli stakeholder interni, sono state attivate azioni specifiche per favorire l’integrazione tra le diverse società collegate e la condivisione degli obiettivi.


Alla testimonianza è seguita un’esercitazione di gruppo sul tema della CSR. All’aula, suddivisa in quattro gruppi, è stato chiesto di analizzare il percorso di cultura della responsabilità affrontato da Fiera Milano. Due dei gruppi si sono focalizzati sulle strategie di comunicazione esterna descritte nel bilancio sociale, gli altri due sulle strategie di comunicazione interna attivate. A ciascun gruppo è stato chiesto di individuare le azioni principali, gli stakeholder coinvolti e l’eventuale KPI per la misurazione dei risultati. A conclusione del modulo, i risultati dell’esercitazione sono quindi stati discussi in plenaria insieme alla testimone.


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