Massimo Bustreo (*)
ll Comitato Scientifico di InspiringPR si è riunito in questi giorni per progettare l'undicesima edizione del Festival delle Relazioni Pubbliche, che si terrà a Venezia il 17 maggio 2025. E proprio come in un’orchestra, ogni professionista ha portato con sé i propri strumenti ma solo l’atto di accordarsi ha permesso a ciascuno di esprimersi al meglio.
Avete mai provato a suonare uno strumento non accordato? Il suono che ne esce è dissonante, stridente. A tratti appare – o forse lo è proprio – insopportabile. Un insieme di suoni incapace di sedurre. Se poi ci si ritrova in più d’uno a suonare strumenti non accordati, l’effetto rischia di essere disastroso. Un terremoto uditivo. Questa sensazione si avvicina molto a quella che si può provare quando una formazione di bimbi inesperti danno vita a un’orchestra sonora improvvisata.
Ma c’è un ma, o forse più d’uno. A questi bimbi si perdona la fatica che ci fan fare ad ascoltarli in forza del dover riconoscere loro l’entusiasmo, la gioia della scoperta, il desiderio di creatività che li anima, il coraggio di buttarsi a dire e fare cose che paiono inconcludenti. Che molti ancora non capiscono. E che a loro invece piacciono davvero tanto, e comunque.
Ora provate a immaginare un gruppo di professionisti della comunicazione. E non più bimbi, almeno dal punto di vita anagrafico. Qui, all’entusiasmo, alla creatività, alla gioia delle proposte ardite si aggiunge l’importanza di accordarsi. Un accordarsi che va oltre il semplice “mettersi d’accordo” su un punto: è sincronizzarsi, trovare un linguaggio comune, vibrare sulla stessa frequenza. Un accordarsi che assomiglia all’orchestra che allinea i propri strumenti al vibrante la del primo violino.
Il Comitato Scientifico di InspiringPR si è riunito in questi giorni proprio con questo spirito: progettare il prossimo grande Festival delle Relazioni Pubbliche, giunto alla sua undicesima edizione, e che si terrà presso la Scuola di San Giovanni Evangelista a Venezia il 17 maggio 2025. Come in un’orchestra, ogni professionista ha portato con sé i propri strumenti – esperienze, speranze, idee, desideri, timori, valori – e il suo lato gioioso e giocoso. E come nelle migliori orchestre ognuno ha dato il meglio di sé dopo aver ricevuto un la ispirazionale. Non solo, infatti, qui l’atto di accordarsi ha permesso a ciascuno di esprimersi al meglio. Di più: accordi e disaccordi hanno permesso di dar avvio a quell’opera di trasformazione che da una singola nota permette – anno dopo anno – di concertare una proposta coinvolgente e innovativa.
Per chi si occupa di comunicazione, accordarsi significa creare una comunicazione partecipata, etica e responsabile. Significa riconoscere il valore aggiunto di una comunità di professionisti preparati, curiosi e schietti, capaci di costruire proposte attraverso il confronto aperto e l’espressione autentica dei propri valori. È un processo che richiede accoglienza, intelligenze, attenzione, fantasia, speranza, tempo e fiducia: parole di cui abbiamo discusso in più occasioni – tra cui il Festival dello scorso anno – e che riteniamo fondamentali per poter offrire ciò che sappiamo fare bene, ma anche per esplorare forme innovative e coraggiose che permettano ai partecipanti del prossimo evento di “prender parte” davvero all’evento. Accordarsi insieme per creare qualcosa di nuovo e significativo.
In un mondo in cui le generazioni si intersecano e le sfide si moltiplicano, accordarsi facendo risuonare le giuste corde diventa un atto rivoluzionario. È il filo che unisce passato e futuro, esperienza e innovazione, individualità e comunità. È attraverso questa successione indissolubile di accordi armonici e di sviluppi melodici che possiamo costruire una comunicazione che non solo informa, ma ispira e trasforma.
Siamo pronti a scendere in buca anche quest’anno. Felici di ritrovare un forte desiderio di condivisione. Smaniosi di ritrovare il nostro pubblico. Convinti che quando ci accordiamo, non ci stiamo prendendo solo cura dell’intonazione dei nostri strumenti ma ci impegnamo a render la comunicazione un’esperienza vibrante e viva per tutti. Perché InspiringPR 2025 sia un invito a salire sul palco e a partecipare attivamente, anche quando dobbiamo interpretare spartiti scritti da altri, in un repertorio d’informazioni e di conoscenze disponibili davvero troppo vasto per poter essere gestito da soli.
Max Bustreo, Presidente del Comitato Scientifico di InspiringPR, alla serata di benvenuto agli ospiti dell'edizione 2024