Il mondo è cambiato, è diventato sempre più piccolo e piatto, grazie al progresso tecnologico, ai social network, alla disponibilità a costi decrescenti di dispositivi di connessione sempre più piccoli, potenti, versatili, convergenti. La convergenza non è però semplicemente tecnologica, ma strettamente intrecciata con aspetti culturali e relazionali fondamentali per l’impresa, legati in particolare alla evoluzione della psicologia e delle competenze degli individui/consumatori, sempre più capaci di esplorazioni autonome e di altrettanto autonome azioni di scelta o di rifiuto verso quelle imprese meno capaci di adeguarsi alle mutate esigenze identitarie e relazionali del ventunesimo secolo. Il libro di Luigi Ferrari, Massimo Bartoccioli e Mario Ruotolo sceglie una prospettiva “corale” e un taglio fortemente attualizzante e tratta della necessità per l’impresa di modificare profondamente la pratica ancora diffusa della contrapposizione con i propri consumatori, per abbracciare la visione orientata alla cultura degli stakeholder, anche attraverso l’esposizione di una serie di studi sulla opinione pubblica e di una inedita ricerca sulle imprese condotta in Italia nella primavera del 2011 da Manuela Ferrari.La rete e i social network hanno introdotto nuovi paradigmi di convivenza e socialità. Il rapporto con il consumatore cambia in una platea resa sempre più sensibile e competitiva. Affrontare i nuovi canali, mantenendo identità e reputazione, è la nuova sfida delle aziende che però necessitano di un profondo cambiamento culturale: rinunciare alla cultura del controllo per abbracciare quella dell’ascolto e del dialogo con i propri stakeholder.