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Lobby e riconoscimento giuridico della professione: un'intervista al socio Ruben Razzante

18/05/2004

(di Laura Latini, giovane collaboratrice del sito scienzedellacomunicazione.com)


Che ruolo avrà per i professionisti delle RP il riconoscimento giuridico delle Associazioni professionali attraverso la riforma delle professioni intellettuali?Credo che le Relazioni Pubbliche siano destinate ad assumere un ruolo sempre più strategico nelle organizzazioni pubbliche e private. Sarà pertanto necessario individuare caratteristiche precise per chi svolge questi compiti e sancire, anche a livello normativo, uno status giuridico definito e diverso da quello di chi fa informazione essendo in molti casi iscritto all'ordine dei giornalisti. Quindi, tra le professioni che vanno regolamentate e che necessiterebbero di un inquadramento giuridico, quella di chi fa relazioni esterne occupa sicuramente un ruolo importante.
A tal proposito, in qualità di professore di diritto europeo dell'informazione, può illustrare qual è la posizione giuridica dell'Unione Europea rispetto al riconoscimento professionale dei lobbisti?In Europa le lobby sono regolamentate attraverso appositi registri e con la previsione di audizioni da parte dei lobbisti interessati ad incidere nel processo di normazione. In Italia non ci sono leggi in materia, ma due proposte di legge che sembrano andare verso un tipo di regolamentazione più vicina agli USA che all'Europa.
La lobby trasparente è dialettica dei gruppi d'interesse in un contesto in cui non esiste più il proporzionale. Garantisce secondo lei il pluralismo e il controllo democratico delle istituzioni?La lobby garantisce che le decisioni pubbliche rispecchino una pluralità d'interessi e un effettivo controllo dei governati sui governanti. Senza lobby trasparenti non c'è democrazia, ma solo prevaricazione dei più forti sui più deboli.
Ci sono lobby e lobby. Perchè alcune sono sempre sui media e altre no? Sarà forse il caso di capire se esistono dei poteri che andrebbero raddrizzati dalla legge che garantisca accesso a tutti?Come dicevo prima, in mancanza di regolamentazione dominano gli interessi delle impenetrabili consorterie di potere consolidato, sia in ambito politico che economico-finanziario. Il potere mediatico e la manipolazione di esso sono funzionali a questo disegno di gestione oligarchica della cosa pubblica e di sistematica esclusione dei soggetti deboli e dei gruppi in minoranza dalle scelte pubbliche.
La Toscana è la prima regione ad avere una legge sulla lobby, c'è un Pdl della Calabria. Crede che altre regioni seguiranno questo processo?Il processo federalista, se spinto troppo in avanti, porta inevitabilmente a una redistribuzione del potere tra centro e periferia. In questo caso si modificherebbe anche la mappa dei luoghi nei quali le decisioni devono essere prese. Questo passaggio avrebbe conseguenze anche sulla regolamentazioni delle lobby, necessitando in questo caso una normativa più flessibile rispetto agli schemi centralistici, del passato.
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