Irene D’Agati
In quest’intervista Dal Negro ci invita a superare il racconto rassicurante delle best practice, per esplorare anche le zone d’ombra, i dilemmi e i paradossi che rendono autentico e profondo ogni approccio etico.
In un’epoca di rapide trasformazioni e complessità crescenti, parlare di etica nella comunicazione significa interrogarsi non solo sui principi da rispettare, ma anche sul modo in cui essi plasmano il nostro agire quotidiano.
Lucia Dal Negro, CEO di De-LAB srl Società Benefit, porterà la sua esperienza all’XI edizione di InspiringPR – il Festival delle Relazioni Pubbliche il prossimo 17 maggio a Venezia.
Il tema dell'XI edizione di InspiringPR è: “Good times, bad times. È tempo di essere etici”. Quale chiave di lettura adotterai nel tuo speech?
Mi piacerebbe riuscire a mettere a fuoco alcuni punti, a mio avviso cruciali, per orientarsi al meglio tra lo sforzo di gestire eticamente le relazioni, e il necessario senso del limite che serve a prevenire pericolosi slanci al limite con il social-washing. Mi baserò sulla mia esperienza e proverò a trarre delle riflessioni da condividere col pubblico.
Che cosa ti aspetti da InspiringPR e cosa speri di lasciare al pubblico che ti ascolterà? C'è un messaggio in particolare che vuoi trasmettere?
Mi aspetto un pubblico interessato ad andare oltre i titoli e le narrative standard, curioso di approfondire anche gli aspetti complessi, paradossali, meno intuitivi associati al titolo di questa edizione. In altre parole, sarei felice che l’evento fosse non solo una serie di best practice ma anche l’occasione per identificare problemi irrisolti, storie meno immediate… quelle che, a mio avviso, stimolano di più a guardarsi dentro e a prendere una posizione. Vorrei lasciare un senso di incompiuto che ritengo fondamentale per misurare l’enorme portata del tema etico nella nostra quotidianità.
In un contesto come quello attuale, segnato da sfide e cambiamenti, pensi che l'etica si configuri più come una bussola strategica che orienta ogni decisione, oppure come un set di strumenti operativi da applicare a specifiche azioni di comunicazione?
Penso che sia una bussola strategica i cui punti cardinali siano decisi da noi, dal nostro vissuto, dalla nostra sensibilità. Il contesto in cui operiamo ovviamente può influenzarli, così come le relazioni che sviluppiamo nel tempo, ma mi piace pensare che l’etica sia parte di noi in ogni momento del nostro cammino. Non credo alle “toolbox” dell’etica, con strumenti da attivare al bisogno… le ritengo semplificazioni che alla fine banalizzano lo sforzo da compiersi quotidianamente per non perdere il contatto con il senso più profondo del nostro cammino umano e professionale.
Se l’etica è chiaramente un valore, in che modo può diventare un elemento distintivo e un vantaggio competitivo per le aziende?
L’etica è un valore per tutti, quindi non solo per i singoli individui, ma anche per le collettività, le istituzioni, le organizzazioni e, quindi, anche per le aziende. Chiunque applichi un pensiero ad un’azione è soggetto a quesiti etici, quindi anche le aziende devono considerarla e ne devono rendere conto. All’interno di un contesto commerciale, l’etica è un valore aggiunto che, se ben ragionato, contraddistingue l’operato rendendolo distintivo e unico. L’originalità della proposta di valore di un’impresa, cui anche l’etica contribuisce, accresce la reputazione dei brand ed in certi casi si può tradurre in valore monetario. Tralasciando quindi gli aspetti più filosofici della questione, l’etica può diventare un driver migliorativo del posizionamento di mercato.
Esistono best practice o modelli di riferimento per i professionisti della comunicazione che desiderano integrare l’etica nelle proprie strategie?
Direi di no, e aggiungo – per fortuna. L’etica è un fattore fortemente dipendente da elementi di contesto e personali, di cui ne riflette le accezioni più emotive e talvolta irrazionali. Come dicevo sopra, non credo che si possano sviluppare delle “linee guida” standard, a meno di non semplificare enormemente la narrazione. Chiaramente, esistono codici etici e deontologici che definiscono principi massimamente validi ma poi ogni caso è a sé. Ciò su cui occorre puntare è la formazione e l’aggiornamento continuo, per saper gestire i continui stimoli che ci arrivano da un mondo in continuo rapido cambiamento.
Vi aspettiamo il 16 e 17 maggio a Venezia!
Iscrizioni qui: https://inspiringpr25.eventbrite.it