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L'ultimo saluto ad Aldo Chiappe

09/12/2004

Il discorso di Marco Squarcini durante la cerimonia funebre e le altre testimonianze di amici e colleghi: Lapenna, Lanzeni, Rivani Farolfi, Cerana...

Sono uno dei compagni storici di Aldo Chiappe, mi chiamo Marco. Mimma mi ha chiesto di ringraziarvi per essere venuti a salutarlo ora che, con uno scatto imprevisto, ci ha sorpresi, passandoci avanti.Aldo è un maestro dell'imprevisto: chi ha lavorato con lui sa quanto fosse capace di sorprendere, di andare oltre. Erano gli anni settanta quando lavorava su quelli che nel nuovo secolo sarebbero diventati i grandi temi della nostra professione: l'etica dell'impresa, il bilancio sociale, il marketing delle cause.
Del resto questa professione l'ha inventata lui, con pochi altri, e ne è uscito  senza voltarsi indietro, ancora una volta sorprendendo tutti.Aldo Chiappe è stato molte cose: consulente e consigliere, uomo d'azienda, imprenditore,  sportivo appassionato, amabile compagno.Ognuno di noi ha un suo proprio motivo per essere qui.Ma in definitiva la ragione comune è che veniamo a ringraziare il nostro maestro che in diverse maniere, ma tutte molto efficaci, ha impattato sulla nostra esistenza.
E' stato un maestro generoso e esigente, che andava fiero dei nostri risultati. Si sentiva addosso la parola maieutica. Non credo che si paragonasse a Socrate, ma certo sono due testimoni della fiducia nel dialogo, nella comunicazione come bene sociale.
Ora siamo qui, tutti più o meno discepoli, per accompagnarlo fin dove si può andare. Ci piace pensare che la sua razionalità spesso folgorante si sia accordata con una ragione totale e definitiva, e la sua passione di vivere si stia esercitando in un gioco senza tramonto.Marco Squarcini
Gli altri messaggi:"L'uscita di scena di Aldo Chiappe non può essere commentata a caldo.L'evento è rilevante per tutti noi e va attentamente riflettuto e meditato. Per ora, soltanto l'angoscia di aver perso un autentico protagonista della nostra migliore comunità professionale e un amico leale e sincero.Si stenta a crederlo... cara Mimma, nessuno più di te soffre la sua mancanza e ti sono vicino. Ma un po' di vuoto è anche qui, qui da me".(tmf)
"Aldo, ognuno di noi oggi è triste. Non ci sei più, ma ti scrivo lo stesso, tanto tu ci senti anche di lì. Voglio ricordare due cose di te: la volta, che, su di una spiaggia in Sardegna, mi spiegasti il tuo concetto di vita, che non prevedeva che il lavoro occupasse tutto lo spazio, ma ne lasciava quanto bastava per vivere serenamente. La seconda, quando inaugurai il Centrostudi Comunicazione a Roma e tu, che stavi per aprire una sezione romana dell'Isforp, rinunciasti a farlo per non creare tensione tra noi. Ci augurammo successo vicendevolmente, impegnandoci a non ostacolarci mai. E non ci siamo mai ostacolati, anzi. Che bello è lavorare con i gentiluomini. Ma ora devo dire: che bello era lavorare.... Ciao, Aldo, ti abbiamo tutti voluto bene".Enrico Cogno
"L'ho incontrato la prima volta nel 1975 a Milano,  nel piccolo ufficio di via Visconti Venosta. Dopo pochi giorni iniziavo  la mia avventura professionale nella sua agenzia. Venivo dal giornalismo, capivo poco – forse nulla – di relazioni pubbliche. Ma lui trasmetteva passione ed entusiasmo. Lo scelsi per quello e fui fortunata.Di lui mi  piaceva l'intuito creativo unito alla capacità di restituire essenza strategica anche alla più banale delle richieste del cliente; di lui mi stupiva il perfezionismo organizzativo con cui aggrediva i progetti da realizzare. Di lui ricordo la erre rotonda con cui, nel bene e nel male, si rivolgeva a me dicendomi : "Cerrrana, mi consenta".Con lui non ho imparato un mestiere, bensì una professione. Mi ha insegnato giorno dopo giorno. E io ho fatto lo stesso con quanti hanno poi lavorato con me. Era un costruttore di talenti. Perché non era un manager, ma solo un grande professionista che amava la vita e il suo lavoro.L'ho rivisto qualche mese fa. Tornava da  Cortina. Camminava per Montenapoleone con l'inseparabile Mimma. In forma smagliante. Sereno, brillante, lievemente abbronzato.Come se non fossero passati 25 anni. L'ho ammirato e un po' invidiato. Voglio continuare a ricordarlo così".Nicoletta Cerana
"Caro Aldo,e adesso? Senza il tuo sorriso ironico, senza la tua intelligenza, senza quel modo tutto tuo di rendere facili e chiari i progetti più astrusi e difficili, senza il tuo affetto che ha accompagnato per tanti anni chi ha avuto ilprivilegio di godere della tua amicizia sarà tutto più povero e triste.Cara Mimma,nel dolore più grande, resta il piccolo conforto di avere vicino a te l'affetto di chi è stato suo allievo: quasi una famiglia.Grazie".Patrizia Rivani Farolfi
"Di Aldo Chiappe mi mancherà la sua incomparabile disponibilità e soprattutto l'affettuosità con cui rispondeva a tutti coloro che avevano bisogno di lui e dei suoi consigli; mi mancherà il suo modo di essere, così serio e ironico assieme. Con lui è mancato un maestro e un grande punto di riferimento per tutti coloro che grazie a lui, alla sua intelligenza e professionalità hanno potuto studiare e apprendere le migliori pratiche di relazioni pubbliche.Grande Aldo. Sarai sempre tra di noi". (VV)
"Mi ha colpito profondamente di aprire  la News letter e di leggere che Aldo non c'è più. Stento a crederci. Era un amico, un maestro e anche un punto di riferimento, specialmente per chi ha inizia da giovane assistente negli anni sessanta e settanta. Aldo rappresentava un mondo di grande lealtà , chiarezza, professionalità e distensione di rapporti e relazioni. O forse anche il più bel periodo della mia gioventu professionale. Con grande rimpianto e tristezza, saluto Aldo. Donatella Lanzeni
"La natura ama nascondersi Cari colleghi e amici,siamo insieme con il necessario e vitale imperativo della ripartenza, a sostenere tutto il dolore per la scomparsa del nostro amico e mio compagno d'impresa negli anni novanta. A ricordare la ‘non più presenza' di Aldo sono le persone che l'hanno conosciuto lungamente e profondamente.Quante volte, in anni di tarda ma opportuna amicizia, io e lui a Bologna abbiamo ricordato le comuni passioni per la letteratura oltrechè per l'innovazione del suo, ora anche nostro, mestiere.Da sabato 27 Novembre dovremo ricordare colui a cui siamo stati e state legati da qualcosa di essenziale, come ad una "riva" alla quale abbiamo guardato ogni volta per raggiungerla, raggiungendola per tanti anni e dove già nella vita si andava compiendo la dismisura della fenditura della separazione, che è arrivata così improvvisamente.Dovremo abituarci ad una "assenza di parola", come si sarebbe abituato Aldo se qualcuno di noi l'avesse preceduto nell'evento; ora non più possibile.Dovremo ricordarci che ci siamo accolti l'un l'altro e l'un l'altra in un rapporto a volte tanto vicino e tanto quotidiano da farci vivere la semplice e profonda esperienza dell'amicizia."La natura ama nascondersi" e Aldo lo sapeva.E così il suo venire e ritirasi, ad ogni stagione, rende l'umanità eterna, grazie al naturale e doloroso sacrificio di ogni singolo uomo e singola donna, ogni volta.Il nostro modo per restare fedeli è ora di vigilare sul movimento di cancellazione della memoria che porta con se - ogni volta - qualcosa di noi, insieme al'nostro' Aldo, nei prossimi anni. Avanti, ancora. Un caro e lunghissimo abbraccio a Mimma, da Rolando, Corrado, Laila, Paola e da tutti coloro che nella nostra piccola avventura di lavoro hanno conosciuto Aldo nei nostri racconti.Portatelo anche a Lui".
"Tra i molti aspetti positivi che vivere in Ferpi presenta, rientra soprattutto quello di poter relazionarsi con i grandi della professione come Aldo Chiappe. Molti i racconti che avevo accumulato,  ancora prima del nostro incontro,  dai soci FERPI che hanno avuto la fortuna di lavorare con lui e molti i riferimenti che in occasione di seminari e aggiornamenti venivano (e verranno) fatti riportando suoi interventi e i suoi casi professionali.
Ma incontrarlo…incontrarlo è stata tutta un'altra cosa: non so quanto la professione fosse diventata per lui stile di vita o piuttosto quanto il suo carattere solare e disponibile fosse entrato nella professione. Certo è che qualsiasi questione professionale, anche la più spinosa, sembrava con lui arrendersi davanti a una forza trainante di cultura, professionalità e umorismo.Non so, caro Aldo, se sapremo cogliere il testimone che ci hai lasciato, di certo ce la metteremo tutta per far tesoro del tuo prezioso esempio". Sissi Peloso
"Siamo davvero tutti più soli e tristi senza il caro amico Chiappe che, durante la mia non breve vita professionale, ho avuto modo di incontrare sporadicamente ma sempre con grande piacere. Era una certezza, un riferimento sicuro in caso di dubbi, un grande professionista che con rigore e modestia ha saputo trasmettere ai colleghi più giovani la professionalità che ha contraddistinto il suo percorso. Grazie per quello che ci hai lasciato. Ci mancherai".Florence Castiglioni
"Caro Aldo,non voglio ricordare le tue numerose virtù e nemmeno darti "l'ultimo saluto". Mi hanno detto che potevo, qui, stare un po' con te.   Mi addolora che te ne sia andato. Io penso che dovevi farlo più in là! Perchè tu eri più giovane di me (il che dimostra che i conti forse non li hai del tutto ben saputi fare).Ricordi? Erano gli anni '60. Pochi altri, tu, io a rappresentare, in un Consiglio Direttivo, altri pochi. Dopo, fondammo la FERPI. Era il 1970. E ne festeggiammo il ventennale. Era il 1990. Rivestimmo più cariche. Facemmo proseliti. Ci battemmo per i principi in cui avevamo creduto. Servimmo la FERPI con passione e lavorammo come dannati. Premi e riconoscimenti. Ricordi?Tutto, oggi, mi torna in mente pensandoti. Ho parlato di te con Guido De Rossi Del Lion Nero, il primo leader delle pr in Italia, e con il carismatico nostro Presidente di anni indimenticabili Attilio Consonni. Entrambi, fra le tante cose dette, ricordavano ancora le nostre storiche litigate in Consiglio, tue e mie. Oppositori spesso ma sempre amici.Mi addolora che te ne sia andato. Non dovevi! Anche perchè, tanto tempo fa, mi dicesti "Qualche volta da vecchi noi ci dobbiamo rivedere. E parlare con calma". Quel giorno non è venuto mai. Forse, soprattutto, perchè "invecchiare" era un verbo in cui non credevamo e comunque sicuramente assente nel nostro vocabolario.E adesso? Arrivederci, Aldo. Arrivederci, caro amico. Straordinario professionista e docente di Relazioni Pubbliche. Con affetto pensando anche alla tua Mimma".Giacomina LapennaMi unisco all'unanime cordoglio per la  scomparsa del caro amico Aldo Chiappe. Noi della vecchia guardia, io in particolare, ho il ricordo delle tante sane battaglie condotte sino dalla costituzione della FEPRI per la tutela e l'affermazione della nostra professione. Lo ricordo altresì come simpatico compagnone in tutti gli incontri che hanno alimentato questa nostra associazione con una solidarietà di buoni amici. Da tempo non lo vedevo ma mi sembra che ci siamo incontrati ieri. Preferisco ricordarlo in tal modo unitamente alla simpatia per sua moglie alla quale rivolgo la mia più cara partecipazione.Graziella Viale
Vedi anche l'articolo della scorsa settimana, in cui si ricordavano i festeggiamenti per i 40 anni dell'agenzia di Aldo Chiappe.
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