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MedCom: le RP alla conquista del Mediterraneo

25/11/2010

Le Relazioni Pubbliche hanno un ruolo strategico nello sviluppo di sistemi locali e come tali rappresentano uno strumento fondamentale nel dialogo tra Paesi. E' ciò che emerge dalla seconda edizione di MedCom, che ha registrato la partecipazione di professionisti provenienti da tutto il bacino del Mediterraeo.

di Melania Tanteri
Il governo delle relazioni tra i Sistemi Locali e i network su cui si muovono rappresenta la chiave di lettura e la scommessa per il futuro del dialogo e dello sviluppo dei Paesi del Bacino del Mediterraneo, legati da numerosi fattori comuni anche se inseriti in contesti identitari diversi.
E’ quanto è emerso dalla seconda edizione di MedCom, il Simposio Euro-Mediterraneo sulle Relazioni Pubbliche, organizzato dal CERPMED – Centro Studi e Ricerche sulle Relazioni Pubbliche nel Mediterraneo con il patrocinio di Ferpi e della Global Alliance e in stretta collaborazione con la Provincia Regionale di Catania e con la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Catania.
Il tema di quest’anno Sistemi locali nell’area Euro-Med. Competizione o cooperazione? Il ruolo delle RP è stato il pretesto per discutere sull’importanza che il concetto o modello di sistema locale può rappresentare nel processo di scambio e di sviluppo economico, sociale e culturale dell’area Euro-Mediterranea e sul compito strategico che le relazioni pubbliche hanno nella gestione e nel governo delle relazioni, inevitabilmente complesse e delicate, di un sistema locale.
MedCom, articolato in sessioni e approfondimenti, ha registrato keynote di rilievo che hanno contribuito a chiarire gli aspetti salienti e tipici dei sistemi locali, delle loro particolarità a seconda della tipologia del sistema, piuttosto che del contesto in cui si sviluppano o della vocazione a cui sono legati. Quello che è emerso, come filo conduttore di tutte le sessioni e gli interventi, è la necessità di valorizzare il delicato compito assegnato alle relazioni pubbliche nello scenario complesso dei sistemi locali. Diversi tra i relatori intervenuti hanno sottolineato che la gestione delle relazioni deve essere parte del momento decisionale e progettuale e non un’azione a posteriori, come spesso purtroppo accade, una prassi, purtroppo ancora diffusa, che non consente di dare il giusto valore ed equilibrio ad un’azione complessa e complessiva di lungo periodo.
Ad aprire il simposio sono stati Enrico Iachello, Preside della Facoltà di Lettere e Filosofia di Catania, che ha ospitato l’evento, ed Emanuele Invernizzi, Presidente Euprera, che ha sottolineato l’importanza del ruolo delle università, della formazione e della ricerca nello sviluppo di un qualsiasi sistema locale. Per Invernizzi il relatore pubblico è un “imprenditore delle relazioni”, interviene nei programmi aziendali incidendo anche sul processo decisionale e a maggiore ragione ha un ruolo fondamentale nella governance dei sistemi locali.
Amanda Succi, presidente del Centro Studi CERPMED e ideatrice di MedCom, ha introdotto i lavori partendo dall’analisi del contesto. Lo scenario globale attuale è dettato dall’inarrestabile velocità con cui il mondo economico e sociale cambia e si evolve, influenzando scelte e dinamiche di mercato.
In questo scenario è inserita inevitabilmente anche l’area Euro-Med, caratterizzata da un contesto vivace e particolare che, anche per le sue caratteristiche culturali e di diversità identitarie, fanno di essa un’area ricca di opportunità di crescita, di sviluppo economico e competitivo. La competizione economica, però, oggi non esiste più solo tra aziende, ma si sposta su un nuovo piano in cui a competere sono proprio i sistemi locali appartenenti ad una stessa area o addirittura su scala globale. Ma per rafforzare lo sviluppo economico dell’area euro-mediterranea sarebbe opportuno creare momenti di cooperazione a lungo periodo tra sistemi affini o che possano trarre vantaggio reciproco dalla loro relazione. Un gioco di squadra dove nessuno da solo è un vero campione, ma insieme, ognuno per le proprie caratteristiche vincenti, determina il successo di tutti e per tutti.
Toni Muzi Falconi, primo keynote speaker, ha focalizzato il suo intervento sulla creazione di valore nei sistemi locali dell’area Euro-Med con un governo consapevole delle relazioni con i pubblici influenti. Ha illustrato come un insieme di soggetti (privati, pubblici o sociali), legati da comuni interessi di valorizzazione economica, politica, sociale e culturale di un territorio specifico, può efficacemente sviluppare relazioni (sia al proprio interno che con altri sistemi analoghi riferiti a territori diversi) per raggiungere obiettivi legati a quei comuni interessi. Questo presuppone che bisogna comunque tenere bene in conto che le diverse infrastrutture relazionali e comunicative di ciascun territorio sono rappresentate dai sempre diversi sistemi legali, economici, politici, socioculturali, di cittadinanza attiva e dei media caratteristici di ciascun territorio. Ha concluso indicando che “I promotori di sistemi locali sono sempre più frequentemente tenuti, vuoi da normative o da consuetudini o da pressioni crescenti dei pubblici, a rendere conto agli stakeholder rispetto alle proprie azioni, comportamenti e risultati. In diversi Paesi va affermandosi la consuetudine di una rendicontazione continua, multicanale e differenziata orientata verso stakeholder con interessi diversi sia pure con narrazione coerente. Ed è proprio questa rendicontazione, insieme alla qualità delle relazioni a far lievitare la ‘licenza di operare’ (reputazione) di un sistema locale rafforzandone l’efficacia della sua interazione con altri sistemi locali.”
“Non credo di essere mai stato così fiero della nostra Ferpi come lo scorso weekend a Catania dove si è svolto l’intenso e stimolante Medcom, dedicato al ruolo delle relazioni pubbliche nei sistemi locali nel Mediterraneo” – ha affermato Muzi Falconi – “Amanda Succi merita davvero l’ammirazione e i complimenti di tutti noi soci della Ferpi. Si è arrivati addirittura al punto di rinuciare alla sessione prevista dal programma dedicata alla discussione sugli Accordi di Stoccolma perché l’intero convegno in ogni nostro intervento ha riecheggiato il senso degli accordi, ed è questo (non la bandierina) quello che conta davvero. Anche i nostri colleghi turchi, albanesi, israeliani e bulgari si sono egregiamente allineati nel proporre agli oltre 150 partecipanti (colleghi, amministratori, imprenditori e studenti) un’idea circostanziata del grande valore che le relazioni pubbliche correttamente intese offrono alla formazione, al consolidamento, alla crescita e al successo dei sistemi locali. E’ solo un caso di buona educazione, oppure è anche questo frutto di una buona semina, il fatto che il presidente dell’ANCI Chiamparino, il presidente dell’UPI Castiglione, il Senatore Enzo Bianco e il direttore di CONFINDUSTRIA Catania, Franco Vinci abbiano tutti pubblicamente esaltato il ruolo delle relazioni pubbliche nel governo delle relazioni nei sistemi locali? Il punto più alto raggiunto da Medcom appartiene però in questa edizione a Giancarlo Licata, direttore di Rai Med: un esaustivo e inquietante ritratto delle dinamiche del sistema dei media nel mediterraneo raccontato con travolgente amarezza per il ruolo giocato dal nostro Paese. Davvero straordinario. Bravissimi i nostri colleghi Patrizia Rutigliano di Snam, Andrea Falessi di Enel. Ottimo l’intervento di Claudio De Monte Nuto.Segnatevi in agenda Medcom 2011. Ne varrà sicuramente la pena”.
Grande interesse e partecipazione hanno riscosso le tre sessioni tematiche di approfondimento, che hanno proposto approfondimenti su diversi aspetti economico-produttivi dell’area Euro-Med: turismo, cultura e Green Economy da cui sono scaturiti dibattiti costruttivi e stimolanti che hanno coinvolto i relatori e gli oltre 150 partecipanti.
Particolarmente apprezzato l’intervento di Giancarlo Licata, Direttore Redazione Rai Mediterraneo, che ha portato all’attenzione di tutti un quadro chiaro e puntuale del complesso scenario Euro-Mediterraneo. Un momento che ha permesso di comprendere davvero il contesto in cui ci muoviamo, le opportunità esistenti nel grande Mediterraneo che rischiamo di perdere se sopraffatti dalle paure e non dalla voglia di lanciarsi in uno spazio libero e interessante da conquistare.
La seconda giornata dei lavori si è aperta con l’interessante speech del Direttore Generale del Censis, Giuseppe Roma, che ha analizzato in dettaglio e con apporti statistici l’impatto dei sistemi locali sullo sviluppo economico di un paese. A tale proposito risulta che circa il 34% degli italiani considera il Mediterraneo e i paesi che vi si affacciano luoghi belli e dal clima piacevole. Il dato che invece ci deve fare riflettere è che solo il 5,9 % degli italiani considera l’area Euro-med come potenziale “spazio economico”. A mancare, dunque, la consapevolezza delle opportunità offerte dall’area Euro – Med a livello economico e la comprensione del valore che può assumere la forma di cooperazione tra paesi del bacino a favore di uno sviluppo condiviso, integrato e competitivo.
La sessione conclusiva sulla Local Governance e Sviluppo Imprenditoriale. I fattori competitivi di un sistema locale ha visto protagonisti figure istituzionali, tra cui il presidente della Provincia Regionale di Catania e Presidente UPI, Giuseppe Castiglione, il sindaco di Torino e presidente ANCI, Sergio Chiamparino e il Senatore della Repubblica, Enzo Bianco, discutere sul valore che la comunicazione ha nel processo di sviluppo di un sistema locale e di una sua traduzione in un’ottica di cooperazione. “Bisogna cooperare per rafforzare il ruolo dei sistemi locali e per valorizzare le importanti risorse presenti nel bacino del Mediterraneo – ha dichiarato Giuseppe Castiglione – e in questo, per rilanciare l’area Euro – Mediterranea, non si può affatto prescindere dal dialogo tra le istituzioni e le imprese”.
“Da quanto abbiamo ascoltato – spiega Amanda Succi a chiusura del Simposio – ci troviamo davanti ad una grande opportunità professionale. L’area Euro-Mediterranea, per poter rappresentare un sistema competitivo forte nello scenario globale, ha innanzitutto bisogno di una presa di coscienza delle grandi potenzialità esistenti non solo da parte degli italiani ma di tutte le popolazioni dei paesi del bacino. E’ in questo scenario che anche la nostra professione potrà godere di una crescita ed uno sviluppo condiviso ed omogeneo”.
MedCom, grazie alla partecipazione di amici vecchi e nuovi, ha fornito molti elementi di riflessione e di studio. Un evento che non vuole essere un momento spot e casuale ma il traguardo annuale di un percorso programmatico permanente di lavoro.
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