MySpace ha catturato nella rete anche i brand. Il noto sito di social networking che raccoglie i profili, gli interessi e le relazioni di milioni di giovani sta diventando terreno di conquista per le aziende, decise a penetrare nelle reti amicali dei propri potenziali clienti. Marchi e imprese internazionali stanno creando la proprie pagine MySpace - a cui gli altri membri possono linkare - come degli utenti qualunque desiderosi di allargare il cerchio delle loro conoscenze. Altre cercano originali alleanze con personaggi stravaganti, che la rete ha fatto assurgere allo status di celebrità o guru.E' il caso (raccontato in questo articolo dell'Economist) della Unilever, compagnia anglo-olandese attiva nei settori dell'alimentazione e dell'igiene personale, che ha stretto un accordo con Christine Dolce per promuovere Axe, il suo deodorante. Per chi non la conoscesse la signora Dolce (alias ForBiddeN) - ex-estetista, tramutatasi in modella e imprenditrice di moda - è stata definita da Vanity Fair la reginetta di MySpace, anche grazie ai suoi 900 mila "amici" (utenti che linkano al suo profilo). Unilever ha convinto Dolce a promuovere un gioco interattivo, Gamekillers, basato su consigli per gli appuntamenti amorosi e progettato in modo da pubblicizzare Axe. Settantacinque mila utenti si sono iscritti.Resta comunque per le aziende intenzionate a esplorare queste nuove strade del marketing il rischio di allontanare i clienti a causa di un eccessivo presenzialismo, di un inquinamento degli spazi sociali. "Dobbiamo convolgere gli utenti, non martellarli con il brand" chiosa Kevin George di Unilever, sicuro del fatto che se il contenuto è giusto, il marchio non infastidisce.Quello di Gorge è certamente un wishful thinking, diciamo un ottimismo della volontà, incoraggiato dal seguente dato: il mercato dei social network e simili è in continua crescita. Basti pensare che a luglio dell'anno scorso MySpace raccoglieva 17 milioni di visitatori unici al mese; e che attualmente è arrivato a quota 54 milioni.Carola Frediani - TotemCome le aziende cercano di trovare spazi e modelli di comportamento sui social network alla MySpace. Senza tuttavia rendere la propria presenza (e il proprio brand) un elemento inquinante.