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Negli USA un’agenzia di PR sanzionata per Astroturfing

29/08/2010

La _Federal Trade Commission_ americana ha sanzionato un’agenzia di PR della California per Astroturfing, una pratica scorretta per creare consenso positivo attorno a un’idea o un prodotto. Qual è la situazione in Italia?

di Toni Muzi Falconi
Il New York Times di venerdì 27 agosto pubblica un articolo Charges Settled Over Fake Reviews on iTunes in cui informa che la Federal Trade Commission americana ha per la prima volta sanzionato una agenzia di relazioni pubbliche della California per pratiche di Astroturfing, cosa di cui se ne parla ancora poco in Italia.
L’Astroturfing è una parola inglese che descrive la pratica di creare un apparente ed artificiale consenso attorno ad un’idea o ad un prodotto. Questo avviene tramite campagne organizzate pensate in modo da apparire del tutto spontanee. Pratiche di questo genere sono state spesso individuate nella comunicazione politica e nelle campagne di marketing e non di rado prevedono il reclutamento di persone pagate per produrre false impressioni positive.

Il termine Astroturfing nasce da un gioco di parole della lingua inglese in riferimento ad AstroTurf, un marchio registrato che indica una tipologia di erba artificiale usata per la pavimentazione di aree calpestabili ed impianti sportivi. Il riferimento all’erba artificiale richiama il concetto dei movimenti “grassroots”, ossia sostenuti dai comuni cittadini e radicati sul territorio, ed indica il tentativo di far passare per naturale e spontaneo un movimento o iniziativa in realtà pianificata da un gruppo organizzato (ndr).
Un fenomeno che con il web 2.0 si sta diffondendo rapidamente. In questo ambito la pratica più comune è rappresentata dai “commenti positivi” che possono accompagnare recensioni o presentazioni di singoli prodotti o servizi oppure dichiarazioni ed atti politici.
Altre associazioni professionali di Relazioni Pubbliche (UK, Canada) sono già arrivate al terzo aggiornamento della Social media policy raccomandata ai loro soci.
Mi piacerebbe da noi vedere almeno la prima, e… vederla anche applicata.
Cosa dice la Ferpi sull’astroturfing?
A quando una presa di posizione associativa su una pratica sempre più diffusa che contribuisce (e non poco) a sputtanare la professione e la rete?
Ogni tanto, nel leggere questo sito ci si chiede se l’unica cosa di cui occupa non sia il web.
Ho, qualche volta, fatto notare questa anomalia alla redazione, ma mi si risponde che questo è che quello che vogliono i nostri soci. Può darsi.
Sta di fatto però che da tre settimane infuria la polemica innescata da Chris Anderson di Wired se il Web non sia morto anche a causa della sua eccessiva commercializzazione.
Mi risulta che esiste un gruppo di soci che si occupa di web per la Ferpi ma non si sono fatti vivi, neppure per spiegare ai poveri ignoranti come me cosa vuole dire che il Web è morto ma che viva Internet!
Qualcuno vuole azzardare una spiega, e soprattutto le implicazioni per il nostro lavoro?
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