Ferpi > News > News online: a volte ritornano

News online: a volte ritornano

21/03/2005

Un articolo del New York Times ripropone la questione dell'informazione online e del suo modello di business. Ancora un po' confuso.

Il New York Times riprende la questione infinita dell'informazione online. Da principio i profeti vaticinavano la fine della carta stampata, poi ci fu la trasformazione commerciale delle Rete, la bolla speculativa e un nuovo periodo di gloria per i giornali sul Web.Tra corsi e ricorsi della new economy, l'advertising online rimane una cartina di tornasole valida per individuare le tendenze.Se nel 2001 infatti quasi tre quarti dei siti di news chiudeva con i bilanci in rosso, a 5 anni di distanza dallo sboom della new economy l'informazione online "tira" nuovamente.Basti pensare alle cifre che girano nella pubblicità in Rete, segno inequivocabile che gli editori annusano probabilità di guadagni.Altro fattore che dovrebbe far pensare sono alcune acquisizioni dell'ultimo anno: il Washington Post che acquisisce Slate o Dow Jones che acquista il sito di informazioni finanziarie online marketwatch.com.L'articolo del New York Times fotografa la realtà odierna, spiegando i motivi che spingono i giornali di carta a far pagare l'informazione su Internet. Talvolta ciò non succede solo e unicamente per realizzare maggiori profitti, ma anche per evitare un'eccessiva migrazione online a svantaggio della carta. Ogni giornale segue a questo proposito una politica propria: dal Wall Streeet Journal, primo a tassare i propri articoli sul Web, al New York Times che fa pagare le notizie in archivio, per finire con vari esempi di informazione free.Ma il modello di business ancora non è chiaro.
Emanuela Di Pasqua -Totem
Eventi