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Non profit: una prospettiva per il futuro dei relatori pubblici

14/09/2010

_Vita,_ prima casa editrice italiana totalmente dedicata al non profit, si quota in Borsa. Un'iniziativa che, per le sue modalità, dovrebbe invitare alla riflessione, per primi i relatori pubblici. Il commento di _Toni Muzi Falconi._

di Toni Muzi Falconi
Il Corsera di oggi (lunedi 13 settembre) pubblica un commento di Marco Vitale che va letto dai relatori pubblici perché quella dell’IPO di Vita è una di quelle notizie che dimostrano come, anche nelle situazioni più disperate, l’ottimismo della volontà, il gusto del rischio e la passione civile persistano.
Avevo parlato a lungo di questo progetto con l’amico Riccardo Bonacina in giugno e lo avevo incoraggiato.
Il non profit va in borsa ed è la prima volta al mondo che una impresa si quota in borsa dicendo esplicitamente che non distribuirà dividendi.
Lo stupore che vedo nei visi di chi mi ascolta quando faccio questa affermazione come per dire:…ma allora che si quota a fare? e perché dovrebbe interessarmi?…
E’ una visione che rimanda a una visione del mercato finanziario che è lo stigma stereotipato della nostra Borsa: il breve termine per entrare, incassare i dividendi, e uscire rapidamente quando il valore di uscita supera quello di entrata.
Nulla di male in linea di principio, ma esiste anche l’investimento a medio e medio-lungo per assicurare la sostenibilità di imprese che producono capitale sociale senza con questo rinunciare al valore aggiunto dell’investitore al momento opportuno.
Davvero una iniziativa che ti mette di buon umore e ti stimola a sperare che intorno a Riccardo si formi un gruppo di persone ammirevoli e sensate…anche fra i relatori pubblici consapevoli dell’importanza di un mercato finanziario più sano..
Ecco qui alcuni link da leggere:

Le motivazioni della quotazione: parte 1 e parte 2

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