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Nuovo codice etico per IPRA

01/06/2011

La _International Public Relation Association_ ha recentemente approvato il nuovo codice etico. _Toni Muzi Falconi_ invita tutti a riflettere sugli spunti di riflessione che offre anche in vista dell’imminente Assemblea elettiva che in giugno nominerà il nuovo presidente Ferpi e delineerà il futuro dell’associazione e della professione.

di Toni Muzi Falconi
IPRA ha da poco approvato il nuovo codice etico (in allegato la versione originale e qui sotto in traduzione italiana autorizzata e realizzata in tandem da me con Furio Garbagnati).
La cosa è importante per varie ragioni:

IPRA, associazione individuale con oltre 1000 soci senior da ogni parte del mondo, non solo fa parte della Global Alliance ma è quella che nel 1961, con anche il fondamentale contributo del compianto Guido De Rossi del Lion Nero, formulò il famoso Codice di Venezia, il primo codice mondiale delle relazioni pubbliche, principale ispirazione del Codice Ferpi attualmente in vigore insieme al protocollo di Global Alliance approvato a Roma nel 2003;
come potete osservare il codice testimonia un mutamento fondamentale di approccio e di formato rispetto al passato e pertanto costituisce importante materia di riflessione per tutti noi.

So bene che tutto è ormai deciso per l’Assemblea del 17 giugno. Ma recenti episodi avvenuti ovunque (gli ultimi quello di Facebook – Burson e quello di Parmalat…comunque lo si osservi) impongono un dibattito fra noi su questo tema e anche sul ruolo del nostro collegio dei probiviri…

The “IPRA Code of Conduct”
Adottato nel 2011, questo Codice descrive la condotta etica e professionale dei soci della International Public Relations Association che viene anche raccomandata all’adozione individuale di tutti i professionisti di relazioni pubbliche nel mondo.
Questa versione consolida il Codice di Venezia del 1961, il Codice di Atene del 1965 e il Codice di Bruxelles del 2007.
(a) RICORDANDO la Carta delle Nazioni Unite che ‘riafferma la fiducia nei diritti umani fondamentali, nella dignità e nel valore della persona’
(b) RICORDANDO la ‘Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo’ del 1948 con particolare riferimento al suo articolo 19;
© RICORDANDO che le relazioni pubbliche, sostenendo la libera circolazione dell’informazione, contribuiscono agli interessi di tutti gli stakeholder ;
(d) RICORDANDO che la pratica delle relazioni pubbliche e dei public affair contribuisce ad una indispensabile rappresentazione democratica verso le autorità della decisione pubblica;
(e) RICORDANDO che I professionisti di relazioni pubbliche, per via delle ampie e rispettive competenze comunicative, detengono strumenti di influenza che dovrebbero vincolarsi all’osservanza di un codice di condotta etica e professionale;
(f) RICORDANDO che canali di comunicazione quali Internet e altri media digitali, sono canali dove possono venire ampiamente disseminate informazioni errate o fuorvianti che spesso restano senza rettifica, e quindi richiedono una particolare attenzione da parte dei professionisti di relazioni pubbliche per rafforzare la loro fiducia e credibilità;
(g) RICORDANDO che Internet e altri media digitali richiedono una particolare attenzione alla privacy personale di individui, clienti, datori di lavoro e colleghi;
Nella pratica professionale, il relatore pubblico:
1. Osservanza
Osserva i principi espressi dalla carta dell’ONU e dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo;
2. Integrità
Agisce in ogni momento con onestà e integrità per assicurare e mantenere la fiducia di coloro con cui entra in relazione;
3. Dialogo
Si adopera per costruire le condizioni morali, culturali e intellettuali che favoriscano il dialogo e riconosce il diritto di tutte le parti coinvolte di affermare le rispettive posizioni ed esprimere i rispettivi punti si vista;
4. Trasparenza
Agisce con apertura e trasparenza affermando la propria identità, l’organizzazione e l’interesse che rappresenta;
5. Conflitto
Evita ogni conflitto di interesse professionale e, qualora si verifichi, lo rende noto alle parti interessate;
6. Confidenzialità
Onora l’informazione confidenziale di cui viene a conoscenza;
7. Accuratezza
Compie ogni ragionevole passo per assicurare l’accuratezza e la verità dell’informazione che utilizza;
8. Falsità
Compie ogni sforzo per non diffondere intenzionalmente informazioni false o fuorvianti, esercita la giusta attenzione affinché questo non si produca anche senza intenzionalità e, qualora accadesse, la corregge tempestivamente ;
9. Inganno
Non ottiene informazioni adottando modalità ingannevoli o disoneste;
10. Rendicontazione
Non crea e non si serve di alcuna organizzazione che sbandieri una causa nota, ma in realtà serve interessi non dichiarati;
11. Profitto
Non commercializza con terzi documenti ottenuti da autorità pubbliche;
12. Remunerazione
Fornendo servizi professionali non accetta alcuna forma di pagamento correlata a quegli stessi servizi da altri soggetti al di fuori del committente
13. Favori
Non offre né eroga, direttamente o indirettamente, favori finanziari o di altra natura a rappresentanti del potere pubblico, dei media o di altri stakeholder
14. Influenza
Non propone né esercita azioni che potrebbero rappresentare una influenza impropria nei confronti di un rappresentante del potere pubblico, dei media o di altri stakeholder;
15. Concorrenza
Non danneggia intenzionalmente la reputazione professionale di un altro professionista
16. Poaching
Non attiva modalità ingannevoli per assicurarsi clienti di altri professionisti;
17. Reclutamento
Quando recluta persone provenienti da autorità pubbliche o concorrenti applica le regole di confidenzialità di quelle organizzazioni
18. Colleagues
Osserva questo Codice nel rispetto dei colleghi soci Ipra e della comunità professionale mondiale
I soci IPRA, sostenendo questo Codice, si impegnano a praticarlo e ad aiutare il rispetto delle procedure disciplinari dell’ IPRA derivanti da qualsiasi violazione rilevata.
Adopted by the IPRA Board 5 November 2010

Clicca qui per scaricare l’originale in inglese.
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