Olimpiadi: sì ai blog olimpici (con qualche restrizione)

Il Comitato Olimpico Internazionale per la prima volta consentirà agli atleti di bloggare durante le Olimpiadi in Cina. A patto di rispettare alcune ferree regole, attinendosi all'esperienza personale.

Bloggare sì, ma limitandosi a raccontare esperienze personali: questa la sintesi della decisione del Cio (Comitato Olimpico Internazionale) nella parole del presidente Jacques Rogge che ha precisato che gli atleti che utilizzeranno eventuali blog personali come tribuna politica saranno sanzionati. La portata della decisione è notevole perché da una parte in qualche modo sdogana i blog in Cina e abbatte qualsiasi tabù, anche se dall'altra parte si trascina dietro polemiche a non finire per le restrizioni nelle "modalità" d'uso. Il dibattito sul clima di censura cinese e i giochi olimpici sta iniziando ad accendersi, nel timore che gli atleti respirino un clima di censura o che, al tempo stesso, le questioni interne inquinino lo svolgimento sereno dei giochi olimpici.
Rogge ha specificato che non saranno certo le Olimpiadi a risolvere i mali dell'umanità e ha aggiunto che la violazione dei diritti in Cina purtroppo è una spina nel fianco. Ma l'evento cinese, nonostante la Cina da anni sia protagonista dello scenario politico ed economico mondiale, rappresenta la prima volta in cui il Paese è visibile al resto del mondo completamente. Per esigenze di immagine o per convinzione, Pechino dovrà necessariamente svegliarsi dal torpore della censura, almeno un po'.
Nel frattempo Steven Spielberg si è dimesso da direttore artistico per la cerimonia inaugurale, in segno di proteste contro la politica cinese nel Darfur. L'iniziativa del regista non rimarrà un segnale isolato di malessere e la dialettica tra censura e libertà pare destinata ad arricchirsi. Intanto però i diari di bordo sono ammessi alle Olimpiadi, pur con tutte le restrizioni del caso. E questa è una buona notizia.
Redazione Totem – Emanuela Di Pasqua