Ferpi > News > PA: dalla trasparenza alla responsabilità

PA: dalla trasparenza alla responsabilità

18/11/2010

Se la Pubblica Amministrazione vuole recuperare il suo ruolo sul territorio deve puntare sul coinvolgimento dei cittadini nei processi decisionali e deve avere comportamenti responsabili. E’ quanto emerge dalla nuova edizione dell’Oscar di Bilancio della PA. Il punto di _Gherarda Guastalla Lucchini._

La Provincia di Pordenone e i Comuni di Bologna e Sesto Fiorentino vincono l’Oscar di Bilancio Pubblica Amministrazione 2010. Alla Regione Veneto una menzione d’onore. I vincitori hanno ricevuto il riconoscimento durante la Cerimonia di Premiazione che si è svolta a Roma il 17 novembre, nella cornice di Palazzo San Macuto. Il premio, dedicato a Regioni, Comuni e Province che hanno presentato la migliore rendicontazione economica, sociale ed ambientale, attuando nel contempo efficaci politiche di comunicazione, si affianca all’Oscar di Bilancio delle organizzazioni profit e nonprofit, a sua volta gestito e organizzato da Ferpi da oltre 50 anni. L’obiettivo è di contribuire concretamente a migliorare la comunicazione tra le amministrazioni pubbliche e i loro referenti, a partire dai cittadini.La Cerimonia, moderata dal giornalista RAI Andrea Vianello, ha visto la partecipazione tra gli altri di Gianluca Comin, Presidente Ferpi, Dino Piero Giarda, Presidente della Giuria dell’Oscar di Bilancio PA e Professore di Scienza delle Finanze all’Università Cattolica di Milano e Gherarda Guastalla Lucchini, Segretario Generale dell’Oscar di Bilancio PA.
di Gherarda Guastalla Lucchini,
Segretario Generale Oscar di Bilancio

74 anni fa usciva postumo Il Castello di Kafka. Tutti abbiamo in mente la frustrazione dell’agrimensore K nel suo scontro con la burocrazia: una burocrazia rappresentata da una serie interminabile di porte che si aprono e si chiudono ingoiando o respingendo fogli e faldoni senza una logica apparente.
74 anni dopo, vogliamo affermare che burocrazia fa rima con democrazia: senza una Pubblica Amministrazione efficiente non esiste uno stato vero, perché la pubblica amministrazione è l’interfaccia vitale che collega i cittadini con la loro nazione.
Oggi, qui, sperimentiamo il volto efficiente della pubblica amministrazione: ci troviamo infatti per premiare quegli enti locali che hanno adottato una politica di comunicazione trasparente utilizzando come leva relazionale proprio l’aspetto meno semplice da trasmettere, ossia il rendiconto economico.
Se siamo qui è dunque perché la pubblica amministrazione sta cambiando. Anche l’Ocse se ne è accorta, come dimostra il suo rapporto dedicato alla modernizzazione della Pa italiana presentato di recente dal ministro Renato Brunetta.
In questo rapporto si ricorda come due dei principi alla base del piano industriale 2008, stilato dal governo per la modernizzazione della Pa, siano la trasparenza e la responsabilità.
Trasparenza e responsabilità: due parole pesanti, che implicano impegno e dovere. Secondo l’Ocse, “lo scopo della trasparenza è garantire un accesso completo a tutti gli aspetti dell’organizzazione pubblica in modo da assicurare una forma distribuita di controllo da parte dei cittadini”. L’informazione non deve essere solamente accessibile, specifica l’Ocse, ma anche comprensibile.
Non c’è infatti responsabilità condivisa se non si passa dalla trasparenza, ma la vera trasparenza si ottiene attraverso la chiarezza e la volontà di comunicare.
I bilanci degli enti pubblici che sono finalisti del nostro premio, non sono solamente trasparenti, sono progettati e disegnati perché cittadini e istituzioni capiscano bene la realtà che c’è dietro le cifre esposte.
La pubblica amministrazione non è però la sola protagonista dell’Oscar di Bilancio P.A., lo sono anche le commissioni di segnalazione e la giuria, presieduta da Dino Piero Giarda.
Come ha detto Comin, senza il professore Giarda l’Oscar di Bilancio della pubblica amministrazione non ci sarebbe stato. E’ lui che lo ha ispirato con la sua dedizione e il suo impegno, aiutandoci a stilare un regolamento del premio che fosse aderente al percorso in atto nell’amministrazione pubblica. Grazie a lui è nata la comunità dell’Oscar di Bilancio P.A: l’insieme di professionisti e studiosi che hanno esaminato i bilanci che sono giunti dagli enti pubblici. Un impegno che, mi piace ricordare, tutti svolgono a titolo gratuito. Grazie, grazie davvero al professor giarda e a tutti i membri delle commissioni di segnalazione e della giuria.
Attorno all’Oscar di Bilancio, sia quello della pubblica amministrazione che quello delle imprese che si concluderà fra meno di due settimane a Milano, opera infatti una comunità multistakeholder, una macchina gestionale composta da decine di organizzazioni e di professionisti che insieme analizzano i bilanci sotto diverse angolazioni. Questa comunità di professionisti è la ricchezza più grande dell’oscar, assieme all’impegno degli enti che decidono di sottoporre le loro politiche di redazione e comunicazione del bilancio al vaglio di una giuria competente e severa.
Questa competenza è riconosciuta all’unanimità, al punto tale che l’oscar diventa spesso trampolino di lancio per nuovi traguardi.
Un piccolo aneddoto lo dimostra. L’Oscar della pubblica amministrazione non si è tenuto per diversi anni per motivi organizzativi, come è già stato detto. La penulltima edizione del premio si svolse assieme all’Oscar delle imprese nel 2005. Quell’anno l’unico Oscar di Bilancio dedicato alla pubblica amministrazione fu vinto dal comune di Jesolo. Ebbene, il dipartimento della funzione pubblica scelse proprio Jesolo perché con il suo bilancio sociale rappresentasse l’Italia alla 4^ Quality Conference che si tenne in Finlandia, insieme a un’altra finalista degli Oscar: l’azienda dei servizi sociali di Bolzano.
Questa funzione di leva e di miglioramento che caratterizza l’Oscar si accorda perfettamente con il processo di modernizzazione in atto nella pubblica amministrazione. Non solamente i vincitori e i finalisti, ma tutti gli enti pubblici che hanno partecipato a questo premio, hanno dimostrato nei fatti di voler partecipare da protagonisti a questo processo.
74 anni fa, per Kafka, le porte della pubblica amministrazione si chiudevano e si aprivano come per un capriccio del destino, e chi non ne possedeva la chiave di accesso era destinato a rimanere fuori, escluso a vita.
Oggi le porte sono invece aperte, perché la pa ha scelto la strada della trasparenza e della responsabilità. La Ferpi, con l’Oscar di Bilancio, è orgogliosa di portare un contributo a questo processo che cambierà, in meglio, il nostro paese.
Grazie dunque a tutti coloro che sono qui, e a tutti coloro che hanno reso possibile questo premio che segnala il meglio della nostra amministrazione pubblica.
Eventi