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Parlamento Casa di Vetro: la trasparenza al centro della politica

23/05/2013

La chiarezza dell’operato del Governo sembra essere un’esigenza sempre più sentita dagli italiani ed espressa anche dai Presidenti di Camera e Senato nei discorsi di insediamento del marzo scorso. Dal desiderio di maggiore trasparenza e comprensione nasce _Parlamento Casa di Vetro,_ il progetto di _Openpolis,_ che richiede una totale accessibilità anche alla fase deliberativa dei provvedimenti.

“Sogno che quest’aula diventi una casa di vetro e che questa scelta possa contagiare tutte quante le altre istituzioni” ha dichiarato Pietro Grasso verso la chiusura del suo discorso di insediamento al Senato, facendo l’eco di quello pronunciato da Laura Boldrini: “Facciamo di questa Camera la casa della buona politica. Rendiamo il Parlamento e il nostro lavoro trasparenti”.
Nella campagna elettorale appena passata tutte le forze politiche si sono impegnate sulla trasparenza. Un tema rilanciato anche nei discorsi inaugurali dei presidenti di Camera e Senato.
Il primo passo verso la trasparenza, un passo facile, un obiettivo raggiungibile in tempi rapidi riguarda i lavori delle commissioni parlamentari. In Italia, l’iter legislativo del Parlamento è accessibile solo a metà e nella metà nascosta i lavori della fase deliberativa, quella in cui un progetto di legge passa in commissione per essere discusso e votato, non sono pubblici. I regolamenti di Camera e Senato vietano la pubblicazione dei resoconti stenografici delle discussioni, le presenze dei parlamentari e i loro voti. Conosciamo solo l’esito del voto, ma chi e perché ha votato in un certo modo non è dato saperlo.
Questo pezzo mancante è la scatola nera su cui invece è importante fare luce, perché in commissione si svolge una parte qualitativamente e quantitativamente preponderante del lavoro parlamentare, senza la quale non è possibile ricostruire una relazione completa di fiducia e responsabilità tra elettori ed eletti in quella parte cruciale del processo democratico che è il momento in cui si fanno le leggi.
Recuperare questo pezzo mancante è l’obiettivo della campagna Parlamento Casa di Vetro, lanciata da Openpolis, associazione che da anni di occupa di progetti per l’accesso alle informazioni pubbliche. L’idea è quella di riformare i regolamenti Parlamentari di Camera e Senato per introdurre la rendicontazione stenografica e il voto elettronico nelle Commissioni Parlamentari. In questo modo i cittadini potranno essere informati sul lavoro, le presenze e i voti di Deputati e Senatori. Si tratta di provvedimenti di riforma a costo zero, che possono essere immediatamente attuati e che hanno un beneficio sostanziale in termini di trasparenza e di democrazia.
Ad oggi, al progetto hanno aderito 123 deputati e 41 senatori ma continua il lavoro di raccolta di adesioni di tutti i parlamentari per spingere le proposte di riforma del regolamento verso gli uffici di Presidenza di Camera e Senato e pretendere una calendarizzazione di questi provvedimenti nel più breve tempo possibile per andare ad un’approvazione.
“Dal momento in cui questi provvedimenti saranno approvati”, si legge sul sito, “avremo l’introduzione del voto elettronico (che è implicito nella riforma che chiediamo) anche nelle commissioni, così, come in aula, sarà possibile un riscontro in tempo reale della presenza, delle discussioni e dei voti in commissione”.
In un bilancio che, ogni anno costa milioni di euro, l’investimento per introdurre il voto elettronico sarebbe davvero esiguo e consentirebbe ai cittadini di comprendere le motivazioni di quanto avviene in Parlamento e renderebbe l’Italia una delle democrazie più all’avanguardia nel mondo per quando riguarda la trasparenza dei propri processi.
Per sostenere la campagna #ParlamentoCasadiVetro è possibile visitare il sito e scrivere, attraverso le mail istituzionali e gli account twitter, ai Parlamentari che ancora non hanno aderito per chiedere loro di farlo.
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