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Pdl sulle lobbies presentato in Consiglio della Regione Calabria

09/03/2004

Il sunto della conferenza stampa dello scorso 9 marzo dal Giornale di Calabria e un approfondimento del vice presidente Ferpi Fabio Bistoncini sul tema

DAL GIORNALE DI CALABRIA:Un Pdl per combattere le "lobbies" presentato in Consiglio della Regione Calabria, è stato illustrato il 9 marzo a catanzaro nella sede di Confindustria   CATANZARO. E' stato presentato ieri mattina nella sede della Confindustria di Catanzaro il progetto di legge riguardante le norme per la trasparenza dell'attività' politica e amministrativa del Consiglio e della Giunta regionale della Calabria. Il Pdl e' stato approntato da Confindustria Calabria, Ferpi (Federazione Relazioni Pubbliche Italiana) e dal consigliere regionale Paolo Naccarato, e regolamenta, nello specifico, la rappresentanza dei gruppi di interesse, le cosiddette "lobbies", nel Consiglio e nella Giunta regionale della Calabria. Il Pdl, che e' aperto ad ogni eventuale contributo, e' stato presentato dal consigliere Naccarato il 9 febbraio ed e' ora all'esame della prima commissione consiliare. La presentazione alla stampa del Pdl e' stata affidata, in assenza del consigliere Naccarato e del presidente della Confindustria regionale, Filippo Callipo, ad Antonino Maletta, referente regionale della Ferpi, e a Cinzia Marrazzo, consulente legislativo di Confindustria Calabria. "Lo spirito che ha animato la stesura del Pdl - ha detto Maletta - e' quello di dare corpo ad una crescente esigenza, da parte dei gruppi organizzati e portatori di interessi comuni, di divenire interlocutori nei confronti dei decisori pubblici, dando seguito ad un principio di democrazia e trasparenza proprio di una società evoluta. Una norma che definisca i contorni dei ruoli sia di chi viene ascoltato che di chi ascolta, che da' voce a chi fino ad oggi non poteva averne perché non riconosciuto come entità giuridica o produttiva all'interno del sistema di rappresentanza politico". Cinzia Marrazzo ha affrontato gli aspetti più legali del Pdl. "Il progetto si compone di quattro articoli. Il primo - ha specificato - riguarda la finalità della legge, il secondo l'accreditamento dei gruppi d'interesse, il terzo la modalità di tutela e il quarto le sanzioni. Tutti i gruppi d'interesse dovranno accreditarsi in un apposito registro da istituire con la legge. I gruppi potranno essere a carattere produttivo, sociale, no-profit e anche politico. In questo modo - ha sottolineato la Marrazzo - quando ci sarà un dibattimento su un argomento di loro interesse, che potranno seguire anche per via telematica, potranno intervenire per esprimere il loro parere e dare un giudizio. Infine sono state previste delle sanzioni in quanto i gruppi d'interesse non potranno esercitare nei confronti dei componenti del consiglio regionale, della giunta o delle loro rispettive organizzazioni nessuna forma di pressione tale da incidere sulla libertà di giudizio e di voto. Di fatto con questa proposta di legge - ha concluso la rappresentante di Confindustria - si vuole superare il problema di tutti quei soggetti che non vengono invitati attualmente ad esprimere il loro parere su un provvedimento che li riguarda". SCRIVE FABIO BISTONCINI:La nuova legge sulla "trasparenza dell'attività politica ed amministrativa in Calabria" Il nuovo progetto di legge presentato presso il Consiglio Regionale della Calabria,  costituisce un passaggio importante: la Calabria infatti diventa la seconda Regione, dopo la Toscana, a iniziare una riflessione giuridico – normativa incentrata su due cardini fondamentali:

garantire una maggior trasparenza dell'attività degli organi elettivi regionali;
individuare le forme e le modalità della partecipazione dei gruppi di interesse locali al processo decisionale pubblico.
Lo schema che propone il progetto di legge è abbastanza semplice.Dopo l'art. 1 che individua le finalità generali della legge (appunto trasparenza  del processo e partecipazione dei gruppi di interesse), l'art. 2 fissa le modalità e i requisiti per la procedura di accreditamento.I gruppi di interesse possono richiedere l'iscrizione in un apposito registro presso il Consiglio regionale. Allo stesso tempo la normativa  accredita automaticamente  anche le realtà economiche, sociali e del terzo settore maggiormente rappresentative.La possibilità di ottenere l'iscrizione è subordinata a due requisiti:

che la vita interna  del gruppo sia regolata secondo principi democratici;
che gli interessi siano meritevoli di tutela secondo l'ordinamento giuridico.
Spetterà all'apposito ufficio del Consiglio Regionale la valutazione della sussistenza dei suddetti requisiti e del loro costante mantenimento nel tempo.Ai gruppi accreditati l'art. 3 attribuisce una sorta di "corsia preferenziale" nel far pervenire le proprie istanze, richieste, prese di posizione agli organi istituzionali competenti, nonché prevede la possibilità di assiste via telematica  alle sedute delle commissioni consiliari di loro specifico interesse.L'art. 4 determina una procedura sanzionatoria nel caso in cui i rappresentanti dei gruppi di interesse esercitino forme di pressione indebita nei confronti degli organi decisionali.Un testo dunque agile, snello che ripercorre nel suo schema alcuni tentativi normativi precedenti  a livello nazionale mai giunti ad una approvazione definitiva.Un segnale quindi di attenzione nei confronti della legittima azione di rappresentanza degli interessi particolari da parte di gruppi di cittadini, organizzazioni, associazioni che vengono così considerati come soggetti integrati a pieno titolo nella vita politica ed amministrativa regionale.
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