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Pirateria: la sensibilizzazione della Bsa (Business Software Association) e dell'Ala (American Libra

25/08/2004

Come fece a suo tempo la lobby dell'industria cinematografica, anche quella del software e quella dell'editoria promuovono una guida per i giovanissimi in grado di indicare ciò che è buono e ciò che è cattivo in tema di diritti di proprietà intellettuale, distribuiscono opuscoli in tema e avviano un programma di consapevolizzazione. Ma l'American Library Association decide di parlare agli studenti anche di fair use.

"If you don't pay for it, you've stolen it" (se non l'hai pagato, hai commesso un furto): questa la frase chiave della campagna di sensibilizzazione contro la pirateria che avviò circa un anno fa la Mpaa (Motion Picture American Association) tra gli studenti delle scuole medie ed elementari. Ora anche la lobby del software e quella degli editori americani seguono le stesse orme, per creare una cultura della legalità partendo dai giovanissimi.L'iniziativa si articola in tanti punti: lezioni, opuscoli ad hoc e addirittura, da parte della Bsa, un concorso per scegliere la mascotte futura protagonista della campagna di marketing e sensibilizzazione.Ma le due associazioni scelgono strategie e linguaggi profondamente diversi: l'American Library Association dedica infatti ampio spazio anche all'informazione circa il fair use e tutti i modi di accedere ai contenuti della Rete rispettosi della legalità.Un modo di comunicare attento a entrambi gli aspetti dell'informazione, meno improntato a una logica punitiva e più vicino ai ragazzi.
Emanuela Di Pasqua - Totem
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