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Prandi: l’innovazione per il futuro del Paese

21/02/2014

Un premio per valorizzare il cambiamento, la competitività e lo sviluppo per un futuro sostenibile. È _Edison Start,_ concorso che assegna 300.000 euro ai migliori progetti in ambito energia, sviluppo sociale e smart communities. Ne abbiamo parlato con _Andrea Prandi,_ direttore Relazioni Esterne e Comunicazione di Edison.

Quest’anno ricorrono i 130 anni di Edison. Un compleanno importante che avete deciso di festeggiare con un’iniziativa come Edison Start. Da dove nasce il progetto?
Edison da sempre crede nell’innovazione, nel futuro e nelle nuove idee. 130 anni fa è stata una start-up ante litteram grazie all’intuizione e alla capacità imprenditoriale del suo fondatore, Giuseppe Colombo, che ha illuminato per la prima volta il Teatro alla Scala di Milano e avviato così l’elettrificazione dell’Italia. Oggi Edison ricerca quella stessa capacità di innovare e di essere pionieri che da sempre accompagnano la società e lo fa con Edison Start, il premio per le idee e i progetti portatori di cambiamento nella categoria energia, sviluppo sostenibile e smart communities. Le tre migliori iniziative riceveranno 100 mila euro ciascuna, ma soprattutto saranno supportate da un’attività di tutoring che le accompagnerà alla realizzazione pratica e, magari, ne permetterà anche l’”exit”. Grazie agli esperti di Edison, Università Bocconi, Mip-Politecnico di Milano e Assolombarda i vincitori avranno la consulenza tecnica, legale, amministrativa necessaria a predisporre un business plan e a trasformare le idee in imprese sostenibili, sia dal punto di vista economico che ambientale, e replicabili. Non siamo i primi a lanciare un premio per l’innovazione, ma lo facciamo in modo diverso dagli altri.
Cosa si aspetta l’azienda da questa iniziativa?
Con questa iniziativa Edison vuole soprattutto “fare”: 300mila euro sono un buon punto di partenza per tre progetti che abbiano il seme del cambiamento e la capacità imprenditoriale necessaria a farle diventare realtà di successo. Negli ultimi anni il mondo è cambiato molto, nuovi modelli, anche lavorativi, si stanno affermando: credo che oggi più che mai si debba essere imprenditori di se stessi e delle proprie idee. Con Edison Start aiutiamo tre proposte di business a muovere i primi passi e naturalmente le seguiamo da vicino perché Edison potrebbe essere il loro primo cliente.
Giovani e innovazione sembrano essere le due parole chiave di Edison Start. Come mai puntare su questi aspetti è così importante?
Vogliamo che Edison venga riconosciuta come portatore di cambiamento e innovazione. Nel settore dell’energia siamo i challenger rispetto ai leader di mercato e per competere abbiamo scelto la via della rapidità e del dinamismo: l’innovazione è la leva che utilizziamo per intercettare bisogni nascenti e fornire risposte nuove. Del resto l’innovazione è nel DNA di questa azienda che in 130 anni di attività ha inanellato una serie di primati senza i quali l’Italia non avrebbe vissuto lo sviluppo economico e industriale del secolo scorso: dalla prima illuminazione elettrica di Milano al primo servizio di trasporto pubblico a trazione elettrica della città, dalle macchine idroelettriche più potenti d’Europa alla diga più alta del Continente, dall’esposizione della casa elettrica Edison al Moma di New York alle centrali disegnate da Gio Ponti. Senza dimenticare le persone: Ermanno Olmi ha ricevuto la sua prima cinepresa dalla Edison per la quale ha realizzato oltre 40 documentari industriali di indiscusso valore e Maria Artini, la prima donna laureata in ingegneria elettrotecnica, che è venuta a lavorare alla Edison dando un notevole contributo allo sviluppo delle linee ad altissima tensione.
Quanto l’azienda riesce a fare engagement attraverso progetti del genere?
Perché ci sia avere un coinvolgimento vero, occorre mettere in campo azioni di vario genere e distribuirle nel tempo. Per i 130 anni di Edison siamo partiti a novembre con l’annuncio e la campagna pubblicitaria, che ha ottenuto ottimi risultati in termini di notorietà e di ricordo del messaggio chiave (Edison è un’azienda all’avanguardia che ha conseguito numerosi primati). Ora stiamo andando Regione per Regione a presentare Edison Start e lo stiamo facendo insieme a Confindustria con l’obiettivo di coinvolgere anche le realtà imprenditoriali locali. E poi naturalmente utilizziamo i social network. Edisonstart.it non è solo la piattaforma che raccoglie i progetti iscritti al concorso, ma è anche a una web community che permette l’integrazione tra progetti sinergici, la collaborazione tra progetti che sono vicini da un punto di vista geografico o settoriale, l’interazione con potenziali investitori che hanno a disposizione una vetrina di prodotti imprenditoriali cui attingere, il tutto rilanciando il tema del pionierismo che è il leit-motiv dell’intera iniziativa Edison 130 anni.
Quale il ruolo dei social network nell’iniziativa?
I social network svolgono un ruolo fondamentale: Facebook, Twitter e Youtube sono integrati nella piattaforma Edisonstart.it e vengono utilizzati in modo intensivo con un duplice obiettivo. Da un lato servono a far conoscere e a promuovere il concorso attraverso contenuti originali quali video esplicativi, infografiche, interviste ai tutor delle tre categorie, dall’altro puntano a coinvolgere gli utenti, partecipanti al bando e non, attraverso il voto dei progetti presenti sul sito e la loro condivisione sulla propria rete di contatti. In meno di due mesi siamo arrivati a 200mila visitatori unici e 8.700 voti espressi: un buon risultato, ma quello che più ci importa è la qualità dei progetti e quindi aspettiamo il 30 aprile per conoscere i finalisti.
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