Ferpi > News > Press embrargo, pro e contro

Press embrargo, pro e contro

28/12/2004

I giornalisti scientifici e tecnologici adottano, o sono vittime di, una pratica particolare: tenersi le notizie e diffonderle a una data prestabilita. Se ne discute sulle pagine di Wired, che contrasta il fenomeno.

C'è una pratica giornalistica che rappresenta un'eccezione alla caccia alle notizie e agli scoop, si tratta del press embargo e consiste nella divulgazione delle notizie a tempo predeterminato. Generalmente è pratica limitata alle publicazioni scientifiche e funziona così: ai reporter vengono passate delle informazioni ma viene fatto loro divieto di divulgarle prima di una data prestabilita. La giustificazione teorica del press embargo è quella di lasciare il tempo ai giornalisti di esaminare bene le informazioni e trattarle accuratamente nei loro articoli, ma non c'è prova che questo accada realmente. Tra le riviste scientifiche o tecnologiche che adottano tale pratica ci sono le prestigiosissime Nature, The Journal of the American Medical Association, The New England  Journal of Medicine e Science, ma pure i più generalisti Wall Street Journal, New York Times e Associated Press.Adam Penenberg dalle pagine di Wired analizza la questione e rileva alcuni effetti collaterali discutibili nel press embargo, come ad esempio il fatto che le notizie hanno una risonanza maggiore se tutte le riviste contemporaneamente pubblicano articoli sugli stessi argomenti allo scadere dell'embargo. In generale il fenomeno viene considerato come una colpevole mancanza di tempismo nell'informazione a tutto danno del lettore, ma anche i critici dell'embargo ritengono che la situazione può essere modificata solo dall'alto, dai vertici editoriali. "I reporter non possono farci nulla. Sarebbe un suicidio delle loro carriere professionali" confessa Vincent Kiernan, senior writer che scrive di IT per il Cronicle of Higher Education. Kiernan recentemente ha lanciato l'appello per la cessazione dell'embargo in un articolo infuocato "l'informazione scientifica non appartiene alle riviste scientifiche; è sviluppata dagli scienziati, generalmente con finanziamenti pubblici, e deve essere ricontrollata da altri scienziati indipendenti, ma l'obiettivo rimane quello di fornire le informazioni il più presto possibile."Penenberg si accoda a Kiernan e con loro i due nuovi astri del panorama dell'informazione Wired e CNet, e lo strumento che si candida seriamente a porre fine al press embargo come a altre pratiche che mirano al controllo dell'informazione è ancora una volta Internet, grazie alla sua capacità di rendere disponibili rapidamente le informazioni.
Gabriele De Palma - Totem
Eventi