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Primarie della cultura: i temi su cui puntare

31/01/2013

I fondi da destinare alla cultura, la protezione del suolo, la sicurezza del territorio, la promozione dell'agricoltura, il diritto allo studio: per gli italiani che hanno partecipato alle Primarie della cultura sono queste le cinque priorità che il prossimo Governo non deve trascurare. Oltre 100 mila i voti raccolti dalla consultazione online, promossa dal FAI.

Le Primarie della Cultura, lanciate online lo scorso 7 gennaio dai giovani del FAI, hanno raccolto moltissimi voti: l’opportunità di scegliere e dar voce alle priorità da proporre ai candidati delle prossime elezioni politiche è stata apprezzata e vissuta con forte interesse e spirito partecipativo.
Oltre centomila mila i voti raccolti durante i 21 giorni della consultazione online,15 le tematiche proposte a chiunque avesse a cuore la tutela e la promozione della cultura in Italia. Le Primarie della cultura si sono trasformate in una grande consultazione popolare, centrando l’obiettivo di segnalare a voce alta la necessità di ottenere soluzioni concrete nell’ambito della cultura, del paesaggio, dell’ambiente, del turismo, dell’istruzione, del territorio, della tutela dei beni d’arte.
I temi più caldi, rientrati nella Top Five dei votanti on line, riguardano i fondi da destinare alla cultura, la protezione del suolo, la sicurezza del territorio, la promozione dell’agricoltura, il diritto allo studio.
Tra le questioni più rilevanti per gli italiani che hanno votato per le Primarie della cultura ci sono la lotta contro il consumo di suolo (14,9% dei voti), la necessità di studiare politiche contro il dissesto idrogeologico (9,5% dei voti) e per promuovere l’agricoltura (8,8% delle preferenze). Questi risultati fanno emergere una grande novità: la sensibilità degli italiani è cambiata, ora è chiaro che ilpaesaggio, il territorio e l’ambiente in cui viviamo sono elementi chiave della nostra cultura e della nostra storia, che devono essere valorizzati e difesi attraverso politiche per uno sviluppo sostenibile. “Le Primarie della cultura hanno nobilitato il tema del paesaggio a tema centrale per la cultura italiana. Il nostro paesaggio è la nostra cultura” sostiene il Vicepresidente esecutivo FAI, Marco Magnifico.
I cinque temi che saranno proposti ai candidati alle elezioni politiche
1. Non 1 di meno: quota minima 1% dei soldi pubblici per la cultura (17,5%),
2. Chi tocca il suolo muore: stop al consumo del paesaggio (14,9%),
3. Io non dissesto: piani certi per la sicurezza del territorio (9,5%),
4. Agri-cultura: più lavoro e benessere a km zero (8,8%),
5. Diritto allo studio, dovere di finanziarlo (7,8%).
Ecco dunque i cinque temi proposti ai candidati alle elezioni politiche. Le idee dei cittadini devono e possono entrare a pieno titolo nei temi della campagna elettorale in atto, con lo scopo di sostenere e rafforzare un settore dinamico, interessante e di valore irrinunciabile per tutti gli italiani.
Alto l’interesse anche per gli altri temi, in particolare: Meno Italialand, più Italia: politiche integrate per il turismo, Ricomincio da tre (ore): più storia dell’arte a scuola, Mi ricordo, sì, io mi ricordo: salviamo le biblioteche, che hanno totalizzato ciascuno il 6% delle preferenze e Io centro: difendere i centri storici con il 5,5% dei voti. Meno urgenti per gli italiani i temi che nella classifica finale occupano gli ultimi posti: Più start-up per tutti: vere agevolazioni per i giovani (4%), Restauro, resta con noi: tutelare l’artigianato di qualità (4%), Basta “leggi mancia”, piani triennali per le risorse della cultura (3,6%), No profit, no tasse: incentivi per chi opera nei beni culturali (2,8%), Legge per il Terzo Settore che opera nei beni culturali (2,2%), Progetto MIBAC 2.0 (1,4%).
Il sostegno all’iniziativa è arrivato da tutti i fronti, da giornalisti e intellettuali – tra cui Ferruccio de Bortoli, Gianni Riotta, Massimo Gramellini, Dacia Maraini – a personaggi dello spettacolo – tra cui Monica Guerritore, Neri Marcorè, Antonello Fassari, Giorgio Pasotti, Gianmarco Tognazzi – da esperti d’arte a blogger, fino ai cittadini comuni che si sono impegnati nel diffondere le primarie sui social network.
Un risultato importante anche in relazione al concitato periodo politico, in cui l’informazione è catalizzata dalle notizie sui candidati alle imminenti elezioni: la cultura sta a cuore agli italiani.
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