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Problemi di immagine per la Francia

04/05/2004
Il primo ministro francese Jean-Pierre Raffarin ha convocato alcuni esperti per ritoccare l'immagine che la Francia dà di sé agli investitori stranieri. Le accuse più comuni che le vengono mosse sono di considerarsi un'eccezione alle regole del libero mercato, di avere leggi sul lavoro troppo poco flessibili e di imporre un regime di tassazione delle imprese eccessivo. Che sia un momento difficile per l'amministrazione d'oltralpe non c'è dubbio: il gradimento del primo ministro è sceso nei sondaggi dal 41 per cento di gennaio al 33 di fine aprile, e la crisi è stata aggravata dal recente arresto del suo spin doctor Dominique Ambiel, sorpreso la settimana scorsa in compagnia di una prostituta minorenne.Inoltre ci sono alcuni segnali contrastanti nella politica socio-economica francese: Raffarin ha promosso gli investimenti nella France Agency, che ha lo scopo di favorire la libera impresa, proprio mentre il governo interveniva con una politica protezionista di vecchio stampo per favorire la fusione tra due colossi farmaceutici francesi scongiurando l'acquisizione da parte di gruppi stranieri.Per evitare di scoraggiare gli investitori stranieri (soprattutto anglosassoni) la Francia dovrà dare dimostrazione di non essere una nazione di sindacalisti amanti dello sciopero e della bella vita. Ma il compito è arduo per un paese che, soprattutto dopo l'approvazione delle 35 ore di lavoro settimanali, sembra aver sacrificato grossi guadagni per una migliore qualità della vita in termini di tempo e libertà. E questo non è il migliore biglietto da visita per gl anglosassoni.
Gabriele De Palma - Totem
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