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Professioni. Passaporto Ue ai "senza Albo"

11/10/2007

Si avvicina il riconoscimento delle associazioni dei professionisti senza Albo ammesse a partecipare ai tavoli di concertazione europei. Le commissioni Giustizia e Attività produttive della Camera sollecitano il Governo a individuarle con semplice decreto ministeriale.

Da Il Sole 24 Ore del 11 ottobre 2007
Le associazioni riconosciute dovranno rilasciare agli iscritti un attestato di competenza. Pierluigi Mantini, relatore del testo sulle professioni, dice che si tratta di "un'anticipazione della riforma ".
Nel parere sul decreto legislativo per le qualifiche la Camera fissa i criteri per individuare le associazioni. Un attestato per gli iscritti vincolati a deontologia e formazione continua.
Per le associazioni dei professionisti senza Albo, ammesse a partecipare ai tavoli di concertazione europei, i tempi sono maturi per il riconoscimento. Sono le commissioni Giustizia e Attività produttive della Camera a sollecitare il Governo a compiere il passo, per dare visibilità anche alle professioni non comprese in Albo.
L'occasione è il decreto legislativo che recepisce la direttiva sulle qualifiche professionali 2005/36. Se il Consiglio dei ministri seguirà la strada tracciata dal Parlamento, il decreto legislativo diventerà lo strumento per avviare il sistema duale per le professioni: da un lato gli Ordini, caratterizzati da valenza pubblicistica, dall'altra le associazioni riconosciute. Entrambi garantirebbero - seppure in modi diversi - il consumatore, con la formazione continua degli iscritti e con il rispetto delle regole deontologiche. Lo strumento per "individuare " le associazioni dovrebbe essere un decreto del ministro della Giustizia di concerto con le Politiche comunitarie, su parere del Cnel. Quelle che saranno ammesse rilasceranno agli iscritti un attestato di competenza. Nel parere delle Commissioni si chiedono però due requisiti in più rispetto a quelli già fissati (almeno quattro anni di vita, adozione di uno statuto, elenco degli iscritti): "la presenza di elementi di deontologia" e "la previsione dell'obbligo di formazione permanente ".
Il parere delle Commissioni, che sollecita a modificare l'articolo 25 dello schema di decreto legislativo, prefigura dunque la strada che la maggioranza vuole imboccare sulla riforma delle professioni. è lo stesso Pierluigi Mantini, relatore della riforma delle professioni e sul decreto legislativo, a collegare i passaggi. Il voto delle Commissioni, dice, "è un passo avanti enorme, viene anticipata una parte rilevante della riforma che riconosce il principio duale dei mondi professionali. "Questa decisione sottolinea- non è assolutamente contro gli Ordini e rispetta le loro specificità, ma era arrivato il momento di modernizzare le professioni. Di creare un secondo pilastro". Mantini spiega che si dà pari dignità ma si chiedono garanzie a tutela dei consumatori: "Il fatto che le associazioni debbano rilasciare un attestato di competenza vuol dire mettere in grado il cliente di individuare uno skill professionale". Mantini spiega che il premier Prodi, e i ministri Mastella (Giustizia), Bersani (Sviluppo Economico) e Bonino (Politiche comunitarie) saranno informati con una lettera delle novità. Conclude: "Il Governo non avrà alcuna difficoltà a recepire questo testo perché segue le sue indicazioni: adesso deve solo mettere la palla nella porta". Il goal potrebbe essere segnato a fine mese. Gianfranco Dell'Alba, capo di gabinetto delle Politiche Comunitarie, ministero che ha proposto il decreto legislativo, spiega "che il testo potrebbe essere esaminato nel Consiglio dei ministri del 23 ottobre". Al ministero della Bonino c'è "soddisfazione " per questo voto: "Si è scongiurato il rischio - dice Dell'Alba - che una parte importante del mondo delle professioni restasse fuori dal confronto europeo. Tutto il Paese sarebbe stato penalizzato".
Intanto, però, sono gli Albi a sentirsi penalizzati, e tanto. Raffaele Sirica, presidente del Cup, sigla che riunisce le professioni regolate dagli Ordini, parla di "fulmine a ciel sereno, che vanifica e contraddice tutto quello che è stato fatto finora con Mastella ". Non nasconde che gli Ordini "sono in agitazione". "Ci siamo autoconvocati domani per decidere iniziative. A nostro parere si sono superati i limiti della legge delega". Molto dura anche Maria Grazia Siliquini, responsabile professioni di An: "La maggioranza cambia le carte in tavola all'ultimo momento, costringendo An e tutta la Casa della Libertà a votare contro". Siliquini esprime "massima delusione " perché si ripropone un impianto che "mira al riconoscimento surrettizio di tutte le associazioni attualmente non riconosciute, portandole così ai tavoli europei, alla pari di Ordini e Collegi, senza alcun serio criterio di regolamentazione".
Esultano invece i diretti interessati. Giuseppe Lupoi, coordinatore nazionale del Colap, e Giorgio Berloffa, presidente di Assoprofessioni, parlano di "grossissimo passo avanti". "Questo voto - dice Lupoi- sembra confermare l'impianto duale e sinergico propugnato da sempre dalle forze più avanzate del professionalismo italiano". "Adesso si proceda con lo stesso riconoscimento nel testo della riforma, anche a costo di prevedere un doppio binario rispetto agli Ordini", conclude Berloffa.
 
LA REAZIONE Per gli Ordini la proposta dei parlamentari è un nuovo attacco e vanifica il confronto sulla riforma.
 
Di Angela Manganaro
 
 
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