Pubblicizzare un medicinale non è certo come pubblicizzare un reggiseno, una merendina o un orologio. E' questione complessa, delicata e comunque non sempre permessa (soprattutto non ovunque). Uno studio pubblicato recentemente dal prestigioso settimanale britannico The Lancet e in realtà limitato alla realtà spagnola afferma che una quota consistente delle inserzioni farmaceutiche pubblicate dalle sei principali riviste di settore sarebbe basata su informazioni false o incomplete e, in quanto tali, ingannevoli.Il gruppo PhRMA divulga una sorta di codice deontologico rivolto alle società farmaceutiche e ai consumatori, soprattutto per quanto riguarda l'advertising dei farmaci.