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Pubblicizzare i farmaci, etica permettendo

04/10/2005

Il gruppo PhRMA divulga una sorta di codice deontologico rivolto alle società farmaceutiche e ai consumatori, soprattutto per quanto riguarda l'advertising dei farmaci.

Pubblicizzare un medicinale non è certo come pubblicizzare un reggiseno, una merendina o un orologio. E' questione complessa, delicata e comunque non sempre permessa (soprattutto non ovunque). Uno studio pubblicato recentemente dal prestigioso settimanale britannico The Lancet e in realtà limitato alla realtà spagnola afferma che una quota consistente delle inserzioni farmaceutiche pubblicate dalle sei principali riviste di settore sarebbe basata su informazioni false o incomplete e, in quanto tali, ingannevoli.
Questione ancor più delicata è l'advertising dei farmaci direct-to-consumer (DTC), prevista solo dalla legislazione americana e neozelandese, che presuppone un elevato grado di informazione e sensibilizzazione. A questo proposito la lobby del settore Pharmaceutical Research and Manufacturers of America ha sponsorizzato e curato un codice di buona condotta che raccoglie una serie di indicazioni e informazioni essenziali per valutare l'efficacia di un farmaco e le regole essenziali cui si dovrebbero attenere le società farmaceutiche.
Emanuela Di Pasqua - Totem
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