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Quando la pubblicità è geniale

15/02/2010

La sintesi estrema della pubblicità non sempre aiuta a rappresentare la crescente complessità. Diverso è il caso dell’ultima campagna della sartoria Gianni Campagna di Milano. La riflessione di Toni Muzi Falconi a partire dal messaggio della campagna che è un monito per la società dei nostri tempi e interessa da vicino la nostra professione.

di Toni Muzi Falconi
Dopo Emanuele Pirella con il suo celebrato Chi mi ama mi segua, i meno giovani ricorderanno nei primi anni settanta del secolo scorso lo slogan di un anonimo copywriter sui muri di Milano: Fascisti Porci, Domani Prosciutti!
E poi quel Milano da Bere degli anni Ottanta.
Più recentement quel Yes we camp dei terremotati di Abruzzo.
E che dire oggi di questo annuncio del sarto milanese Gianni Campagna uscito sul Sole 24 Ore di Sabato scorso?
Siamo rimasti in pochi a lavorare ma siete in troppi a gestirci.
Chapeau!!
Con un unica frase:

ti senti un trillo lungo la schiena,
catturi la complessa essenza di una concretezza pervasiva,
ti conforta contro la solitudine,
ti fa sorridere,
ti bea con la sua sottile ironia,
ti fa godere con la sua perversità.

Ma che geniale trovata.
Grazie.
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