Rassegna: il mercato regge ancora
12/10/2015
In un mercato in contrazione due nuovi servizi, le analisi quali-quantitative ed il monitoraggio dei social media, portano una ventata di aria fresca. L’analisi di Enzo Rimedio
In un mondo di forte compressione generalizzata in tutti i settori, il mercato italiano della rassegna stampa, con una perdita dei ricavi di circa il 3% in due anni, si dimostra un settore in salute.
Tale sfera di attività era stimata nel 2012 in poco più di 60 milioni, oggi, con i dati dei bilanci del 2014, si è assestata intorno ai 58 milioni.
Regine del settore rimangono sempre L’Eco della Stampa e Data Stampa con il 52% dello share, seguite dalle solite inseguitrici (Mimesi, Telpress, Kantar Media, Selpress, Waypress) con il 24%, poi il duo DMR e Visual Box, aziende che curano prettamente il settore del Luxury/Fashion, con il loro 15% e successivamente tutte le altre con il restante 9%.
Ma un calo di soli 2 milioni è davvero un dato così confortante?
Parlando con i vari proprietari e dirigenti delle aziende sopra citate la risposta è “no”. Il perché è subito spiegato.
Il mercato è saturo – trovare un’azienda o un ente che non abbia una rassegna stampa è davvero un’impresa ardua – ed essendo quindi divenuto un mercato di sostituzione, la competitività si è spostata più sul prezzo che sulla qualità, con la conseguente pratica dello sconto applicato anche ai propri clienti. Questo fa sì che il numero dei clienti di un player sia più o meno lo stesso, ma con un fatturato in evidente calo.
Un ulteriore elemento è la richiesta da parte dei clienti di nuovi servizi od integrazioni, ma spesso senza avere un budget a supporto. Ad esempio, il 70% delle rassegne prodotte oggi non sono più composte dalla sola “stampa”, bensì sono realizzate anche con estratti web senza una vera e propria integrazione economica. Quindi, negli anni, se pur si è riusciti a far rinnovare un contratto ad un proprio cliente allo stesso prezzo, si è almeno dovuto incrementare gratuitamente il servizio aggiungendo il web, portando così le aziende del settore ad avere maggiori costi per la gestione di nuove prestazioni senza aumentare i ricavi.
Un respiro di sollievo, però, si sta tirando grazie ad altri due nuovi servizi, per i quali i clienti sono generalmente disposti, riconoscendone la validità e la qualità, ad aumentare il proprio budget: le analisi quali-quantitative ed il monitoraggio dei social media.
Soprattutto il secondo, essendo molto innovativo, è anche di interesse di un apposito mercato composto da aziende specializzate (BitBang, Reputation Manager, Blogmeter, The Fool, eXtrapola, InfoFactory, Extreme, Imetrix) per un totale di oltre 10 milioni di fatturato, con un +10% confronto all’anno precedente.
In relazione a quanto descritto, ritengo pertanto che il settore della rassegna stampa stia reggendo, meglio di altri mercati, la riduzione del potere di acquisto, forse perché, come spiego nella pagina -Il mondo della Rassegna- “… informati sempre ed ovunque è divenuto un
must…” e quindi nessuno ne può fare a meno.
Pubblicato anche su SOS Rassegna