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Responsabilità sociale, comunicazione e infanzia: c'è ancora tanto da dire e da fare

06/12/2006

E' quanto emerso nel corso del convegno 'La comunicazione a misura di bambino' organizzato a Genova dalla Delegazione FERPI Liguria lo scorso 20 novembre. Lo dimostra il dettagliato resoconto di Alessandra Grasso e Bruna Zunino, organizzatrici della giornata.

Il convegno FERPI Liguria di lunedì 20 "La comunicazione a misura di bambino" tenutosi presso la Biblioteca Internazionale per Ragazzi "E. De Amicis", nel Porto Antico di Genova, è stata un'occasione di confronto tra professionisti della cultura per l'infanzia, che a vario titolo dagli ambiti educativo-pedagogico, dal marketing e dalla comunicazione, appunto, hanno fatto il punto della situazione sul tema...da diverse "angolazioni". I fatti di cronaca che la stampa ha registrato recentemente sono amara conferma della necessità, a suo tempo avvertita da FERPI Liguria, di riflettere sul ruolo della famiglia nell'educazione, sulle carenze del sistema scolastico, sull'importanza dei media e della comunicazione nello sviluppo cognitivo, ma soprattutto psicologico e sentimentale dei giovani. Il tema della comunicazione all'infanzia va affrontato, oggi più che mai, non in funzione di un target da colpire, ma come identità da riconoscere e rispettare da parte di chi esercita la professione di pierre e di comunicatore, con un forte senso di responsabilità nel lavoro su progetti e iniziative dedicati a questo mondo. Per stimolare il dibattito in questo senso, FERPI Liguria ha voluto creare un momento di confronto fra le varie realtà istituzionali, gli operatori e le aziende che operano nel panorama della cultura per l'infanzia, nella didattica, nella scuola, ma anche nella moda, nell'alimentazione e nel tempo libero.
Progetti educativi e attività divulgative dei servizi sociali a supporto della famiglia, la creatività nelle sue varie forme espressive come modalità per sintonizzarsi con il mondo dei bambini, l'esperienza di aziende impegnate in un'azione informativa attenta a conciliare le esigenze produttive e di mercato con il rispetto e la tutela dei più piccoli; questi sono i vari aspetti che sono stati affrontati nel corso dell'evento a cura di operatori culturali, responsabili comunicazione e relazioni pubbliche di importanti aziende, esperti in campo editoriale. La responsabilità sociale come filosofia basilare che deve animare le aziende e le istituzioni nella relazione con lo stakeholder "pubblico famiglia" è il tema che si è evinto dagli interventi di vari relatori intervenuti. Aprendo i lavori del convegno, l'Assessore alla Cultura della Provincia di Genova, Maria Cristina Castellani ha insistito sul valore della responsabilità, legandola all'attenzione dovuta da parte di tutti coloro che operano nel settore della cultura dell'infanzia (mass media compresi) di riscoprire l'identità infantile per non promuovere una comunicazione "bamboleggiante" e banalizzante. Sempre nella parte dedicata alle istituzioni, la Regione Liguria nella persona di Anna Banchero, dirigente del Settore Politiche Sociali, ha esortato la promozione di una comunicazione più qualitativa e "positiva", che non porti i mezzi di comunicazione a prestare attenzione solo ed esclusivamente ai fatti di cronaca più sconcertante, ma che esalti anche le buone pratiche esistenti nel panorama dei servizi per i minori. La riorganizzazione dei servizi primari meritano una maggiore valorizzazione dell'esistente per informare e dare l'esempio (come la crescita degli asili aziendali che assolvono anche una funzione sociale per la comunità locale, molti microservizi dell'entroterra ligure per l'accoglienza e la tutela dei minori). Paola Toni, dirigente del Comune di Genova (socia FERPI), ha illustrato la filosofia comunicativa adottata dal suo assessorato di riferimento per il Settore 06, attraverso una sorta di "kit" didattico sviluppato negli anni come materiale istituzionale e di gioco. I lavori dei bambini sono diventati così la creatività base per l'approntamento del materiale informativo dell'Assessorato ai Servizi alla Persona, di giochi da tavolo, di materiale sulla vivibilità della città di Genova per le famiglie. La libera espressione dei bambini delle scuole materne e dei nidi è stata una fonte inesauribile di idee per la promozione e la diffusione di una cultura dell'infanzia che parte dal rapporto e quindi dalla comunicazione delle istituzioni alle famiglie e ai cittadini. Gualtiero Schiaffino ha ricordato i 25 anni della sua rivista "Andersen", puntando il dito sui problemi relativi alla scuola e ai fatti inquietanti di cronaca di questi giorni, derivanti in larga misura dal fraintendimento generalizzato di poter giocare "senza limiti" e da una comunicazione che avvalora questo concetto. La cultura del far finta discendente dai videogiochi più violenti non crea una sana aderenza con la realtà e può scatenare la voglia di trascendere nei ragazzi, che solo in questo modo si ergono agli onori della cronaca. In tutto questo, si assiste ad una scarsa considerazione e, quindi, ad una conseguente comunicazione della letteratura per l'infanzia, che da sempre rappresenta un valido strumento di comunicazione dei valori intergenerazionali. Le logiche di mercato esistenti non premiano la nascita e soprattutto la sopravvivenza delle librerie per bambini, su cui prevale la distribuzione da autogrill. Importantissimo il ruolo delle biblioteche nella divulgazione della cultura specialistica per l'infanzia con attività dedicate. A questo proposito, Donatella Curletto, responsabile del Centro Sistema Bibliotecario della Provincia di Genova per il Settore Ragazzi, ha illustrato l'iniziativa "Stuzzicalibro" come selezionata bibliografia per gli adolescenti, oggi pensata anche per la fascia prescolare 0-5 a sostegno del progetto "Nati per leggere". Ancora nell'ambito educativo, l'intervento di Francesco Langella, direttore della Biblioteca Internazionale per Ragazzi "E. De Amicis" di Genova ha evidenziato l'impegno trentennale del centro che rappresenta nell'educare al gusto di leggere, grazie all'impegno e alle performance di bibliotecari-comunicatori, che favoriscono lo scambio intergenerazionale. 
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Nella parte dell'incontro dedicata a creatività e progettualità, l'intervento di Maria Linda Falcidieno, docente di Grafica e comunicazione nel corso di laurea breve di Disegno Industriale (Facoltà di Architettura, Università di Genova) ha sottolineato l'importanza di una comunicazione per fasce di età come criterio importante per affrontare il tema in questione, al riparo dai tanti stereotipi che spesso caratterizzano la nostra visione di adulti. Con un'interessante carrellata sui codici di lettura che la nostra società si dà per convenzione, ha affrontato il tema caro alla comunicazione visiva del linguaggio codificato come premessa culturale, per potersi poi avvicinare con serietà al mondo dei bambini. Chiara Patarino, come esperta di comunicazione (socia FERPI), ha raccontato la sua esperienza di autrice di narrativa per l'infanzia con la Casa editrice PIEMME, grazie all'ideazione del suo protagonista "Tino il cioccolatino". Il suo impegno di comunicatrice e la sua passione per l'editoria le hanno suggerito di insistere sulla necessità di trasmettere valori positivi ai bambini, di regalare suggestioni fantasiose e arricchenti per un intrattenimento intelligente della famiglia. La telecamera del regista Stefano Scialotti ci ha regalato divertenti interviste e mini-inchieste realizzate da giovani giornalisti improvvisati e, quindi, "interpreti di se stessi": i bambini. Scialotti ha dato rilievo al rapporto paritetico che è abituato a mettere in campo nel lavoro con i ragazzi per rispetto del loro punto di vista e della loro funzione di facilitatori per introdurci ad un mondo-il loro- che pensiamo erroneamente di conoscere. Il regista della Dinamo Italia, autore di molte produzioni RAI sul mondo dei bambini, ha incoraggiato una lotta contro i mezzi di comunicazione che determinano una "drammatizzazione cannibalizzante del mondi dei bambini", lanciando poi l'idea agli enti locali di farsi promotori di produzioni tv rispettose e coerenti di questa cultura per l'infanzia, che normalmente la tv di stato non sposa! Walter Bielli ha chiuso la sessione portando il punto di vista "degli altri bambini", in virtù del suo impegno nel settore sociale, prima come primo direttore de La città dei bambini di Genova e poi come direttore della Cooperativa Chiossone, che si occupa di accessibilità dei siti internet per non vedenti. 
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La terza sessione (comunicazione aziendale tra pubblicità ed eventi) si è aperta con l'intervento di Imelde Bronzieri, imprenditrice di successo che disegna, produce e commercializza abiti per bambini da oltre vent'anni. Imelde Bronzieri ha condiviso con Stefano Cavalleri fin dall'inizio la voglia d'impresa, la responsabilità di una famiglia e soprattutto una forte e sentita responsabilità sociale. A  questi elementi si deve il successo della loro azienda, I PINCO PALLINO e il suo modo tutto speciale di fare impresa, guardando al mondo dell'infanzia con attenzione e rispetto. Rispetto per Imelde Bronzieri non deve essere solo accettazione passiva di regole, ma soprattutto azione positiva, impegno attivo.  Rispetto che in concreto significa utilizzare per le sfilate 100 bambini evitando loro uscite multiple e stressanti cambi d'abito, limitare l'utilizzo di bambini-modelli ma privilegiare l'aspetto giocoso dell'esperienza unica, scoraggiare l'interesse di certa stampa interessata ai "bambini vip", contenere le ambizioni che taluni genitori riversano sui piccoli. Da queste premesse è nata una delle maggiori iniziative realizzate in campo sociale: la creazione dell'Osservatorio sull'Immagine dei Minori in televisione e in pubblicità. L'Osservatorio (la cui attività è stata presentata il 1° febbraio 2005 a Roma in Campidoglio, presente anche il premio Nobel, Rita Levi Montalcini)   si pone lo scopo di analizzare la relazione tra minori e pubblicità e tra minori e televisione. Uno dei problemi cruciali oggi è quello del rapporto fra i bambini e i media. I bambini sono al tempo stesso soggetti attivi di programmi e pubblicità, e ricettori degli stessi. Come persone che vivono una fase delicata della loro vita, quella evolutiva, dalla quale dipende l'armonico sviluppo futuro, il loro rapporto con i media è degno di particolare attenzione. Con la creazione dell'Osservatorio, I PINCO PALLINO si sono posti l'obiettivo ambizioso di diffondere la cultura del rispetto: lavorare con i bambini e per i bambini si può, rispettare la loro dignità è indispensabile. E per ottenere questo risultato Imelde Bronzieri e Stefano Cavalleri hanno ritenuto di dover fornire una base scientifica alla discussione fra gli operatori economici e della comunicazione. Perché come ricorda e sottolinea Imelde Bronzieri gli adulti svolgono un ruolo fondamentale nello sviluppo dei bambini e hanno una responsabilità enorme nella gestione della loro immagine e nella tutela della loro infanzia. Imelde Bronzieri ricordando anche il suo impegno civile legato alla sua esperienza di vicesindaco in un piccolo comune ha sottolineato infine il ruolo delle istituzioni e l'importanza dei della scuola, delle biblioteche e dei luoghi di cultura. Luigi De Concilio, responsabile comunicazione Enel Nord-Ovest, ha raccontato lo sviluppo del progetto per le scuole "Energia in gioco" giunto alla sua quarta edizione per la divulgazione delle tematiche legate all'energia e al consumo responsabile. Il progetto ha coinvolto ben 325.000 studenti dalle scuole primarie alle superiori, stimolando conoscenza e creatività. Visite alle centrali, partecipazione ad eventi quali i Festival della Scienza, concorsi per la scuola, aggiornamento continuo del sito www.enel.it/energiaingioco sono alcune delle azioni di comunicazione mirata all'intrattenimento educativo scelto da Enel per i ragazzi. Francesco Moneta, presidente di EGG eventi e sponsorizzazioni (socio FERPI),  ha posto l'accento sulle interazioni e sulla complessità del rapporto bambini, ragazzi e genitori oltre che sul mutato ruolo del bambino in seno alla famiglia. Da un lato la famiglia vive un isolamento istituzionale ed educativo che oscura le potenzialità di guida e orientamento proprie del rapporto genitore-figlio, dall'altro i bambini sono sempre  più sollecitati ad esprimersi e a partecipare attivamente alla vita della famiglia esercitando la loro influenza indiretta sui consumi. Complesso è anche lo scenario nel quale i bambini si muovono: il tempo libero. Televisione, amici, gioco, sport, internet, tecnologia, creatività, musica, ballo e  lettura assumono valenze diverse a seconda della fascia di età. Francesco Moneta affronta e sviluppa  di conseguenza il tema dell'edutainment (inteso come fusione di apprendimento e divertimento) e sottolinea come esso possa essere strumento per l'apprendimento ludico in diversi ambiti del sapere: le lingue, le scienze , l'arte, il rispetto della natura, la cultura della pace, ecc.. Partecipazione attiva dei bambini, dunque, per imparare giocando e per essere i protagonisti attivi e consapevoli di eventi studiati ad hoc. Gli eventi se realizzati con la necessaria attenzione e professionalità possono rappresentare il futuro della comunicazione d'impresa al target infantile: l'evento, le immagini e i contenuti ad esso associati, se ben realizzato, rimangono scolpiti nella memoria infantile. Francesco Moneta ha quindi presentato la case history Flauti Village Barilla illustrando ai presenti oltre al concept e al programma dell'evento il ruolo e l'importanza delle partenership e della comunicazione multicanale alla base del successo dell'iniziativa. Angelo Mandrini, amministratore delegato di STOKKE Italia, ha illustrato i principi che guidano la comunicazione dell'azienda: messaggi chiari, semplici e immediati, comunicazione inequivocabile, non ingannevole, istruttiva, esplicativa e oculata. Ha sottolineato il ruolo della stampa che dovrebbe essere più attenta e più chiara circa le caratteristiche tecniche di prodotti che possono avere anche un risvolto sociale. La testimonianza di Mandrini è infatti la testimonianza di chi riesce a coniugare gli aspetti commerciali legati allo sviluppo e alla diffusione del proprio prodotto con iniziative che abbiano anche valenze informative per la salute ed educative per la trasmissione di valori. Gli eventi anche per Mandrini rappresentano un'occasione unica e uno strumento indispensabile per stimolare l'approfondimento,  la conoscenza, la condivisione ma anche per incontrare, rassicurare e consigliare. Maria Pedriali, narratrice e formatrice con una lunga esperienza di educatrice per ragazzi e adulti in stato di disagio sociale e handicap fisico, ha aperto il suo intervento con un divertente esercizio di rilassamento subito seguito dal racconto di una famosa fiaba dei fratelli Grimm, che le ha fornito il pretesto per introdurci al mondo Naturino. Ha quindi illustrato ai presenti il progetto Casa Naturino che si sviluppa dalla concezione dell'infanzia come di un tempo sospeso tra realtà e immaginazione e si articola su un concept di marketing che si fa promotore di servizi per le famiglie. Casa Naturino ha sviluppato infatti una serie di servizi e strumenti partendo dall'analisi dei tre momenti fondamentali dello sviluppo del bambino: sviluppo motorio, sviluppo del linguaggio e capacità relazionale. Realizzando nella sua "casa" eventi aperti al pubblico l'azienda ha trasformato il punto vendita in centro di aggregazione per famiglie e scuole. E lo ha fatto, racconta Maria Pedriali, dedicando una grande attenzione alla scelta del logo ("casa" appunto), alla differenziazione e alla qualità della proposta commerciale, alla scelta dell'equipe, alla costruzione di percorsi, per le famiglie, allo sviluppo di percorsi per la scuola. Per sognare, ribadisce Maria Pedriali, anche con i piedi per terra. Responsabilità sociale, tecniche di comunicazione ma anche sensibilità personale, rispetto, oculatezza e soprattutto capacità di ascolto e dialogo: questi gli ingredienti per comunicare ai bambini e con i bambini indicati dal mondo imprenditoriale e della comunicazione nel primo incontro organizzato da FERPI Liguria sull'argomento.A cura di Alessandra Grasso e Bruna Zunino
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