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Richard Edelman e la terza via

14/07/2010

E' il momento di una svolta epocale nelle Rp, secondo l’autorevole esperto americano. I professionisti della comunicazione possono ricorrere ad una terza via, il Public Engagement. Il commento di _Carmelo Cutuli._

di Carmelo Cutuli
Richard Edelman, recentemente, in occasione della quarta edizione del New Media Academic Summit, ospitato congiuntamente dalle Università di New York e di Syracuse, cui hanno partecipato più di 100 professori di 10 paesi, ha affermato che le Imprese, oggi, possono utilizzare finalmente una terza via per comunicare, al di là dei mezzi di comunicazione a pagamento e non, grazie all’utilizzo del Public Engagement.
Il Public Engagement consiste nel coinvolgimento di specialisti nell’ascoltare, sviluppando la loro comprensione, e nell’interazione con non specialisti.
Oggi, infatti, se da un lato assistiamo ad una crescente polverizzazione dell’authority è ormai un fatto che le aziende più competitive stanno cambiando le proprie strategie, passando rapidamente da uno strettissimo controllo del messaggio, all’incoraggiamento di discussioni ‘open’ con gli stakeholders.
Si rende pertanto necessario, l’utilizzo del social media mainstream con tutte le sue numerose attività di partecipazione sociale, come video e commenti da parte dei propri dipendenti (a tutti i livelli) al fine di condividere le esperienze con i clienti, utilizzando le reti sociali come spazi essenziali per aprire un dialogo con i propri pubblici di riferimento (Edelman parla addirittura di vere e proprie Ambasciate Aziendali virtuali).
E’ quindi fondamentale aiutare ogni azienda a diventare una media company attraverso lo sviluppo di professionalità interne tutte rivolte alla creazione di canali di proprietà.
Questo passaggio generazionale, secondo Richard Edelman, ‘richiede a dir poco una grande rivalutazione del nostro ruolo di consulente PR. Abbiamo bisogno di fornire consulenza strategica, non semplicemente tattiche di comunicazione. La nostra professione deve ora abbracciare la ricerca. Dovremo creare l’idea centrale e consentirne il pieno sfruttamento su quattro schermi (TV, PC, Slate e smart phone). Dal momento che le piattaforme online e gli spazi sono alla base dell’attuale evoluzione dei media, la strategia digitale non può più essere vista come una zona di specializzazione, ma deve diventare una competenza centrale per tutti gli addetti alle pubbliche relazioni.
Clicca qui per scaricare la presentazione di Richard Edelman.
Tratto dal blog di Carmelo Cutuli
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