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Ripartire da zero per migliorare le relazioni fra giornalisti e relatori pubblici?

14/06/2005

Un commento di Toni Muzi Falconi al convegno di Genova per il ventesimo della Chiappe-Revello.

Ascoltando venerdì scorso a Genova durante l'intenso e assai interessante dibattito fra giornalisti, comunicatori, operatori economici e sociali per il ventesimo della Chiappe Revello (brava Rossana!), mi sono definitivamente convinto quanto sia urgente ripartire da zero nelle relazioni dei relatori pubblici e giornalisti.Ripartire da zero, secondo me, implica:
a - riconoscere che si tratta di due professioni diverse, anche se crescentemente interdipendenti
b - mettersi dalla parte dei committenti delle due professioni: i committenti per i relatori pubblici e i lettori/ascoltatori/spettatori per i giornalisti
c - riconoscere (per i relatori pubblici) che in caso di conflitto di interesse ben individuato fra interesse del committente e dell'interesse pubblico è quest'ultimo a prevalere (come peraltro dice il protocollo etico della Global Alliance che la Ferpi ha già ratificato e fatto proprio)
d - riconoscere (per i giornalisti) che il lettore (etc..) ha il diritto di conoscere le fonti di ogni informazione con la sola eccezione di quei casi in cui la rivelazione della fonte produca danni alle persone coinvolte superiori ai vantaggi che ne derivano all'interesse pubblico accettando il principio che in assenza di questa fattispecie la notizia non va pubblicata se non con l'indicazione della fonte
e - riconoscere (per i relatori pubblici) che le informazioni trasferite ai giornalisti siano fondate e le fonti siano sempre esplicitate accettando il principio che ogni informazione prima di essere data ai media va attentamente verificata nei limiti in cui questo è possibile e, dove non lo è, va indicata al giornalista un fonte tecnica con indicazioni sulla reperibilità da cui poter trarre ulteriore conferma
f - riconoscere (per i giornalisti) il principio che il relatore pubblico rappresenta una fonte credibile al punto da essere interpellato quando ci si occupa consapevolmente di questioni che investono la sua sfera di responsabilità
g - riconoscere (per i relatori pubblici) il diritto del giornalista a ascoltare tutte le fonti che ritiene necessarie evitando  depistaggi, ritardo nella fornitura di dati, impedimento di accesso diretto quando esplicitamente richiesto
h - impegnarsi (per i relatori pubblici) a evitare conferenze stampa se non in casi di annunci di rilevantissima importanza che non possono essere esplicitati soltanto per comunicato stampa e che richiedono la disponibilità dei vertici delle organizzazioni a rispondere a domande simultaneamente a tutti i giornalisti
i - impegnarsi (per i giornalisti) a partecipare a conferenze stampa qualora il punto precedente venga rispettato
j - impegnare relatori pubblici e giornalisti a partecipare insieme a corsi di aggiornamento professionale in cui vengano esplicitate le rispettive condizioni di lavoro, vincoli e opportunità
k - impegnare giornalisti e relatori pubblici, pur dal necessariamente diverso punto di vista, a riconoscere la rispettiva legittimità e ad aiutare l'altro a rispettare, innanzitutto, il suo codice di deontologia professionale.Qualcuno vuole aggiungere qualcosa?tmf
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