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Rp indipendenti, obiettivo network

15/07/2009

Più flessibilità per le agenzie di Rp che si collegano con le realtà estere fornendo servizi su misura in base alle esigenze locali. Il modello vincente? È quello federale.

di Irene Greguoli Venini


Rimanere indipendenti nell’era della globalizzazione? La risposta delle agenzie di Rp italiane che scelgono di non farsi assorbire dai grandi gruppi mondiali è collegarsi a network costituiti da realtà analoghe in altri paesi. Con il vantaggio di poter esaudire le richieste dei clienti al là dei confini nazionali e di acquisire compratori fuori dal territorio tricolore, fornendo servizi su misura e sulla base delle esigenze dei mercati locali.


«I vantaggi sono l’expertise locale e la flessibilità che le agenzie indipendenti possono garantire ai clienti», dice Vilma Bosticco, socia di Prima Pagina Comunicazione, agenzia parte del network internazionale GlobalCom, che riunisce 45 agenzie. «Si tratta infatti di entità molto ben radicate sul territorio locale, che conoscono le specificità e le esigenze del mercato. Non si tratta quindi di un grande gruppo che sbarca in un determinato territorio e richiede ai clienti di adeguarsi alle proprie politiche commerciali e gestionali».


«Anche se il confronto con la globalizzazione della comunicazione è d’obbligo: ci è capitato di ricevere da grandi network la proposta di essere rilevati per diventarne la filiale italiana. Abbiamo sempre rifiutato, nello stesso tempo, però, abbiamo compreso che uno scambio continuo di esperienze e di conoscenze con altre realtà internazionali simili a noi rappresentava un valore aggiunto. Un aspetto non trascurabile è inoltre il fatto che tutte le agenzie del network sono gestite dai soci fondatori, il che assicura un ulteriore elemento di commitment».


Tra i progetti seguiti da Prima Pagina Comunicazione attraverso il network, per esempio, ce ne sono alcuni del Fondo Sociale Europeo, svolti in collaborazione con 27 agenzie in Europa.


L’agenzia Adam, specializzata nel settore turistico, invece ha ottenuto come cliente, grazie a Lotus, il network di cui fa parte “la regione Navarra, che lavorava con il Benelux e con la Germania e che, soddisfatta delle agenzie del netw’brk in quei paesi, ha chiesto il riferimento italiano”, racconta Vittoria Chiappero, titolare dell’azienda. Tra i benefici di questo modello di business c’è «anche l’aspetto del risparmio: essendo più flessibili, i budget sono gestiti in modo più snello in relazione alle esigenze del mercato».


Le aziende che si rivolgono ai network internazionali sono soprattutto «le multinazionali che hanno l’esigenza di sviluppare una strategia comune, interessate a operare in modo flessibile a livello locale e in genere le aziende che vogliono operare su mercati esteri, secondo Alessandra Malvermi, managing planner di Sound Pr, parte di Public Relations Global Network, che conta 40 partner. “Tra le agenzie c’è condivisione sia a livello di competenze sia a livello di business», continua Malvermi. Come nel caso di Amorim, “un produttore di sughero che ha avvertito l’esigenza di sviluppare una campagna di consenso, cui hanno contribuito diverse agenzie europee del notwork”.


La necessità di riunirsi nasce principalmente, per Marzia Musati, associate director di Prevìew Public Relations, parte del network Newshound Pr, “dalla richiesta di alcuni clienti di fornire servizi di pr al di là dei confini nazionali”. Tra i punti forti del network c’è “un’immersione nelle realtà nazionali, che spesso differiscono per consuetudini ed esigenze dei media e del mercato” cui si aggiunge anche «una maggiore snellezza delle procedure e, quindi, velocità nelle decisioni”.
Per esempio, continua Musati, “l’agenzia del Regno Unito del nostro network ci ha contattato per conto di un’azienda israeliana loro cliente che richiedeva una campagna di pr in diversi paesi europei tra cui l’Italia”.


Per Giorgio Cattaneo, presidente di MYPR Behind Reputatìon, parte del network Firefly, il modello vincente per le agenzie è “quello federale: il nostro mercato è molto parcellizzato e per le piccolestrutture c’è la possibilità di operare bene in mercati verticali, sulla base delle competenze, costruendo federazioni con altre realtà internazionali di pr”.


“La differenza con i network proprietari è che noi siamo fatti di agenzie indipendenti, il che consente di lavorare su diversi territori, con il vantaggio della flessibilità a livello locale”.
sottolinea invece Diego Biasi, fondatore di Business Press e presidente di Worldcom public relation group, network mondiale
di agenzie di Rp indipendenti che conta 110 uffici.


tratto da ItaliaOggi del 14 luglio 2009
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