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Rp: precauzioni per l'uso

28/01/2010

Il ruolo delle relazioni pubbliche tra politica e impresa: questo quello di cui si è parlato a Roma, nell'incontro di presentazione del libro _Relazioni pubbliche. La comunicazione d’impresa nel nuovo secolo_ di Beppe Facchetti e Laura Marozzi

di Anna Argiolas


Nell’ambito della rassegna “Martedi d’Autore”, si è tenuta il 26 gennaio presso il Centro Congressi la presentazione del libro edito da Il Sole24ore “Relazioni pubbliche. La comunicazione d’impresa nel nuovo secolo” di Beppe Facchetti e Laura Marozzi, attorno al quale si è sviluppato un vivace dibattito a cui hanno partecipato Enrico Cisnetto, Gianluca Comin e Paolo Gentiloni.


Il Presidente Ferpi, Gianluca Comin, ha avviato una riflessione sulle nuove strategie di comunicazione aziendale dove le relazioni pubbliche stanno assumendo sempre più un ruolo strategico. Infatti nel nuovo panorama comunicativo la separazione netta tra pubblicità e comunicazione non sembra più essere valida: la pubblicità da sola non è più in grado di rappresentare l’azienda e i media tradizionali non bastano a veicolare tutti i messaggi che essa vuole comunicare ai propri pubblici. Tale trasformazione, sottolinea Comin, “dipende dal profondo cambiamento di concezione da parte dell’azienda del proprio pubblico che viene ora osservato sotto una luce completamente nuova: esso non è composto solo da target di masse omogenee, ma da singoli che vanno raggiunti con i mezzi più idonei. E le nuove tecnologie sono le candidate ideali per raggiungere questo obiettivo.


L’azienda, quindi, non può e non deve sottovalutare le possibilità offerte dall’arricchimento del paniere dei mezzi di comunicazione che ha a disposizione per raggiungere il cliente. Come sostiene Comin, infatti, siamo di fronte a un pubblico più consapevole e esigente, che ha cambiato le proprie attese nei confronti dell’azienda, la quale non deve offrire solo un prodotto, ma deve riuscire a legare al proprio marchio tutta una serie di valori positivi e unanimemente riconosciuti dal pubblico. Per fare questo sarà quindi importante riuscire a dialogare con i propri stakeholders utilizzando tutti i mezzi che permettono questa “comunicazione”, con un’attenzione particolare a Internet che, grazie alle sue caratteristiche, si presta ad essere un territorio di confronto paritario dove poter sondare gli umori e i possibili malumori. Altro elemento significativo per la comunicazione aziendale è la consapevolezza di andare a cercare l’utente nei luoghi che frequenta (come ad esempio You tube e Facebook), uscendo dalla propria autoreferenzialità. Questo tipo di strategia richiede dei notevoli sforzi economici, un profondo cambiamento nei modi di pensare dei vertici aziendali, ma soprattutto c’è bisogno che la figura del comunicatore si rinnovi non solo in quanto assemblatore di messaggi e strumenti di comunicazione, ma che sia dotato anche della conoscenza dei meccanismi finanziari dell’azienda per la quale lavora.


Cisnetto, editorialista, presidente di “Società aperta” ed animatore di Cortina Eventi, ha affrontato il problema della comunicazione e lo sviluppo delle relazioni pubbliche in ambito finanziario, denunciando una realtà informativa caratterizzata più per la quantità d’informazioni che per le reali qualità delle stesse. Chi fa finanza deve dare tutta una serie di informazioni che a conti fatti risultano essere ridondanti e inutili, non servono altro che a deresponsabilizzare chi fa finanza e in qualche modo confondere i risparmiatori. Sarebbe più corretto invece selezionare le informazioni da diffondere in modo da darne una chiave di lettura. Allo stesso modo, anche la politica si concentra più sulla quantità piuttosto che sulla qualità.


Infine Gentiloni, ex Ministro delle Comunicazioni e attuale responsabile comunicazione del PD, nel suo intervento ha sottolineato l’importanza del “mestiere” delle relazioni pubbliche in ambito politico. In particolar modo ha dato risalto al fatto che nonostante la recessione questo settore professionale non abbia risentito dei tagli di budget. Infatti, grazie alle trasformazioni in atto, risulta essere l’unico in grado di fare i conti con la complessità dell’universo della comunicazione dopo l’avvento della rete. In ambito politico questa figura ha assunto una maggiore rilevanza in seguito al rinnovo della legge elettorale che ha portato anche le amministrazioni pubbliche a sentire il bisogno di comunicare. Le relazioni pubbliche arricchiscono l’esperienza dei decisori pubblici e, dopo l’avventura di Obama, hanno cambiato il modo di fare campagna elettorale. La rete può esaltare la funzione delle relazioni pubbliche e per quanto riguarda l’attuale presidente degli Stati Uniti è stata fondamentale per il reclutamento di volontari, i quali però hanno poi lavorato attraverso il contatto diretto. In questo modo la rete passa da essere un mezzo di comunicazione di massa a un mezzo di coinvolgimento di massa.


Filo conduttore degli interventi, e delle presentazioni dei due autori, il richiamo all’eticità della comunicazione, sia che essa sia aziendale, finanziaria o politica: deve essere caratterizzata dalla trasparenza di chi fornisce il messaggio e dalla tutela della privacy per chi utilizza Internet.


Ha concluso l’incontro il Preside della Facoltà di Scienze della Comunicazione, Mario Morcellini, sottolineando l’importanza per il comunicatore di riuscire a interpretare il cambiamento, elemento fondamentale per stare a galla e in linea con la modernità.
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