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Rutigliano: insieme si comunica meglio

18/07/2012

“La strada da percorrere è quella che tiene unite le diverse anime della comunicazione, da quella istituzionale a quella finanziaria e quella interna. Dobbiamo ragionare secondo una logica in cui le varie branche delle relazioni con gli stakeholder concorrono a una logica unitaria”. Lo ha dichiarato il presidente Ferpi, _Patrizia Rutigliano,_ in una recente intervista con _CorrierEconomia._

di Milena Vercellino
Da un lato, la crisi che ha assottigliato i budget delle aziende, dall’altro le evoluzioni di una professione che è diventata più complessa e che sempre più richiede competenze trasversali. Condizionato da queste dinamiche di lungo corso, il mondo delle relazioni pubbliche ha attraversato negli ultimi anni un mutamento decisivo; a cascata, sta cambiando anche il contesto associativo che si raccoglie intorno al mestiere del «comunicatore».
«Vorremmo dare un contributo per adeguare l’associazione alle esigenze attuali», spiega Patrizia Rutigliano, da un anno presidente di Ferpi, la maggiore associazione di categoria che riunisce un migliaio di professionisti delle Rp. Costituita nel 1970, Ferpi ha sede a Milano con articolazioni territoriali in tutta Italia. Rutigliano, che come presidente è a metà mandato, ha avviato l’associazione su un percorso che è «un cantiere aperto», dice. «Mentre la professione va avanti, dobbiamo cambiare le logiche associative. Ad esempio, nessuno ragiona più in termini di ufficio stampa e web separato. E normale che anche l’associazione cambi. Vogliamo fare cose concrete». Così, Ferpi ha dato vita a un processo di revisione del proprio modello associativo e sta preparando una proposta di cambiamento dello statuto che sarà votata in assemblea il prossimo gennaio.
A maggio l’associazione ha siglato un accordo con Confindustria Piccola Industria per la diffusione delle competenze comunicative all’interno delle Pmi. E stata poi condotta un’indagine di member satisfaction tra gli iscritti, per chiedere cosa si aspettano dall’associazione.
Le principali direttrici da seguire, dice Rutigliano, sono quelle della formazione delle competenze; l’essere punto di riferimento per la ricerca e lo studio nei settori di competenza; la valorizzazione delle nuove risorse e dei giovani; la regolamentazione della rappresentanza di interessi; la capacità di fare gruppo anziché muoversi su percorsi separati, per avere più rappresentatività.
A proposito di quest’ultimo obiettivo, la strada da percorrere è quella che tiene unite le diverse anime della comunicazione, da quella istituzionale a quella finanziaria e quella interna: «Dobbiamo ragionare secondo una logica in cui le varie branche delle relazioni con gli stakeholder concorrono a una logica unitaria». A proposito dei rapporti tra le diverse associazioni che riuniscono i professionisti, spiega Rutigliano, «si sta aprendo un dibattito. Una strada possibile potrebbe essere quella di una confederazione di associazioni, che tenga conto delle anime specifiche e che dia una logica unitaria».
Dal punto di vista della rappresentatività di categoria, infine, Ferpi ha presentato alla presidenza del Consiglio «una proposta di regolamentazione dell’ attività di rappresentanza degli interessi», spiega Rutigliano. Non per chiedere la costituzione di un albo professionale, ma di un elenco al quale siano tenuti ad iscriversi tutti coloro che vogliono avere accesso agli atti normativi e intervenire nel dibattito pubblico: «Chiediamo una regolamentazione uniforme, evitando la frammentazione normativa, per una maggiore trasparenza».
Fonte: CorrierEconomia
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