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Rutigliano: la comunicazione strategica per il risparmio energetico

10/10/2014

“Se ancora oggi l’energia viene percepita come scontata, occorre far sì che questa percezione cambi e in questo la comunicazione riveste un ruolo strategico. Dalla diffusione di comportamenti sostenibili non discendono soltanto benefici di ordine ambientale, ma anche economici e sociali”. Lo ha sostenuto il Presidente Ferpi, _Patrizia Rutigliano_, partecipando agli _Stati Generali Efficienza Energetica,_ a Verona.

Per risparmiare sulla bolletta, quasi 6 italiani su dieci sono pronti a spendere fino a 100 euro l’anno per interventi di efficienza energetica e 3 su dieci anche fino a 500 euro. Tuttavia, quasi il 54% dei nostri concittadini non sa che esistono gli per rendere più efficienti le proprie abitazioni. E’ quanto emerge dal sondaggio Gli Italiani e l’efficienza, presentato nell’ambito del Verona Smart Energy Expo, alla vigilia dei primi Stati Generali sull’efficienza energetica promossi dall’Enea, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile nella città scaligera. Gli Stati Generali presieduti dall’ing. Alessandro Ortis, nascono per iniziativa dell’ENEA con il supporto tecnico-scientifico di EfficiencyKNow e sono stati l’occasione per presentare i risultati della consultazione pubblica lanciata online a maggio. Dopo i saluti introduttivi di Alessandro Ortis, Presidente degli Stati Generali, le proposte sui diversi temi. La comunicazione è stata oggetto dell’intervento di Patrizia Rutigliano (di cui presentiamo un estratto). A chiudere il convegno il Commissario Enea, Federico Testa ed il Ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti.
di Patrizia Rutigliano
L’energia è una componente fondamentale di molte nostre attività quotidiane, forse proprio per questo tendiamo a darla per scontata. Questo nonostante l’energia sia attualmente al centro di rivolgimenti importanti – a volte anche drammatici – in tutto il mondo. E soprattutto, è una risorsa prima o poi destinata a esaurirsi. Occorre dunque sin da ora uno sforzo congiunto affinché il risparmio energetico sia percepito come il primo e più importante mezzo che abbiamo sia per allungare il più possibile il ciclo di vita dei combustibili tradizionali, sia per consentire alla ricerca di fare passi significativi verso un utilizzo strutturale e non più sporadico delle fonti di energia rinnovabile.
Un comportamento consapevole dei consumatori in tema di energia può produrre risparmi fino a circa il 20%: è evidente che non possiamo più permetterci di non considerare l’efficienza un obiettivo prioritario di ogni strategia a lungo termine, sia essa riguardante le istituzioni, il mondo dell’impresa oppure i consumatori. Se ancora oggi l’energia viene percepita come qualcosa di scontato, occorre insomma far sì che questa percezione cambi e acquisti invece un connotato di sensibilità diffusa. In questo, la comunicazione può certamente rivestire un ruolo di primo piano. Dalla diffusione di comportamenti improntati alla sostenibilità, e dunque all’efficienza, non discendono soltanto benefici di ordine ambientale, ma anche economici e – di riflesso – sociali.
Come confermano gli Stati Generali Efficienza Energetica, su questo si può e si deve ancora migliorare. La cosa più importante, e al contempo più difficile, è estendere questo messaggio a un pubblico più ampio possibile. Ma se è vero che virtù genera virtù, la strada non sembra poi così in salita, anche se richiede tempo e pazienza.
Con riferimento particolare a Pubblica Amministrazione e imprenditoria, la comunicazione dovrà giocoforza essere rivolta verso l’interno, prima ancora che verso l’esterno. Le realtà più grandi devono sentirsi maggiormente responsabilizzate nel favorire e nel promuovere buone pratiche anzitutto tra i propri dipendenti e collaboratori. Si può fare molto, sia a livello “macrogestionale” sia nell’attività quotidiana: intraprendere queste iniziative significa non soltanto avere un ritorno in termini di razionalizzazione dei costi e riduzione degli impatti, ma anche contribuire a fissare uno standard culturale e di comportamento che verrà seguito, auspichiamo, anche da utenti e consumatori. Dare il buon esempio è il primo passo per ottenere adesione. La trasparenza deve essere la stella polare per ogni azione informativa e divulgativa, a partire dall’illustrazione degli incentivi per l’efficienza energetica (come dimostra la ricerca, sinora poco conosciuti) fino ad arrivare alla diffusione delle best practice nelle aziende e nella Pubblica Amministrazione. Queste operazioni, tuttavia, non possono essere lasciate all’improvvisazione.
La comunicazione 2.0 consente, dal canto suo, di costruire una narrativa coinvolgente e appassionante. L’efficienza energetica può essere quindi raccontata attraverso tecniche di storytelling – una parola e un concetto a volte abusati, ma mai come in questo caso utili – volte a far comprendere quanto queste pratiche possano impattare sulla vita di tutti, e soprattutto a far sentire le persone partecipi di una sfida, i cui target possono essere quelli individuati nel “pacchetto” europeo. L’obiettivo di questa impresa è far nascere la consapevolezza di ciascuno di noi protagonista, nel suo piccolo, di una rivoluzione culturale per il bene di tutti. In questo, i cosiddetti new media offrono opportunità pressoché sconfinate, soprattutto perché consentono di raggiungere i destinatari del messaggio in modo assolutamente disintermediato. Un’impostazione, quest’ultima, che ben si adatta alle nuove generazioni, che sono quasi naturalmente attratti da ciò che è nuovo e, soprattutto, il meno mediato possibile. Ecco allora che i contenuti web e social possono rivelarsi un supporto utile ad una campagna di informazione e sensibilizzazione diretta anche ai più giovani, dalle scuole alle università, con un linguaggio aperto, privo di condizionamenti, invitante nella forma e nei contenuti.
Un breve excursus su un tema che non mi riguarda direttamente ma che ritengo doveroso sottolineare, e cioè la necessità di far emergere un approccio strategico che si traduca, tra le altre cose, anche nella formazione di figure qualificate che diano un contributo significativo a livello professionale. Penso ad esempio all’inserimento degli Energy Manager all’interno delle diverse realtà e, soprattutto, alla loro valorizzazione. Questa figura è tuttora vista, se non con diffidenza, con curiosità, quasi come se si guardasse a qualcuno catapultato qui da un altro pianeta.
Concludendo, la comunicazione è necessaria, ma è altrettanto indispensabile fare in modo che la portata di tutte le azioni che ho descritto – con i benefici che ne conseguono – venga resa “tracciabile” e quantificabile. Qualsiasi campagna di comunicazione, infatti, può essere letta e analizzata consapevolmente soltanto quando se ne conoscono gli esiti. L’evidenza dei risultati è necessaria per far sì che gli sforzi profusi non cadano nel vuoto; anche qui, giocano un ruolo fondamentale le nuove tecnologie, che consentono una capacità di misurazione pressoché infallibile e consentono di rimodulare gli sforzi, se è il caso, o rifocalizzando il proprio impegno su altri aspetti in modo più produttivo. Trasparenza, efficacia, valutazione: sono questi i pilastri su cui poggiare per cercare di raggiungere l’obiettivo e contribuire, tutti insieme, al bene comune anche su questo fronte.
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