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Rutigliano: la rendicontazione un valore per le organizzazioni

19/10/2011

“Comunicare in modo efficace è innanzitutto un vantaggio, un gioco a somma positiva. Anche in quella che apparentemente è una mera rappresentazione contabile è insito il valore della comunicazione”. Lo ha affermato il presidente Ferpi, _Patrizia Rutigliano_ nell'intervento introduttivo della cerimonia dell’Oscar di Bilancio della PA.

Essere presenti nella sede del Comune di Milano testimonia, simbolicamente, l’importanza che ha – e che deve avere per tutti i governi locali – la rendicontazione dei propri risultati in modo sempre più lineare, completo, accurato e trasparente.
E l’iniziativa dell’Oscar di Bilancio, promossa da Ferpi prima per le imprese e poi per le Pubbliche Amministrazioni, va esattamente in questa direzione, attraverso l’ausilio del meccanismo della premiazione.
Siamo giunti alla seconda edizione del premio, assegnato alle Pubbliche Amministrazioni che si sono maggiormente distinte, ognuna per la propria dimensione e specificità, e devo riconoscere, con soddisfazione, che nel tempo sta crescendo tra i candidati la consapevolezza che comunicare, e comunicare in modo efficace, è innanzitutto un vantaggio, un gioco a somma positiva.
Come per le imprese dialogare con gli stakeholder significa aumentare la propria credibilità, accrescere l’accettabilità dei propri insediamenti e delle proprie attività produttive, facilitare la realizzazione di nuovi investimenti, associare i propri prodotti e i propri servizi a valori importanti e condivisi e – in definitiva – accrescere il proprio valore, così per gli enti e le amministrazioni pubbliche comunicare è modo per farsi comprendere, puntare sulla collaborazione dei cittadini e delle imprese indicando come e dove si è operato e come sono state utilizzate le risorse pubbliche, coinvolgere la popolazione nel perseguimento dell’obiettivo comune della buona amministrazione del territorio. E nel predisporre il proprio rendiconto, le PA, al pari delle imprese, definiscono i confini del proprio operare, individuano i propri punti deboli e sono spinte a trovare soluzioni per superarli.
Proprio il valore della comunicazione insito in quella che – a torto – è ritenuta una mera rappresentazione contabile, ci ha spinto quest’anno a sottolineare, e a premiare, l’accessibilità delle informazioni attraverso strumenti informatici e l’uso della rete, cioè lo strumento di divulgazione più potente e capillare che, ad oggi, esiste.
Due elementi mi sembra poi importante sottolineare riguardo al premio, senza voler con questo rubare la scena al Prof. Giarda nella sua qualità di Presidente della Giuria: il primo è che la consapevolezza dell’importanza di comunicare efficacemente non è un fenomeno limitato ad alcune zone d’Italia, quelle tradizionalmente individuate come le più sviluppate e all’avanguardia, ma attraversa il Paese da Sud a Nord. Lo testimonia la provenienza delle PA vincitrici, ma ancor più la distribuzione territoriale della rosa dei finalisti che le giurie hanno selezionato per le varie categorie.
Il secondo è che la dimensione dei soggetti che si sono candidati al premio è estremamente varia e accanto a enti che amministrano centinaia di migliaia di cittadini e risorse ingenti, ve ne sono altri di dimensioni più ridotte, ma che non per questo sentono meno forte il bisogno di relazionarsi in modo chiaro e comprensibile con i soggetti che amministrano.
Proprio al Prof. Giarda e ai membri della Giuria desidero peraltro rivolgere un ringraziamento particolare per il lavoro svolto e l’impegno dedicato ad analizzare e comparare con criteri oggettivi i bilanci pervenuti; un pensiero riconoscente rivolgo anche al Segretario Generale dell’Oscar di Bilancio, Gherarda Guastalla Lucchini, per la perseveranza con cui da anni persegue il progetto.
Concludo osservando che in un momento in cui chiunque, in Italia, con responsabilità di governo o di pubblica amministrazione, perde consenso e rischia di essere associato in un giudizio severo anche senza avere responsabilità personali, lo sforzo di coloro i quali puntano e rilanciano sulla trasparenza, sul dialogo e sul diritto del cittadino a essere informato in modo particolareggiato e continuativo è un comportamento non solo apprezzabile ma anche lucido e lungimirante.
Un comportamento da indicare come esempio e da incoraggiare. L’unico, forse, che permetta di ricostruire quella base di fiducia tra amministratore e amministrato, ente e cittadino, ufficio pubblico e impresa, che è condizione indispensabile per una convivenza civile e un patto sociale stabile e duraturo.
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