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#SGCP: il valore della comunicazione politica

07/06/2013

In un momento storico in cui sembra in continua crescita la sfiducia verso la politica e le istituzioni, il ruolo dei comunicatori merita una riflessione seria e un’occasione di confronto nuova. Per la prima volta in Italia, i maggiori studiosi e professionisti del settore si sono dati appuntamento a Roma per una tre giorni dedicata alla politica che sta cambiando.

Cos’è uno spin doctor? Come si diventa crisis manager? Come usare i social network per la politica? Gli Stati Generali della Comunicazione Politica, organizzati da Spinning Politics in partnership con il CMCS – Centre for Media and Communication Studies della LUISS, con l’alto patronato della Presidenza del Consiglio dei Ministri, hanno dibattuto di questi (e molti altri) temi per tre giorni, dal 28 al 30 maggio. Davanti agli occhi incuriositi di centinaia di studenti universitari, si sono dati da fare i numeri uno della comunicazione politica italiana. I numeri sono alti: 24 panel, tra cui 18 tavole rotonde e 6 plenarie, arricchiti e animati da 82 relatori tra i quali Giorgio Gori, Claudio Velardi, Paolo Guarino, Gianluca Giansante e Daniel Fishman sul fronte degli spin doctor, firme prestigiose del giornalismo da Filippo Sensi di Europa a Alessandra Sardoni de La7 a Pierluigi Battista del Corriere della Sera, tanti Seo di agenzie di pubblicità e direttori della comunicazione di grandi realtà pubbliche e private. In un momento storico in cui nel Paese sembra incolmabile il divario tra vecchi partiti e nuovi modelli di comunicazione, e ne risulta una sfiducia crescente verso la politica e le istituzioni, ecco che il ruolo dei comunicatori politici merita un momento di riflessione seria e un’occasione di confronto nuova.
“Occorrono strumenti veri, a partire dalla formazione continua e da maggiori occasioni di interscambio professionale serio”, ha detto nelle sue premesse l’organizzatore della kermesse, Christian Lalla, titolare anche di una testata online che mette insieme i più noti spin doctor italiani. Il ruolo del consulente strategico, oggi spesso romanzato, è stato al centro del confronto tra importanti esponenti del governo uscente – come l’ex ministro degli Esteri, Giulio Terzi – e quelli dell’attuale maggioranza quali Lapo Pistelli, Stefano Di Traglia e Antonio Palmieri. Il vice presidente Ferpi, Giancarlo Panìco, ha posto l’attenzione su due temi: il ruolo strategico del governo dei sistemi di relazione e l’attenzione ai contenuti, tanto della comunicazione delle istituzioni pubbliche quanto di quella politica. Entrambe concorrono, in maniera sempre più determinante, al pari se non di più dell’informazione, alla definizione della sfera pubblica, e dunque, anche grazie alle potenzialità delle tecnologie, le organizzazioni e in esse i comunicatori hanno una responsabilità sociale enorme. “Non è pensabile immaginare la politica senza la comunicazione e viceversa”, ha concluso Panìco.
Gli Stati Generali della Comunicazione Politica, che con l’hashtag #Sgcp hanno tenuto banco sul Twitter nazionale per un giorno intero, lasciano un programma denso di contenuti stimolanti, un alto numero di professionalità e competenze che hanno fatto rete e un soddisfacente esito in termini di idee e proposte concrete.
“Auspicherei un codice etico di autoregolamentazione da sottoscrivere per tutti i crisis communication manager”, ha dichiarato Aldo Torchiaro nel suo intervento. “Preannuncio da qui la sfida che vedrà l’agenzia Politiche Pubbliche lanciare la prima piattaforma italiana dedicata al crowdfunding per finanziare la politica”, ha detto Paco Simone. “Dobbiamo premere per una legge che identifichi la figura del social media manager tra le esigenze della Pubblica Amministrazione”, per Gianluca Giansante. Multitask, dinamici, 2.0: i comunicatori politici sono pronti a cogliere le novità e a raccontare la politica che sta cambiando.
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