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Sicurezza: il ruolo del Viminale nell’evoluzione della comunicazione pubblica

11/05/2009

Attraverso l’analisi delle dichiarazioni del Ministero dell’interno dopo l’11 settembre 2001, un libro evidenzia il cambiamento della comunicazione istituzionale da semplice informazione a strumento per coinvolgere i cittadini nel policy process.

Una comunicazione istituzionale efficace può rivelarsi un ottimo strumento per coinvolgere i cittadini nel policy process, permettendo loro di partecipare più attivamente alla vita pubblica. È questa la conclusione a cui giunge il libro dal titolo Comunicazione istituzionale e sicurezza. Il Ministro dell’Interno dopo l’11 settembre, scritto da Eugenio Balsamo, Luca Mantovani e Roberto Mongardin (Edizioni Kappa, pp. 196, euro 15).


Nel corso degli ultimi anni, il vecchio concetto di comunicazione pubblica, unidirezionale e di semplice informazione si è evoluto lasciando spazio a un significato più in linea con quello che deve rappresentare un rapporto quasi di pari grado tra amministrazione e cittadini. Con le riforme della P.A., avviate nell’ultimo decennio del ‘900 e tuttora in corso, il significato di comunicazione ha cominciato a comprendere, con più decisione, i concetti di trasparenza, accesso, consultazione e democrazia.


Coerentemente alle indicazioni delle principali organizzazioni internazionali, la comunicazione istituzionale sta quindi diventando un valido strumento che, mentre informa, ottiene dai consociati le osservazioni necessarie a migliorare la qualità delle politiche pubbliche. Un fenomeno da cui non è rimasto immune neppure un settore sensibile come la sicurezza nazionale. Così spiega il testo realizzato da Balsamo, Mantovani e Mongardin.


Il periodo preso in esame dal libro – dal 2002 al 2006 – è tra quelli che principalmente hanno preoccupato i cittadini, caratterizzato da terrorismo internazionale, immigrazione e nuova microcriminalità. La maggiore percezione del pericolo avvertito, anche negli ultimi tempi e nelle forme più varie, ha aperto spazi di curiosità presso l’opinione pubblica, che contemporaneamente sente l’esigenza di dare suggerimenti all’amministrazione. E l’analisi delle dichiarazioni dell’allora Ministro dell’Interno, Giuseppe Pisanu, è utile a comprendere come siano cambiati rispetto al passato i messaggi lanciati dal vertice dell’apparato della sicurezza pubblica.


’’La strategia è comunicare cose fondate, che hanno un inizio e una fine. La sfida è la credibilità del messaggio”, ha spiega all’AdnKronos Luca Mantovani, che è stato portavoce del Ministero dell’Interno Beppe Pisanu dal luglio 2002 al maggio 2006. “I cittadini –ha aggiunto – chiedono a tutte le istituzioni serietà, risposte commisurate ai problemi e soprattutto strategie ‘misurabili’. Da questo punto di vista, investimenti e risultati sono legati a doppio giro di corda”.


Redazione Cultur-e
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